"Arrivi dritto al punto."

321 14 1
                                    

(S.)

"Allora avvocà, arrivi dritto al punto, di tutte queste cose io non ci capisco niente."

"Elia si becca una reclusione di 3 mesi."

"3 mesi?!"

"E ci è andata bene, l'accusa è di aggressione aggravata per utilizzo di armi bianche, e se calcoliamo che generalmente 3 mesi è il tempo minimo di reclusione senza l'aggravante, direi che è andata benone."

"C'è possibilità di vederlo?"

"Per il momento no, stanno ancora valutando in quale penitenziario farlo stare, non appena me lo comunicano ve lo farò sapere."

"Grazie avvocà."

"E' lavoro."

E così uscì.

"Questa proprio non ci voleva Sfe."

"Ma tu sai cosa è successo di preciso?"

"Una settimana fa lui e Gué erano a far serata, e da quello che ho capito, quando un ragazzo lo aspettò fuori la discoteca per rompergli il cazzo, Dref cominciò a picchiarlo e a minacciarlo con un coltello."

"E perché io in una settimana non sono venuto a sapere niente?"

"Fra è lo stesso per me, dice Gue che quando arrivarono i carabinieri e lo arrestarono, Dref gli fece promettere di non dire niente finché non sarebbero giunti al verdetto."

"A te quando è stato rivelato tutto?"

"Sta mattina, mi ha chiamato l'avvocato per dirmi tutto ma quando gli dissi che non sapevo di cosa stesse parlando gli ho chiesto di vederci per l'ora di pranzo, breve telefonata con Gue per farmi spiegare i dettagli, e poi ho chiamato te."

"In questo momento non saprei scegliere chi odio di più tra Dref e Gue."

"Fra per quanto mi riguarda, la cosa che ha dato più fastidio a me è il non aver saputo nulla fino ad ora."

"Era meglio quando eravamo solo io e te Charlie.."

"Sto cominciando a pensarlo sul serio."

In quel momento mi squillò il cellulare.

"Hey."

"Gio scusa non ti voglio disturbare ma sono quasi le 3 ci sei a pranzo?

"Cazzo piccola scusa, hai ragione, non mi ero accorto dell'orario, si comunque sto arrivando, tempo di entrare in macchina."

"Va bene, metto su qualcosa allora intanto, a dopo."

"A tra poco."

"Gliene parlerai?"

"Dopo il weekend, dobbiamo andare dalla madre e già sta in ansia per questo, metterle altre preoccupazioni sarebbe controproducente, vuole troppo bene a Dref."

Dopo 10 minuti ero già a casa e Diana stava cucinando, con il mio nuovo album in riproduzione.

"Questa canzone è qualcosa di wow."

"E' quella che ho scritto per te."

"Infatti è decisamente la miglior canzone che tu abbia mai fatto in tutta la tua vita."

"La modestia è sempre stata la tua caratteristica migliore."

"Ti tiro un bocconcino di pollo addosso."

"Un bocconcino di pollo? Cavolo.. mi sono spaventato."

"Try me bitch."

"Non lo faccio perché se poi finisce che sbagli a mirare e finisci per sporcarmi le Balenciaga giuro che mentre dormi ti butto un intero pacco di uova sui capelli."

"Non oseresti..."

"Try me bitch."

Diana fece il gesto di tirarmi qualcosa addosso e si mise a ridere.

"Allora che è successo con Dref? Dimmi che sta bene."

"Piccola è tutto apposto, solo che non lo vedremo per un pò."

"Perchè?"

"Si è lasciato con la ragazza, ha dato di matto e ha deciso di partire per tre mesi in Thailandia."

"3 mesi... in Thailandia... a fa che...?"

"A riequilibrare il chakra?"

"Cretino."

"Tornerà sano e salvo vedrai."

"Quando parte?"

"E' partito oggi."

"Poteva almeno passare a salutare lo stronzo."

"Lo sai com'è."

"E tu lo sei ancora di più, se sapevi che partiva e sei andato da lui a salutarlo potevi far venire anche me."

"Non lo sapevo te lo posso assicurare, mi ha chiamato Charlie dicendo di venire subito e quando sono arrivato Dref già se n'era andato."

"Mh.. va bene."

Dopo 10 minuti eravamo a tavola a mangiare.

"Comunque ti posso dire che ti stai specializzando sempre di più a cucinare?"

"Amo ti faccio sempre le stesse cose grazie al cazzo."

"Vabbè io volevo essere gentile."

"Mi stai dicendo che in realtà fanno schifo?"

"No giuro sono buoni."

"Guarda facciamo così, mo che ce ne scendiamo mi prendo il libro delle ricette di Antonella Clerici che mi feci regalare a Natale tipo 8 anni fa."

"Fai sul serio?"

"TU fai sul serio..Antonella Clerici è un mito."

"Si ma tra tutte le cose che avresti potuto chiedere a Natale, a quell'età... il libro di Antonella Clerici?"

"...ho anche quello di Benedetta Parodi."

"E NON SAI NEMMENO CUCINARE."

"Vabbè ma chi li ha mai aperti..E POI VACCI PIANO CON QUESTE AFFERMAZIONI TU."

"Sto diventando un bocconcino di pollo con le gambe."

"Che stronzo non ti faccio sempre i bocconcini non è vero."

"No è vero, fai anche le cosce, e il petto... in pratica sto diventando un pollo per intero."

Diana quasi si strozzò con l'acqua e cominciò a ridere tanto da non respirare più.

"Sei una brutta persona Gionata, io ci metto tutto l'impegno del mondo per farti mangiare qualcosa di sano, invece di andare tutti i giorni al ristorante."

"Ma questo non lo metto in dubbio.. ma ci stanno tante altre cose sane oltre il pollo."

"....il tacchino?"

"Diana... ma che problemi hai con gli uccelli tu..."

In quel momento calò il silenzio, ci guardammo e, di fronte all'inconfondibile doppio senso nella frase, scoppiammo a ridere in contemporanea.

Dopo pranzo ci buttammo sul divano a guardare una serie tv su Netflix e Diana, come ogni volta si addormentò addosso a me, ma dopo circa un'oretta balzò in piedi di scatto facendomi anche prendere un colpo.

"Che ore sono?"

"Le 17.30"

"Wa è tardissimo."

"Che devi fare?"

"Che dobbiamo fare!"

"Ok comincio ad essere spaventato.

"Gio la valigia, la valigia."

"...amo te lo ricordi si che stiamo 1 notte?"

"E' uguale che i cambi non te li vuoi portare?"

"Si ok, ma non è che preparare una borsa per stare un giorno e una notte sia poi così complicato."

"Non è farla, è pensarla."

"Allora facciamo così, rilassati due secondi, io ti faccio un caffè e poi saliamo a prepararla insieme, va bene?"

"Va bene."

«E vorrei dirti che ti amo, ma è troppo banale. »Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora