4 ~ Prima volta

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Citofono al grosso cancello di ferro da cui si accede al parco della villa dei Geeson. I Geeson sono una nota famiglia di New York; ogni settimana i loro volti sono su riviste di gossip e le loro foto vengono vendute dai paparazzi a prezzi altissimi. Essere invitata qui è come chiedere di far parlare di sé alla stampa.

È tardi e fa freschino, vorrei tanto essere a casa mia a dormire; dovrò dire a Owen di non sovraccaricarmi di appuntamenti. Almeno la sera vorrei rilassarmi un po'.

Sento un rumore metallico e il cancello comincia ad aprirsi, prendo il sentiero che conduce alla casa ed entro perché la porta è già aperta.

"Buonasera"

Non vedo nessuno in giro, così prendo le scale. Una signora giovane e molto bella comincia a scendere mentre io poso il piede sul primo gradino. Mi pare di averla già vista da qualche parte, forse su una rivista di moda.

"Tim è quasi pronto" commenta arrossendo.

Immagino che Tim sia suo figlio e deduco che sia davvero una pessima madre se gli permette di fare sesso con una prostituta. Poi rifletto che se c'è qualcuno in questa casa che non può permettersi di giudicare, quel qualcuno sono io.

"Okay"

Un ragazzo alto e piuttosto in forma compare sulla soglia e mi tende la mano "Sono Mike, il fratello maggiore di Tim. Se lui ti annoia fammi pure uno squillo"

Ma mi hanno chiamato per fare amicizia o per fare sesso? Lo ignoro ed entro nell'unica camera chiusa che vedo. C'è un ragazzino di forse diciotto anni seduto sul letto e sembra piuttosto agitato. Chiudo la porta e vado verso di lui nel mio minuscolo abito blu notte.

"Ciao"

"Ciao"

"Sei pronto?"

"Credo di sì"

Credo di sì? Che razza di risposta sarebbe? Questa sera c'era la finale di America's got talent. Avrei potuto guardarla invece che essere qui con qualcuno che non è sicuro di voler venire a letto con me. Tanto vale chiedergli se ha voglia...

"Sei sicuro di volerlo fare?"

Il suo sguardo vacilla "Tutti si aspettano che lo faccia".

Improvvisamente mi sento in colpa. Povero ragazzo... immagino quanto disfunzionale sarebbe stata la mia adolescenza se mia madre mi avesse obbligato ad andare a letto con una prostituta. Mi siedo accanto a lui e gli prendo la mano "Possiamo aspettare che tu sia davvero pronto e magari incontri qualcuno che non venga pagato per fare sesso con te".

Tim arrossisce "Non vuoi fare sesso con me, vero?"

"Vengo pagata per fare sesso con chiunque. Non mi faccio molti problemi onestamente. Ma la tua prima volta con una prostituta è davvero una cosa triste"

"Si è vero"

"Certo che lo è"

Tim arrossisce ancora un po' e mi guarda.

"Però posso chiederti una cosa?"

"Si"

E adesso che vuole?

"Ti toccheresti davanti a me?"

Boom. Ecco che la sua indole perversa esce allo scoperto. Troppo facile dire di non essere pronto e basta. No! Il ragazzino vuole guardare... beh dopo che ho fatto sesso sul cofano di un'auto in pubblico, credo che si possa accontentare il giovane Tim. Finalmente vedrà un porno in diretta.

"Okay"

Mi sdraio sul letto e mi tiro su il vestito, lui mi guarda come se non avesse mai visto una donna in biancheria intima prima, ma faccio finta di niente. Scosto il perizoma e infilo l'indice nella mia intimità mentre con'altra mano mi massaggio il seno.

"Metti un po' di musica? Ti va?"

Lui prende un telecomando e schiaccia un pulsante. Immediatamente parte una sinfonia di qualche noioso musicista morto da millenni. Speravo in qualcosa di meglio ma mi accontenterò. Non sono una grande intenditrice di musica, sono più il tipo che va in discoteca a ballare raggaeton.

Infilo dentro anche il medio e mi strofino il clitoride con forza mentre mi immagino fare sesso con qualche bell'attore a caso. Sfioro con la mia mano libera il collo, l'interno coscia, il mio volto. Come al solito funziona. Mi lubrifico e lascio addirittura una macchia sulle lenzuola. Va beh, qualcuno pulirà. Mi prendo quel tempo per me, per il mio piacere. Ansimo sempre più forte e mugolo parole dolci a Tim; con quello che mi paga devo meritarmi fino all'ultimo centesimo. Lui si slaccia timidamente i pantaloni e comincia a masturbarsi a sua volta.

Alla fine vengo abbandonandomi all'indietro e mi rilasso.

"Non è stato male, dai" dico più a me stessa che a lui.

"Attenta! I miei genitori sono di sotto" mi risponde lui guardandosi attorno con circospezione.

E quindi?

"Stai scherzando?" dico sollevando un sopracciglio.

"No! Non mi lasciano mai da solo"

"Che ansia. Allora facciamogli sentire di cosa siamo capaci"

Andiamo avanti a masturbarci per diverso tempo prima che Tim mi chieda di andare via. Mi rendo conto che non l'ho nemmeno baciato. Gli stampo un bacino sulla guancia e mi sistemo il vestito.

"Beh, grazie" mormora imbarazzato.

"Grazie a te. Ci vediamo più avanti... Mi raccomando fatti valere con mammina e papino"

"Lo farò"

Esco e me ne torno a casa. Povero ragazzo; con una famiglia così mi stupisco che non si sia messo a piangere non appena mi ha visto.

Mi faccio una doccia veloce e vado a dormire direttamente nuda.

L'indomani sto ancora dormendo quando suonano alla porta. Che diavolo vogliono di prima mattina? Indosso una vestaglia e vado ad aprire. È ancora Owen, questo tizio mi deve lasciare in pace.

"Cosa vuoi?"

"Oggi hai solo un appuntamento nel pomeriggio"

"Potevi anche chiamarmi per dirmelo"

Provo a chiudergli la porta in faccia ma lui la blocca "Kay, ti sto parlando"

"Cos'altro c'è?" Sbotto.

"Ti andrebbe di lavorare part-time in un locale per me?"

Lo guardo allibita. E' vero che mi sono già stancata di andare a letto con ogni uomo che incontro sulla mia strada, ma addirittura cambiare lavoro...

"Cosa devo fare?"

"Dovresti stare al palo, fare lo spogliarello e ogni tanto fare compagnia a qualche cliente"

"Sognatelo"

Lui è evidentemente infastidito dalla mia risposta. Ma a me non importa granché.

"E perché?"

"Pensavo che mi proponessi qualcosa di diverso... in tutta onestà vado già a letto con uomini che non mi interessano a causa del lavoro da escort; non credo di poterlo fare ogni secondo libero della mia esistenza. E poi ho a malapena il tempo di dormire"

"Va bene, non preoccuparti. Troverò qualcun altro"

"Perfetto. Ora ti saluto perché devo andare in palestra"

Owen si volta e se ne va; io finalmente chiudo la porta. Questo ragazzo è davvero assillante, perché non mi lascia un po' di libertà? D'altra parte non mi pare di essere così sotto le aspettative. Comunque magari domani sera farò comunque un salto al locale per vedere di cosa si tratta.

Spazio autrice
Owen sembra intenzionato a controllare Kayla sempre e comunque, chissà cos'è che lo preoccupa. Continuate a leggere e lo scoprirete :D

Affari di Cuore | #1 Serie "Cuore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora