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3 anni e mezzo prima

La fiaca luce proveniente dall'unico lampione presente nella via, illuminava la strada facendola apparire più macraba di quanto già non fosse.

"Dobbiamo farlo per forza?" Una Josy Thorne di appena 16 anni giocherellava nervosamente con un braccialetto che aveva al polso.

"Andiamo Jo, sarà divertente" la incoraggiò Logan mettendole una mano sulla spalla.

"E ormai abbiamo dato la nostra parola" disse Colton indicando con un cenno il gruppetto di ragazzi pochi metri più avanti a loro.

Josy annuì: tutti i tentativi di far cambiare idea ai suoi amici sarebbero stati vani.
Sospirò, era sempre riuscita a fargli fare quello che voleva, anche se era brutto da ammettere sia Colton che Logan erano un po' succubi di Josy: in primo luogo perché lei era più  grande di loro di un anno e come seconda cosa entrambi gli amici avevano un'enorme cotta nei suoi confronti. L'intera scuola lo sapeva. Erano tutti in attesa che la cara Jo prendesse una decisione riguardo a uno dei due ragazzi, ma la verità è che i sentimenti di Josy per Logan e Colton non avandavano oltre ad una amicizia sincera.

"Allora?" Urló un ragazzo dall'altra parte della strada "vi volete ritirare?" La profonda risata del ragazzo contaggiò tutto il gruppo di amici.

Colton scosse la testa e fece il giro della vecchia Audi scassata, la quale si trovava davanti a loro, fino a raggiungere la portiera del guidatore.

"Ti piacerebbe Bald" urlò Colton di scherno, poi fece cenno ai due amici di entrare in macchina.

"Mi piace la tua determinazione Harris " un ragazzo dai capelli rossi aprì la portiera della loro fiesta datata e un secondo dopo ci saltò dentro. "Peccato che non ti porterà alla vittoria ".

"Lo vedremo" sussurrò Logan dal sedile accanto a quello dell'amico.

"Siamo sicuri di quello che stiamo facendo? Colton non ha nemmeno la patente" sussurrò Josy per non farsi sentire dagli altri ragazzi, i quali erano entrati tutti nell'auto eccetto uno. "Rischieremo la vita per una stupida scommessa"

"I ragazzi di Brooklyn continuano a minacciare il nostro quartiere, se vinciamo questa gara non metteranno mai più piede nella nostra scuola" spiegò Colton accendendo il motore della macchina "e poi mio padre mi ha già  insegnato a guidare"

"Sarà già un miracolo che questa macchina non ci lasci a metà strada" commentò Logan con un sorriso divertito sul volto.

Il clacson della vecchia fiesta richiamò l'attenzione dei tre.

"Siete pronti?" Urlò l'unico ragazzo che non era salito in auto. In pochi secondi Josy si ritrovò ad invidiare quel tipo: lui non avrebbe partecipato alla corsa, il suo compito era solo quello di dare il via.

In quel momento Colton guardò la strada davanti a sé: buia, stretta e corta. Era ovvio che sarebbe finita male. Ma ormai era troppo tardi per battere ritirata.

"3... 2... " esitò un attivo prima di aprire nuovamente la bocca "1... partenza"

Colton premette il piede sull'acceleratore con tutta la forza che aveva in corpo.
Le ruote dell'Audi sfrecciarono sul cemento con la stessa velocità di una lucertola inseguita da un gatto. Sia Josy che Logan, i quali non erano legati perché la macchina era priva di cinture, rimbalzarono sui sedili.
Erano in vantaggio: l'adrenalina padroneggiava il corpo di Colton, spingendolo a dare il massimo di sé. Un attimo dopo si trovavano a fine via, Colton curvò senza mai rallentare, per poi tornare vero il punto di partenza.

"Siamo quasi arrivati, Col, rallenta" gli suggerì Logan notando la poca distanza che li divideva da un capannone abbandonato.

"Colton rallenta" ripetè a ruota Josy sporgendosi verso i posti davanti.

"Cazzo" sussurrò il biondino alla guida "figli di puttana, hanno tagliato i freni"

Il panico iniziò a propagarsi in tutta la macchina.
"Cosa facciamo adesso?" Urlò Josy con le lacrime agli occhi "ci schianteremo di sicuro"

Si stavano avvicinando sempre di più a quel dannato capannone. Quando arrivarono a pochi metri di distanza, Colton ruotò il manubrio e la vecchia Audi prese a sbandare di qua e di là.
Un secondo dopo, il ragazzo che aveva dato il via entrò nel loro campo visivo, si stavano avvicinando sempre di più a lui, il quale probabilmente non era al corrente dei freni manomessi.

"Merda merda" urlò Colton in panico schiacciando sul clacson.

"Il freno a meno" urlò Logan mettendo la mano sul freno "è l'unica possibilità"
Per quanto fosse pericoloso quel gesto, doveva essere compiuto, altrimenti nessuno sarebbe uscito vivo da quell' auto infernale.
A quel punto Logan tirò il freno. Le gomme dell'auto emisero un rumore assordante, poi ci fu un colpo secco, come se qualcosa o qualcuno avesse colpito l'Audi, ed infine la macchina si fermò.
Vari secondi di silenzio seguirono quel momento pieno di tensione, poi Josy guardò fuori dal finestrino.

"Il ragazzo" strillò non vedendo più nessuno davanti a loro. Un secondo dopo i tre si precipitarono fuori dalla vettura. A terra, disteso sul cemento bagnato di sangue, giaceva il corpo inerte del tipo di pochi secondi prima. Se Josy si era ritrovata ad invidiare quel tipo perché non aveva partecipato effettivamente alla gara, ora non si pentiva di essere salita su quella maledetta vettura.

"Merda" urlò uno dei ragazzi di Brooklyn. "Non doveva finire così "

Josy sfilò velocemnte il telefono dalla tasca dei jeans, poi digitò il numero del pronto soccorso. Squillva, da un momento all'altro qualcuno avrebbe risposto.

"Che cazzo fai?" Un altro membro del gruppo strappò il cellulare dalle piccole e tremanti mani della bionda.
Subito Colton gli si parò davanti. Le vene sul collo iniziarono a pulsare, mentre gli occhi diventarono tutti rossi a causa della rabbia.

"Io vi ammazzo porca puttana. Ci volevate uccidere?"
Balt, il capo del gruppo, si avvicinò ai tre. Era stupefacente come riuscisse a mantenere la calma anche in momenti come quello.

"Era solo uno scherzo... non doveva finire così"

"Hai ucciso il tuo amico" urlò Logan incazzato più che mai.

Balt fece per replicare, ma una voce esterna provocò scalpore nel gruppo.

"911...Quale è la sua emergenza?" Per alcuni secondi nessuno ebbe il coraggio di parlare per primo.

"Sento il battito" sussurrò felice Josy dopo aver controllato il polso. In quel momento Josy fu immensamente grata alla madre, la quale aveva insistito molto per farle fare un corso di primo soccorso. "Mandate un ambulanza ai vecchi capannoni, è urgente" urlò lei al telefono prima che Balt prendesse lei e i ragazzi per le spalle indicandogli la via sicura per scappare.

***
Buonaseraaaa
Non volevo lasciarvi con tanta ansia, così  ho deciso di pubblicare prima.
È un capitolo diverso dal solito, lo so... spero che non sia stato un buco nell'acqua 😅

CamiWhere stories live. Discover now