Capitolo 2. Giochi di ruolo!

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« Niall noi ti aiuteremo, Okay? Siamo felici di avere una nipote e faremo di tutto per aiutarti » Esordì la madre, dopo che Niall ebbe spiegato tutta la situazione. Bobby era il più silenzioso del gruppo, stava meditando sulla nipote e sul figlio, non riusciva ad arrivare a conclusioni consone, pensava solo che l'aiuto morale era l'unica soluzione.

« Lo so Mamma, ma lei ha perso la madre, è la cosa più orribile al mondo, io ho paura di non essere abbastanza, di non riuscire ad aiutarla » Anche Greg si aggiunse all'abbraccio, sentiva le lacrime salire vedendo suo fratello tanto provato. Sperava che Theo in qualche modo riuscisse a mettere Elisea Marie a suo agio, mentre loro parlavano con Niall... E ci stava riuscendo!

I due bambini giocavano a super Mario come se fossero il un'altro mondo, Elisea non faceva molti movimenti, si limitava a battere quanto serviva sui tasti, mentre Theo si contorceva sul divano. Teneva la lingua fra i denti e in quel momento si trovava a testa in giù mentre batteva il pollice così forte che se il controller fosse stato animato, starebbe invocando pietà! I due cugini stavano instaurando un rapporto di fiducia, non si erano detto nulla per convincere che l'altro era sincero, semplicemente l'avevano capito, perché fra bambini le cose erano più semplici, se Theo aveva condiviso il suo gioco con Elisea, era perché provava molta fiducia e simpatia in lei. Lo stesso valeva per Elisea, che quando perse la partita guardò il cugino esultare e fermarsi di colpo davanti a lei. Diventò tutto rosso in viso, perché un po' si vergognava del suo comportamento poco amichevole.

« Sei stata brava anche tu » Disse indicandola, la bambina ne approfittò del gesto e toccò il dito del cugino con il palmo. Era un progresso incredibile per lei, ma era normale, avevano più o meno la stessa età, lo stesso cognome e gli stessi caratteri, la mente di Elisea Marie si era convinta che poteva veramente fidarsi di lui. Theo rise e tornarono a giocare allo stesso gioco.

Maura era intenta a preparare la cena, Greg parlava con la moglie al cellulare, non era potuta andare per un inconveniente famigliare, mentre Niall si trovava seduto sui gradini che davano al giardino, guardava l'altalena dove lui e suo fratello giocavano quando era piccolo, sembrava quasi una cosa recente, invece erano anni che non ci faceva un giro. Bobby in tutta la serata non aveva detto una parola, ma credeva fosse ora di farlo, quindi si mise seduto vicino al figlio, poggiò un braccio sulle sue spalla e rimase qualche secondo in silenzio.

« Che nome originale per quella bellissima bambina » Niall scoppiò a ridere trascinando anche un sorriso per il padre, anche lui l'aveva pensato anche se l'aveva definito più strano che originale, si pulì le guance piene di lacrime e guardò Bobby più sereno.

« Molto originale! Hai una nipote come ti sembra la cosa? » Chiese privo di domande il biondo.

« Mi sembra che io, Greg e Theo non potremo girare in mutande per casa, ma tranquillo non morirò per questo, anzi tua madre e Denise ne sarebbero felici, in più posso comprare finalmente quella spara brillantini che mi piaceva per lei senza sembrare strano » Risero ancora, Bobby sapeva sempre come tirare su di morale il figlio, in quel momento aveva solo bisogno di sicurezza e lui la stava dando. Tornarono in silenzio qualche minuto sentendo l'altalena scricchiolare, mossa dal vento afoso di agosto. I due erano molto uniti, anzi di più, passavano giornate insieme alle partite, da quando era famoso gli aveva fatto scoprire il mondo e suo padre non poteva essere più fiero di lui, era orgoglioso! E lo sarebbe stato anche se avesse intrapreso un'altra carriera.

« Siete due gocce d'acqua, mi é sembrato di rivederti in versione femminile. Ha i tuoi occhi, i tuoi tratti, la stessa tonalità di pelle chiara »

« Ha i suoi capelli e le sue labbra » Concluse Niall tornando serio. Bobby sospirò, sarebbe stato difficile superare il lutto, specialmente perché non sapeva nulla di quello che stavano passando ed Elisea non poteva informarlo per ragioni ovvie. Lo psicologo l'aveva informato, che entro fine settimana gli sarebbero stati recapitati gli effetti personali di Elisea e Marika. Sperava di trovare qualche informazione o almeno qualche nome, per non lasciare impunita la morte di una così brava ragazza come lei.

Ti voglio bene papà! || Niall Horan #Wattys2016Where stories live. Discover now