Milano (Anno 2018)

309 19 0
                                    

(D.)

"Schi mannaggia a me, cosa mi ha detto il cervello?"

"Amo ci sta, è anche possibile che tu l'abbia preso in contropiede e non ha saputo reagire."

"Non è che non ha saputo reagire, non ha reagito affatto, ti giuro avrei preferito che mi avesse detto che era troppo presto."

"Schi l'hai chiamato amore non gli hai presentato un contratto prematrimoniale. Non è questione di tempo, ci sono persone a cui viene più spontaneo e ad altre meno, ma questo non significa che per lui non sia lo stesso."

"Tu dici eh.."

"Fidati, stai tranquilla."

"Dici che lo devo affrontare l'argomento con lui?"

"No Schi, lascialo libero di capire i suoi pensieri al riguardo, sii paziente e basta, magari te ne parlerà lui stesso."

"Hai ragione."

"Tu come ti senti? Avresti preferito non dirlo?"

"Assolutamente no, me lo sentivo e l'ho fatto, lo rifarei mille volte anche se la risposta fosse la stessa per tutte e mille."

"Allora non hai motivi di starci male, ricorda che se segui quello che ti dice il cuore nulla di ciò che farai sarà sbagliato."

"Do l'hai letta questa?"

"Ma che ne so, forse su Aforismi di Osho."

"Grazie Schi, non ne avrò mai abbastanza del tuo mental coaching."

"Lo sai amo, quando vuoi basta che mi fai una chiamata."

"Dai mi metto a studià, ci sentiamo più tardi magari."

"Va bene, ciao schi, stai tranquilla miraccomando."

"Ok capo."

E riagganciai.

Mi concentrai sui libri per tutto il resto del pomeriggio, più per distrarre la mente da quel fatto che per l'imminente esame, ma in ogni caso funzionò e tutto sommato mi sentivo abbastanza serena sull'argomento.

Serenità che persi non appena mi arrivò un messaggio di Gio in cui diceva che sta sera dopo cena mi sarebbe passato a prendere per portarmi da lui dato che avrebbe organizzato una festa.

Leggendo il suo nome sullo schermo del telefono mi riportò a quando scesi dalla macchina e ebbi la grandiosissima idea di merda di chiamarlo amore

per la prima volta.

Non ero arrabbiata per la sua non - reazione, ne tantomeno triste, mi dava fastidio di aver messo Gionata a disagio e di aver fatto una figura di merda quanto una casa non avendo ricevuto nessun tipo di risposta dopo.

Non avevo tanta voglia di andare a una festa in quel momento, ma quella di vedere lui e la curiosità di sapere se avesse affrontato la questione erano troppo forti per poterle contrastare, allora mi preparai e poco dopo eravamo già li.

Alla festa c'era davvero il mondo, conobbi tanti amici nuovi di Gionata e in più ritrovai molti di coloro che erano presenti anche all'after party organizzato da Donatella Versace.

Gli unici che ancora non si erano fatti vedere erano Tano, Andrea Petagna, che conobbi poco tempo prima in discoteca, e Charlie, il che mi risultò un pò strano dato che erano gli amici più stretti che aveva.

Quando arrivarono gli andai incontro, durante i 5 mesi che erano passati, da quando conobbi Gionata la prima volta, fino a quel momento ritrovai in Tano veramente un ottimo amico, ci legai tantissimo, ed era uno dei pochi con cui potevo parlare di lui senza problemi.

Quando la porta di casa si aprì mi apprestai a salutarlo, ma la vista di qualcuno mi lasciò atterrita, una ragazza era con loro e, purtroppo, aveva un viso piuttosto familiare.

«E vorrei dirti che ti amo, ma è troppo banale. »Where stories live. Discover now