7. I swear, this boy has no chill

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Harry era piuttosto soddisfatto di se stesso. Era passata circa una settimana dalla Terribile Disgrazia (ovvero il piccolo problema comprendente le sue parti intime e Louis Tomlinson), e lui era riuscito a disintossicarsi dagli stupidi No Direction. Niente canzoni, niente video, niente teorie su cosa stesse realmente succedendo dietro le quinte. E soprattutto, niente sogni erotici su Louis.
Aveva persino cancellato la cronologia del computer, disinstallato twitter e detto addio a youtube. Praticamente meritava una medaglia.

Ora stava finalmente tornando a casa dal suo turno mattutino al canile, non era passato a prendere Nora solo perché lei era impegnata a scuola fino alle quattro, e il suo stomaco stava gorgogliando per la fame. Si sentiva bene.
Okay, uno dei cani più anziani gli aveva pisciato per sbaglio sui pantaloni, ma per il resto la mattinata era passata tranquillamente e lui si sentiva in modo meraviglioso. Neanche un pensiero per la testa. Nulla poteva rovinare il suo buon umore, tutto era perfetto.

Prese a canticchiare tra sé mentre cercava le chiavi nello zaino, aprì la porta, entrò in casa e-
«...E c'era tutta questa gente, in completo silenzio durante ogni singola canzone, ed è stato pazzesco. In genere i fan gridano e si agitano ma loro no, non avevamo mai visto niente del genere.»
C'era Niall Horan sul suo divano.
Niall Horan. Sul suo divano.

«A me è piaciuto molto. È il loro modo di apprezzare e rispettare il nostro lavoro, lo trovo davvero incredibile.» intervenne Zayn Malik, apparendo da dietro il bancone della cucina.
«Oh, ho ancora un video di quella volta,» annuì sorridente Louis, recuperando il cellulare dalla tasca dei jeans e facendo cenno di avvicinarsi a Liam e nonna Ashton. Che. Cazzo.

«Ciao?» tentò Harry. Chiuse la porta dietro di sé e guardò tutti alzare lo sguardo e sorridere verso di lui, come se quella situazione fosse normale.
«Vieni a vedere, princesa,» chiamò entusiasta nonna Ashton, causando qualche risatina idiota da parte di Niall e Zayn per il nomignolo.
Harry roteò gli occhi. «No, grazie.» Cos'è che stava pensando prima? Tutto era perfetto? Nulla poteva rovinare il suo buon umore? Già, come no.

Si allontanò verso la cucina per bere un bicchiere d'acqua e notò che il tavolo era preparato per sei, il che- no. No, no, no. Non sarebbe stato lì con i tre coglioni che avevano invaso la sua casa. Non erano, tipo, talmente ricchi da farsi uscire soldi dal culo? Perché non andavano a mangiare da un'altra parte invece di consumare il cibo che lui e nonna Ash si guadagnavano lavorando? (Okay, ormai la nonna era in pensione, ma i soldi che riceveva erano comunque quelli che si era guadagnata. Non le arrivavano per grazia divina.)

«Nonna?» chiamò affacciandosi in soggiorno, ma lei era troppo impegnata a chiacchierare fittamente con Louis per accorgersi del suo unico nipote. Harry grugnì e tornò in cucina.
«Su, su, andate a lavarvi le mani, io metto il cibo in tavola.» giunse dal corridoio la voce di nonna Ash, pochi minuti dopo, seguita dal vociare dei tre coglioni e dai loro passi da fatine. «Cariño, cosa fai qui da solo?»

Harry si girò sbuffando verso la porta, le braccia incrociate al petto e il broncio ben visibile sul suo volto.
Nonna Ashton sospirò affettuosamente. «Non fare i capricci, mi amor. I ragazzi sono venuti a salutare Liam ora che finalmente hanno finito il tour e possono avere un po' di pausa. Invitarli a pranzo mi sembrava il minimo.»
«Loro dovevano invitarci a pranzo, visto tutti i soldi che hanno.» ribatté Harry, il broncio ancora più evidente di prima «E non sto facendo i capricci, ho vent'anni.»

Nonna Ash roteò gli occhi. «Sono molto gentili e alla mano, dovresti dar loro una chance,» sorrise posando le mani sulle guance del nipote «Mi hanno anche aiutata a preparare le lasagne.» aggiunse, come se quello potesse magicamente cambiare ogni cosa «Cioè, la parte che avevano fatto loro ho dovuto buttarla perché era immangiabile, ma tu non dire niente. Sono stati carini a provarci.»
«Oh, non dirò niente.» assicurò Harry, reprimendo a malapena il ghigno che gli stava spuntando sul viso.

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora