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Le mie dita camminavano lente sopra la pancia, la quale era coperta solo dal tessuto del mio vestito. Ero davvero molto ansiosa per la cena con i genitori di Colton, perciò avevo optato per un vestito nero abbastanza elegante che non mettesse in risalto le mie forme.

Stesa sul letto della mia stanza, iniziai a tastare il mio ventre e a cercare con tutta me stessa di immaginare l'aspetto fisico della mia pagnotta: fra sole 2 settimane avrei saputo il suo sesso. Infatti quello stesso pomeriggio avevo chiamato la ginecologa per prendere un appuntamento in vista del quarto mese di gravidanza, ovvero quello che dovrebbe essere decisivo per il sesso.

"È permesso?" La voce incerta di Logan si intromise nei miei pensieri facendomi sussultare. Presa alla sprovvista appoggiai la schiena alla spalliera e mi misi composta.
Logan fece passare lo sguardo su di me e cercò di opprimere il suo solito sguardo curioso. Si stava chiedendo cosa ci facessi vestita così, era inevitabile. Ma allo stesso tempo sapeva che una sola parola sbagliata avrebbe trasformato le gelide acque piene di tensione che scorrevano fra me e lui in un'inevitabile tempesta con tanto di fulmini e saette.

"Che succede?" Domandai io invitandolo a sedersi vicino a me.
Con un po' di esitazione, lui si avvicinò e prese posto sul materasso mantenendo le distanze.

"Non può continuare così" sospirò lui fissando distrattamente la mia mano sopra la pancia. "Abbiamo entrambi dei segreti, Cam... ci stanno dividendo"
Sospirai.

"Io... non è che non mi fidi di te" mi inumidì le labbra "ho solo paura della tua reazione... di come reagiresti se..." mi mantenni sul vago, non mi sarei spinta oltre.

Lui mi guardò, poi mi prese la mano.  "Josy è un argomento molto delicato della mia vita e di quella di Colton..." fece una pausa per cercare le parole corrette da utilizzare "è stata la prima e l'ultima volta che abbiamo permesso ad una ragazza di mettersi fra noi... non è andata affatto bene" dai suoi occhi dispersi nel vuoto capì che stava rispolverando parte dei suoi vecchi demoni "non voglio entrare nei dettagli..." tagliò corto tornando a prestare la sua attenzione su di me.

"Sai che Frank ha chiesto a mia madre di sposarla?"
Lo vidi annuire e sistemarsi meglio sul letto.
"Gliel'ha chiesto ieri sera, Caroline ha detto sì... è soprattutto per questa ragione che dobbiamo stabilire una tregua, rischiamo di fare male anche a loro altrimenti."
I nostri segreti ci stavano distruggendo, e noi lo sapevamo perfettamente: se non avessimo stabilito delle condizioni al più presto, probabilmente avremmo distrutto le nostre famiglie.

"D'accordo... è la cosa più giusta da fare"

"Prima o poi, le nostre verità verranno a galla... dobbiamo prometterci che d'ora in poi non ci saranno altri segreti, eccetto questi" gli porsi la mano, lui me la strinse.
Un secondo dopo le note di Despacito iniziarono a suonare in tutta la stanza, mi alzai per cercare da dove provenisse quella suoneria assordante, mentre Logan si lamentava per la nausea che quella canzone gli dava.
Quando finalmente riuscì a trovarlo, esso aveva ormai smesso di suonare. Sul display compariva la chiamata persa di Colton e subito sotto un suo messaggio.

'Sono dietro casa tua. Assicurati che Logan non ci veda'

Mi girai di scatto.
"Devo andare"
Lui mi guardò con sguardo perso e confuso.

"Vai da lui?"
Le parole di poco prima mi invasero la mente: pensai alla tregua, alle bugie e al rapporto fra lui e Colton. Avrei dovuto annuire e scappare? Beh, se l'avessi fatto sicuramente Logan mi avrebbe seguita e sarebbe accaduto l'inevitabile.

"Lui non ha le palle per portarmi fuori a cena..." quello non bastava, voleva il nome della persona con la quale sarei uscita. "Ehm... io sto cercando di dare una seconda opportunità a me stessa..." pensai che Kyle gli avesse indubbiamente detto del bacio che Dylan aveva cercato di strapparmi... bingo! "Ho deciso di accettare un invito a cena da parte di Dylan"

CamiOnde as histórias ganham vida. Descobre agora