18

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Premessa: Il capitolo 18 sarebbe dovuto subire ieri sera, ma a causa di un problema con Wattpad mi si è eliminato metà capitolo mentre lo stavo pubblicando... ringrazio tutte le persone che si sono interessate!😊

"Cam... devi pur uscire da questa stanza... a scuola le persone si stanno preoccupando" mia mamma mi guardava dalla soglia della porta con sguardo preoccupato: ormai la verità era venuta a galla.
Era da una settimana che mi assentavo da quel posto infernale, la verità è che non sapevo dove avrei trovato il coraggio di farmi rivedere gironzolare per i corridoi di quell'istituto.

"Non posso mamma"
Lei sospirò e mi guardò degli occhi, poi si avvicinò al mio letto e si sedette in parte a me.

"So che sei stata umiliata e che ora ti vergogni a presentarti... ma pensa cosa direbbero le persone se ritornassi"

Scossi la testa. "Questa ha ancora il coraggio di farsi vedere in giro? "

Sospirò nuovamente "fidati che non sarebbe facile per nessuno... non lo è stato per me quando aspettavo te e non lo è per te mentre aspetti lei" indicò la mia pancia.

"Gli errori li facciamo tutti, basta sapere rimediare ad essi..."

Sentimmo bussare nuovamente. Alzai la testa e vidi un Logan titubante indeciso se entrare o annunciare la ritirata.

"Posso... entrare?" Mi guardò con lo stesso sguardo con cui si guarda un animale ferito.

Annuì flebilmente. In pochi secondi mia mamma lasciò il posto sul materasso a Logan e sparì dall'uscio della porta.

"Quante volte mi devo scusare?" Mi voltai verso di lui con una lentezza nauseante, le coperte che avvolgevano il mio corpo mi seguirono mentre le palpebre quasi mi si chiudevano.

"Me l'hai ripetuto circa un milione di volte"

"Sembri una morta vivente, Cam" mi fece notare lui appoggiando la sua mano sulla mia guancia. Chiusi gli occhi. Lo sentì sospirare ed immaginai che stesse serrando la mascella. "Non spacco la faccia a quel figlio di puttana solo perché suo padre sporgerebbe denuncia, sappilo"

Feci una risatina nervosa "Sai che Dylan, qualche settimana fa, mi ha detto che avrebbe riconosciuto il bambino anche se il padre non è lui" aprì leggermente gli occhi "quello è passato fuori di testa, mi evita da quel giorno"

Il mio fratellastro scoppiò in una fragorosa risata: non aveva mai visto di buon occhio Dylan, infatti amava sentire cattiverie sul suo conto.

"E pensare che... no... niente lascia stare" Logan scosse la testa e continuò a guardare il vuoto pensieroso.
Mi tirai seduta.

"No, dimmi..." lo intimai io rassicurandolo.
Lui alzò la testa e mi guardò.

"E pensare che speravo così tanto fosse lui l'effettivo padre e non... non Colton" Logan, per me, era come un libro aperto: la minima emozione che gli passava per il volto riuscivo a coglierla in pieno. In quel momento la tristezza e la delusione dominavano i suoi sentimenti, e come biasimarlo? Il suo migliore amico, quello che lo aveva sempre sostenuto in tutto e per tutto, quello che aveva visto crescere sotto i suoi stessi occhi giorno dopo giorno, quello che ormai veniva considerato di famiglia, gli aveva mentito e nascosto la verità per mesi.

"Lo sospettavi?" Era una domanda che mi ronzava nella mente da quando l'aveva scoperto, ma non avevo mai avuto il coraggio di toccare l'argomento 'Colton'. Ora che ne avevo l'opportunità non me la sarei fatta scappare.

"Diciamo che non lo escludevo" alzò la testa, io lo guardai intimandogli di continuare con la spiegazione. "Sapevo che non saresti mai andata a letto con uno sconosciuto... sei troppo intelligente per queste cose" feci un sorriso. Era il primo complimento che mi faceva in 3 anni di convivenza, ma non glielo feci notare per la paura che si rimangiasse le parole appena dette.

"Perciò la lista si ristringeva ad individui maschili con cui eri in contatto... sì, okay, alcune volte scambi due parole con alcuni dei miei compagni di Football, ma so che li consideri rozzi e troppo scemi per i tuoi gusti" prese un sospiro e iniziò a guardare il vuoto "beh, inutile dire che Dylan era in cima alla lista... ma a malincuore non potevo escludere nessuno" assunse un espressione seria, sembrava una versione americana di Sherlock Holmes... ma parlandoci chiaro, anche se Logan era mio fratello, nel mio cuore c'era posto per un solo Sherlock:  Benedict Cumberbatch.
Fece una risatina nervosa prima di continuare con l'illustrazione delle sue ipotesi.

"E pensare che lo stavo quasi per escludere..." si morse il labbro scuotendo leggermente la testa fra se e se.

"Cosa ti ha fatto cambiare idea?"

Mi guardò. "Quando tu avevi una visita o qualcosa di simile, puntualmente lui disdiceva i nostri impegni"

Alcuni secondi di imbarazzante silenzio colmarono la stanza, in quel momento iniziai ad immaginare cosa provasse Logan. Stava soffrendo parecchio... il dolore fisico fa male, sì, ma la sofferenza mentale e morale è paragonabile a 100 coltelli infilati nel petto.

"Era la mia prima volta" mi coprì la faccia per la vergogna "Non sono tanto intelligente come tu credi"

Mi accarezzò la guancia con le dita. "È per questo che odio così tanto Colton... lui lo sapeva. Si è approfittato di te come se fossi una sgualdrina qualsiasi" la mascella serrata "sei mia sorella, cazzo"

Abbassai il mento imbarazzata "per fare una croce ci vogliono due legni"

Vidi Logan avvicinarsi al mio ventre e dargli un piccolo bacio "almeno da questa storia è nato qualcosa di buono" disse prima di appoggiare la mano sulla mia pancia "caspita quanto è cresciuta" mi fece notare lui.

All'improvviso sentì qualcosa provenire dall'interno avvicinarsi il più possibile alla mano di Logan. In un attimo mi si inumidirono gli occhi. "È il suo primo calcio" dissi in un sussurro.

Logan fece un sorriso a 32 denti e iniziò a guardarsi le dita come se fossero magiche, biascicò qualcosa che non colsi. Quel piccolo gesto mi aveva resettata, aveva acceso il mio meccanismo e con esso aveva illuminato il mio cervello: sapevo cosa dovevo fare.

Meno di un secondo dopo mi trovavo davanti l'armadio.
"Che stai facendo, Cam?" Domandò confuso il mio fratellastro vedendomi prendere vestiti a destra e a sinistra.

Mi voltai con in mano una valanga di panni. "La vedi la mia pancia? È davvero grande ed evidente... e a me piace, mi fa sentire bene... mi fa sentire bella e importante" sorrisi pensando a quanto mi piacesse quel ventre molto rotondo. "Li vedi questi vestiti? Sono enormi, orrendi e di poco gusto... li ho usati negli ultimi 2 mesi per coprirmi, ma ora sono davvero stanca"
Presi una borsa di plastica che probabilmente precedentemente aveva contenuto vestiti nuovi, e ci infilai dentro quei pezzi di tessuto.

"È il momento di cambiare"

***
Buona sera a tutte😘
Okay ho alcune cose da dirvi:
-Ci tengo a ringraziarvi perché 'Cami' è quasi alle 10K visualizzazioni e io sono tipo Shajjauaiabah
-Ci tengo a ringraziarvi perché ricevo molti commenti positivi e io AMO leggere le vostro impressioni!
-il capitolo 18 doveva uscire ieri sera, ma Wattpad ha dato di matto e ha eliminato più della metà di questo capitolo
-VI RINGRAZIO DAVVERO MOLTISSIMO PER ESSERVI PREOCCUPATI IN MOLTI DEL CAPITOLO
-Questo è un capitolo si passaggio, volevo risolvere una volta per tutte le divergenze fra Cami e Logan.

Detto ciò, vi ringrazio ancora una volta!

Ps. Qualcuno che abbia letto il libro  'Red' mi rassicura dicendomi che ho fatto un buon acquisto? Perché l'ho comprato per portarlo al mare... fatemi sapere le vostre impressioni... NO SPOILER😘

CamiWhere stories live. Discover now