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"Secondo me, muore" affermai indicando lo schermo della televiosione. "È un personaggio troppo inutile, l'unica cosa che fa è dare fastidio" continuai a sostegno della mia tesi.

"Tu non riesci proprio a guardare un film senza fare domande o commenti insensati, vero?" Mi schernì Colton scompigliandomi i capelli.

"Sei particolarmente di buono umore oggi, non è così?" Commentai rivolgendogli un sorriso divertito.

"È solo che mi piace prenderti in giro"

Mi misi seduta sul letto. "Sisi come no. Ora scusami, ma devo andare a svuotare la mia vescica" un attimo dopo ero in piedi pronta per andare verso il bagno.
Improvvisamente avvertii un leggero tremolio alle ginocchia . Inizialmente non ci feci nemmeno caso, ma quando esso si prolungò fino alla schiena e successivamente alla mia pancia, fui costretta ad appoggiarmi alla scrivania.

Successe tutto in un battito di ciglia: un momento prima ero sdraiata a guardare un film con Colton, il momento dopo mi trovavo a terra, con la mente annebbiata e del sangue in parte a me.
Colton si precipitò subito su di me: mi osservava con lo stesso sguardo spaventato con cui si guarda un cerbiatto ferito. Non dimenticherò mai i suoi occhi azzurri sul mio volto.

"Resisti" aveva sussurrato al mio orecchio subito dopo avermi presa in braccio e portata velocemente giù per le scale.

Non ricordo precisamente come fecimo ad arrivare all'ospedale: ho solo un ricordo molto confuso del clacson impaziente della macchina di Colton e del mio viso poggiato sul sedile posteriore.

"Cosa è successo?" Sentì una voce femminile dirigersi verso di noi.

"I-io... Non lo so" il panico nella voce di Colton era l'era l'unica cosa che riuscivo a distinguere nel caos generale. Avevo tenuto gli occhi chiusi per tutto quel tempo: avevo paura che se li avessi aperti, quella situazione sarebbe diventata troppo vera da affrontare.

Sentii la mia schiena posarsi delicatamente su una barella ospedaliera.

"Dove mi portate?" Spalancai gli occhi di colpo, arresa alla realtà dei fatti. Mi aggrappai alla manica del dottore in cerca di risposte.

"Serve un cesario d'urgenza" affermò lui subito dopo aver riferito il numero della sala operatoria ad una infermiera.

"Cosa sta succedendo?" Domandò Colton in parte a me con le lacrime agli occhi. Io, spaventata quando lui, tremavo dalla paura al solo pensiero che potesse accadere qualcosa alla mia piccola bambina.

"Uno stacco della placenta... serve un cesario d'urgenza" ci informò lui iniziando a correre verso la sala operatoria. Colton mi strinse forte la mano e cercò di stare al nostro stesso passo.

"Dobbiamo fare nascere il bambino, signorina Clarke..." l'infermiera di poco prima gli passò una siringa piena di uno strano liquido trasparente. "Dovrò farti un' anestesia, d'accordo?"

In risposta io annuii stringendo ancora di più la mano di Colton.
Subito dopo sentii l'ago farsi strada sotto la mia pelle, e una stanchezza allucinante mi franò addosso.

"Conta fino a 10" sussurrò l'uomo sopra di me.

"1..." sussurrai sentendo le palpebre farsi pesanti. "2... 3..." chiusi gli occhi infastidita dalla luce ovatta del corridoio. 
Al numero 4 la mia voce diventò quasi impercettibile, e quando arrivai al 5 sentii il mio corpo cedere alla stanchezza e lasciai la mano di Colton.

"...6" bisbigliai poco prima che le voci intorno a me ne diventarono una sola.

Poi il buio.

***
Delle voci distanti iniziarono a farsi spazio fra le mie orecchie, mentre il pianto di un bambino riempiva totalmente la stanza.

"Ha i miei stessi occhi" Colton stava parlando con qualcuno a me ancora ignoto.

Non capivo cosa stesse succedendo: dove mi trovavo? Perché non riuscivo a muovere un muscolo? Di chi era il pianto di poco prima? Come ero finita in quella situazione? Perché non riuscivo ad aprire gli occhi?

Poi d'un tratto, come un'ondata di aria fresca in una afosa giornata di luglio, la realtà mi invase, e tutte le mie domande ebbero una risposta.
La mia bambina era più vicina che mai: inutile dire che stavo morendo dalla voglia di prenderla fra le mie braccia e osservare i suoi lineamenti. Sarebbe stata più simile a me o a Colton?

"Cami" sussurrò il biondino avvicinandosi a me. Sentii le sue morbide labbra poggiarsi delicatamente sulla mia fronte.
A quel punto le mie palpebre si aprirono da sole, permettendo così di scontrare i miei occhi con quelli di Colton.

"Ciao" bisbigliai io sbattendo le ciglia lentamente. Lui mi sorrise e ricambiò il saluto, poi mi strappò un rapido bacio sulle labbra.

"Indovina chi vuole conoscerti?" Si girò velocemente verso la culla in parte al letto.
Con le poche forze che avevo in corpo mi tirai a sedere appoggiando la schiena su alcuni cuscini. Solo allora notai che il mio amato pancione era stato rimpiazzato da una pancetta da alcolizzata.

"Eccola qui" Colton mise accuratamente la bambina fra le mie braccia, e io... io piansi.

"È uguale a te" singhiozzai notando i suoi grandi occhi azzurri e i lineamenti fini della bocca. In quel momento capì che tutte le fatiche, tutta l'ansia, tutti i dolori e tutte le imprese fatti in quei mesi di sacrifici erano stati compensati in pochi secondi.

"Ha il tuo stesso nasino" mia mamma, dall'altra parte della stanza, ammirava me e la mia bambina come se fossimo un capolavoro.

"È la bambina più bella che io abbia mai visto" bisbigliai cullandola con dolcezza.

"Mi è venuto in mente un nome... mentre tu eri in sala operatoria" Colton si sedette in parte a me. "Victoria, lei è come la nostra vittoria, no?"
Gli sorrisi, subito dopo mi avvicinai per dargli un bacio di consenso.

"Non fare sforzi Cami, i dottori hanno detto che la ferita deve ancora cicatrizzarsi bene"

"Sì signor capitano!" Esclamai continuando a guardare la meraviglia che avevo fra le mani.

***
Buonasera a tutte ragazze!
Scrivere questo capitolo per me è stato abbastanza difficile... Non sapevo come strutturarlo e sinceramente non so nemmeno se questo sia il modo migliore.
Comunque per me è un periodo pieno zeppo di verifiche ed interrogazioni.

Come avrete notato, la storia sta per finire, MA ho in mente una cosa che potrebbe piacervi... vediamo se magari qualcuna di voi indovina!

Fatemi sapere come va la scuola e se il capitolo vi piace!

CamiWhere stories live. Discover now