13. Sounds like a typical Sunday to me

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Capitolo dedicato a @Makeitshine00 perché è un fiorellino tenero che consiglia le mie storie come se fossero belle. Devo ancora imparare a dedicare i capitoli nel modo giusto ma un giorno ce la farò
Enjoy ✨

***

Quindi. Erano passati dieci secondi esatti. Harry li aveva contati. Il problema era che in quei dieci secondi l'unica cosa che aveva fatto era stata premere le labbra su quelle di Louis, e poi era rimasto immobile, senza il coraggio di aprire gli occhi o muoversi, in generale. Era semplicemente rimasto fermo come un idiota, la bocca contro quella di Louis senza nessun motivo apparente.
Quello era il bacio peggiore che avesse mai dato. Probabilmente aveva fatto diventare Louis etero.

Cosa cazzo stai facendo?, chiese una voce nella sua testa, ovviamente esasperata.
Harry non ne aveva idea. Aveva baciato Louis senza neanche chiedergli il consenso, dopo tutto quello che il ragazzo gli aveva raccontato, dopo il modo in cui si era fidato di lui. Oh mio Dio, cosa cazzo sto facendo?

Dovette raccogliere tutto il coraggio disponibile per riuscire a staccarsi e a dare una sbirciata attraverso le ciglia, Louis lo stava guardando e sembrava sconvolto. O confuso. O solo assonnato.
«Mi dispiace tantissimo,» buttò fuori Harry. La stanchezza gli appesantiva il corpo e rallentava i ragionamenti, rendendolo stordito. «Mi dispiace, scusami, adesso me ne vado.» ripeté cercando di liberarsi dalle coperte e alzarsi in piedi, ma Louis gli strinse delicatamente il braccio, scuotendo la testa.

«Cosa volevi fare?» gli chiese. Aveva le sopracciglia corrugate ma per il resto non sembrava sconvolto, o arrabbiato.
Harry esitò un momento. «Baciarti,» cedette infine «Avrei dovuto chiederti il permesso, mi dispiace.»
«Non è che tu abbia fatto molto, in ogni caso.» replicò Louis, e- lo stava prendendo in giro? Stava davvero sorridendo? Harry non l'aveva traumatizzato a vita?

«Beh, uhm...» ribatté il riccio in tutta la sua eloquenza. La mano di Louis lo stava ancora trattenendo, le dita allargate sulla sua pelle nel tentativo di circondare interamente il suo avambraccio, e il suo tocco produceva una sorta di piacevole formicolio, il calore che trasmetteva faceva desiderare a Harry di sentirlo più a lungo su di sé.

«Puoi provarci di nuovo?» gli chiese a bassa voce Louis.
Il riccio aggrottò la fronte, preso alla sprovvista. «Cosa? Sei sicuro?»
«Sì,» annuì il maggiore «Voglio sentire com'è.»
Okay, allora. Cazzo.
Harry si avvicinò piano, lasciando il braccio sinistro nella presa di Louis e posando la mano destra sulla guancia del ragazzo, prendendosi un attimo per trovare la posizione giusta. Gli accarezzò delicatamente lo zigomo e poi spinse le dita oltre l'orecchio, affondandole tra i suoi capelli nello stesso momento in cui Louis si premette più vicino a lui. Ora le loro gambe si toccavano, e anche le loro braccia. C'era ancora un po' di spazio in mezzo a loro, ma era meglio così.

«Sei sicuro, quindi?» ripeté Harry in un sussurro, perché il suo viso era a un soffio da quello di Louis e gli sarebbe bastato un piccolissimo movimento per riempire la distanza. Non voleva comportarsi di nuovo da idiota.
Si sporse in avanti quando Louis annuì, non sapeva nemmeno come sentirsi perché tutto sembrava così surreale. La luce fioca, il silenzio, il calore che li avvolgeva, Louis. Forse stava sognando di nuovo. A quel punto non si sarebbe nemmeno stupito.

Espirò in sorpresa quando incontrò nuovamente le labbra di Louis, così morbide e calde, molto meglio di quanto avesse mai immaginato. Le loro bocche si adattavano con perfezione, come se fossero state disegnate per unirsi, e quando Louis emise un piccolo sospiro Harry non poté fare a meno di tirarlo più vicino, i loro corpi interamente a contatto sotto le coperte. Era inebriante, il suo stomaco sembrava pieno di bollicine e piccole scintille che si diffondevano spumeggianti in tutto il suo petto.

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora