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"Forza Logan..." furono le prime parole che Logan udì quel giorno. Mancavano 15 minuti al suono della campanella e lui non si era ancora alzato dal letto. Con un gesto veloce scostai il piumino dal suo corpo semi nudo.

"Voglio dormire" si lamentò lui rigirandosi sul materasso.

"Dio mio, puzzi di alcol" constatai prima di dirigermi alla porta finestra. "Sei fortunato che mia mamma e Frank sono in trasferta, altrimenti avrebbero dato di matto" Alzai la tapparella e aprii le ante per far entrare un po' di sana aria pulita nella stanza.

"Alzati" gli ordinai tirandolo per un braccio.

"Oggi resto a casa" con un gesto si ricoprì con le coperte. Beh... forse era meglio così dato che stava rischiando una polmonite con la finestra aperta e il petto nudo.

"Accompagnami a scuola almeno" mi sedetti rassegnata accanto a lui.

"Lei non ti viene a prendere" lei. Non riusciva nemmeno a pronunciare il suo nome da quanto stava male. Era una scena davvero penosa: probabilmente sarei dovuta rimanere accanto a Logan per assicurarmi che non combinasse cazzate, ma sapevo già che avrebbe dormito per tutta la mattina dato che aveva bevuto per l'intera notte.

"Non viene oggi" già, anche Kyle si trovava nelle stesse condizioni del mio fratellastro "E Dylan ha la febbre"

"Chiama Colton" sussurrò lui con gli occhi chiusi.

"Cosa? No! Non voglio sfruttarlo..."

"E allora inizia a correre, l'autobus parte fra 2 minuti." Era già in uno stato di dormiveglia quello stronzo. Sospirai rassegnata e gli gettai un cuscino addosso.

"Vedi di riprenderti per quando sono di ritorno" in risposta lui affogò la testa nel cuscino e blaterò qualcosa di incomprensibile.
Alzai gli occhi al cielo ed uscì dalla sua stanza.
Mi lamentai silenziosamente prima di estrarre il telefono dalla tasca e sbloccarlo. Lo chiamo o non lo chiamo?
Andai sulla rubrica e digitai 'Col' nella barra di ricerca rapida, due nomi mi si pararono davanti: Colton Patt e il 'mio' Colton. Ma che stava succedendo? Mi stavo davvero facendo un milione di problemi per chiedere un passaggio al padre della mia bambina?
"Stupida Camille, sei ridicola" sussurrai premendo impulsivamente il tasto verde del secondo contatto.
Dopo due squilli la voce rauca del biondino rispose al telefono.

"Sono Cam... riusciresti a darmi un paesaggio?"

***
"Non smetterò mai di ringraziarti" ammisi uscendo dall'auto di Colton. "Per avermi portata a scuola e per avermi riaccompagnata a casa" mi abbassai per parlargli dalla portiera ancora aperta.

"Figurati, mi è dispiaciuto solo che tu abbia dovuto aspettare la fine degli allenamenti per tornare a casa"
Beh, avevo promesso a Logan che sarei tornata il prima possibile... ed erano le 17. Dettagli, aveva scelto lui di rimanere a casa facendo arrivare sia me che Colton in ritardo alle lezioni.

"È grande e vaccinato, sono sicura che è riuscito a cavarsela benissimo senza di me" okay, su quest'ultima affermazione avevo seri dubbi a riguardo. Logan era in uno stato vegetativo: non mangiava, non si muoveva, non usciva da camera sua, ma beveva. Beveva tanto.

"Forse è meglio che lo venga a trovare" disse Colton spegnendo il motore prima ancora di ricevere una mia risposta.

"Credo che sia una buona idea" magari Logan aveva solo bisogno del conforto di un amico per andare avanti.

Un attimo dopo io e il biondino ci trovavamo all'ingresso di casa mia. "Non ha nemmeno chiuso a chiave" commentai io dando uno spintone alla porta.
Entrai un po' esitante, con la paura che la casa fosse un disastro e che Logan si trovasse disteso in una pozza di vomito. Ma fortunatamente l'ingresso e il salotto sembravano essere intaccati. A eccezione di qualche mobile aperto, anche la cucina non era messa poi così male.

CamiWhere stories live. Discover now