¡100!

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Salut!
Allora!
Ancora non ci credo...
Oh Merlino ahahaha.
Sembra assurdo ma...
Beh, eccoci al centesimo capitolo!
Ci ho pensato su e...
Beh, un bell'immagina ci starebbe.
Una one shot ecco.
(Tranquille, la storia "Unfair" continuerà subito dopo questa parte)
Adesso, beh. VIA CON L'IMMAGINA!

"Glad to see you again"
Il tassista, prendendo la valigia, la depone nel porta bagagli del taxi.
La pioggia è violenta e i fulmini contornano il cielo nero.
Il rumore mi appaga, come una ninna nanna.
Entro velocemente nell'auto, chiudendo l'ombrello trasparente che stava sopra la mia testa per proteggermi.
Guardo attraverso il finestrino Londra, sorrido al pensare che, nonostante siano quattro anni che non la vedo, è rimasta uguale.
Il tassista sta in silenzio, guarda attraverso lo specchietto retrovisore e guida, come se io non fossi nel mezzo.
Spero non si dimentichi di me.
I miei mi hanno contattata dicendo che volevano rivedermi.
Beh ci sta, non li ho più visti.
Fisso la mia borsa sul sedile, contiene una miriade di oggetti, tra cui la mia bacchetta.
Mi mancano quegli anni, anche se tortuosi.
Ero spensierata, adesso, devo pensare alla mia vita da adulta.
Arriviamo alla villa, fortuna che la pioggia ha cessato di cadere.
Faccio un triste sorriso, la casa è invecchiata: il cancello ha perso il suo colorito grigio acceso, scurendosi e diventando sporco.
Il giardino è meno curato,spero di ritrovare le mie rose.
Pago il tassista, lasciandogli una piccola mancia.
Mi guardo attorno accertandomi di non essere vista, e poi tiro fuori ma bacchetta.
Pronuncio un incantesimo e il cancello si apre, facendo un cigolio molto disturbante.
La luce della camera da letto, si spegne e poco dopo alla porta si presenta mia madre.
Ora è invecchiata anche lei:i capelli hanno qualche sfumatura grigia, segno della vecchiaia. Le rughe, presenti nel viso, stanco ma felice di rivedermi.
Le sorrido e la bacio sussurrando un flebile "mi sei mancata"
Entro, inspirando quell'odore cosí familiare e buono.
L'odore del legno che mi ricorda casa, la mia casa, quella dove sono nata.
Varco la soglia della sala da pranzo, ridacchio e Poggio la valigia a terra.
Mio padre, sempre nella solita poltrona violacea, legge la gazzetta del profeta.
<Figliola!> esclama poggiando il giornale e togliendosi gli occhiali neri dal naso.
Lo abbraccio, il suo profumo mi fa tornare piccola.
Dopobarba e la sua acqua di colonia, un mix a dir poco perfetto.
<che bella donna...> sussurra prima di darmi un bacio sulla fronte.
<mi siete mancati> dico con gli occhi lucidi.
Da quando è avvenuta la guerra magica, sono scappata, sí ho tagliato la corda.
Non volevo più soffrire.
Mi dirigo verso la mia camera, e un forte crampo allo stomaco mi colpisce: ah i ricordi, tanto belli quanto bastardi.
Afferro la bacchetta e,agitandola, tutto si mette in ordine, che bella la magia.
Mia madre ha preparato una cena fantastica, non vedevo l'ora di tornare a mangiare i suoi piatti prelibati.
Torno di sopra e mi distendo sul letto, chiudo gli occhi e mi sento avvolta dall'amore, quello che mi ha evitata per questi quattro anni.
Mi addormento poco dopo, sfinita dal viaggio.

**Draco**
Sono in ufficio, guardo il cartellino in argento sulla mia scrivania:
Draco Lucius Malfoy.
Mi alzo e vado verso la finestra, metto a fuoco lo sguardo e noto il mio riflesso su di essa: sono cambiato.
Me lo ripeto ogni giorno.
Non sono cambiato esteticamente, beh certo, ho il viso più maturo però il cambiamento è stato diverso, è successo dentro di me.
Il vecchio Draco, lo studente, vanitoso e orgoglioso del proprio stato di sangue, è sparito.
In me vedo solo un giovane uomo, che ha patito durante i suoi ultimi anni a scuola.
Uno che ha sofferto, che è caduto e, nonostante tutto, si è rialzato.
Si è rialzato da solo, senza nessuno.
Vengo interrotto, quando un fulmine invade il mio campo visivo.
Potente e maestoso, si scaglia tra le nuvole.
Sono dannatamente belli.
La pioggia si scaraventa contro la finestra, come se volesse spaccare il vetro.
L'orologio a dondolo mi avvisa: sono le sette, posso tornare a casa.
Prendo l'ombrello nero dal portaombrelli.
Il cappotto lungo e la sciarpa, necessari per sopravvivere a questo mal tempo che attacca la città da almeno quattro giorni.
Arrivo davanti a Villa Malfoy, suono il campanello e il cancello, magicamente, si apre.
<buonasera> dico entrando in casa, togliendo il cappotto e la sciarpa e abbandonando l'ombrello nell'apposito contenitore.
<Buonasera Draco> mio padre è sulla sua poltrona, sorseggiando un bicchiere di vino spudoratamente rosso, rosso come il sangue.
Mia madre scende dalle scale e mi sorride< tra poco sarà pronta la cena> avvisa entrambi.
Entro in camera, ormai spoglia e piena di scatoloni.
Sì, sto traslocando.
Ho comprato un'altra Villa, la mia Villa Malfoy, meno cupa e meno piena di ricordi orribili.
Mi tolgo le scarpe e indosso le ciabatte anche se , a casa mia, sono abbastanza vietate perché "non eleganti".
Le ho pagate una fortuna, sono fatte a mano, le metto vuoi o non vuoi.
Mi disfo della cravatta e mi sbottono leggermente la camicia.
Scendo di sotto e mio padre, mi lancia un'occhiataccia di disapprovazione.
Mi sto ribellando: non ho più voglia di vestirmi bene in casa.
È inutile, ormai non viene più nessuno a trovarci.
Siamo soli.
Ed io molto di più da quando mi sarò trasferito nella nuova casa.
Ceno, il silenzio regna nel tavolo.
Neanche una domanda "come è andata a lavoro?" Oppure qualche altra scusa per parlare o per sorridere.
Nulla, solo il rumore di nostri movimenti mentre mangiamo.
È anche per questo che lascio casa.
<Io ho finito, grazie. Salgo di sopra a farmi una doccia>
Dico pulendomi gli angoli della bocca dal cibo rimanente.
I miei annuiscono.
Mi dirigo verso il bagno, apro la porta e un'enorme vasca mi si presenta davanti.
Faccio scorrere l'acqua e, dopo poco, si riempie.
Mi svesto ed entro lentamente, immergendomi nell'acqua.
I miei nervi si distendono, riesco finalmente a rilassarmi.
Sospiro e verso del sapone nelle mie mani.
Una volta finita la doccia, mi avvolgo nel mio accappatoio.
Il vapore ha oscurato lo specchio, prendo un panno e lo pulisco.
Ho avuto un flashback.
Il cappuccio sopra la mia testa attaccato all'accappatoio grigio scuro mi hanno ricordato quando, al terzo anno, ho imitato un dissenatore.
Faccio un piccolo sorriso misto ad un ghigno.
Ero malefico.
Accedo alla mia camera e mi inizio a vestire, e proprio in quell'attimo, rivedo la cicatrice sul mio avambraccio.
Il segno oscuro, che nonostante sia sparito dalla mia vista, è ancora ben impresso nella mia mente.
Fortuna che ora è rimasta solo la cicatrice.
Mi metto in pigiama e apro un libro.
Mi addormento, troppo sfinito.
La mattina dopo, vengo svegliato dal rumore assordante della sveglia.
Ultimo giorno di trasloco, poi potrò andare nella nuova Villa.
Merlino, non vedo l'ora di andarmene da qui.
Apro la finestra e mi affaccio, un debole sole illumina le pareti della stanza.
Oggi sarà più bello il tempo.
Mi vesto comodo, non voglio rovinare i miei vestiti per due scatole messe in croce.
Arrivo a casa e,mentre prendo gli scatoloni con il resto della roba, vedo una figura femminile uscire da una casa.
La piccola villetta t/c.
La donna è slanciata, i capelli raccolti in una coda alta e ondeggiande.
Degli stivali che arrivano al ginocchio, una gonna corta e il cappotto lungo nero.
Sbatto le palpebre, per accertarmi se sto sognando o meno.
È tutto reale, t/n è tornata ed ha preso la via per andare a Diagon Alley.
Quella ragazza,ormai Donna, l'ho amata perdutamente all'età dei diciassette e diciotto anni.
Lei, invece, mi ignorava.
Mi snobbava letteralmente, rifiutandomi con una classe da regina.
La mia regina, lei doveva essere la mia regina.
Sospiro, iniziando a dire tra me e me che avrà trovato l'amore e, come minimo, staranno progettando di fare una famiglia e sposarsi.
La solitudine è la mia unica amica ormai, la mia unica Donna e regina.
Scaccio via i pensieri, prima che la tristezza prenda il sopravvento.
Forse la amo ancora.
Decido di bussare alla Villa, a pochi metri dalla mia.
La porta si apre e fa rivelare la madre di t/n.
Mi sorride dolcemente.
<Ciao Draco> mi dice
<come sei cambiato> continua.
<entra tesoro, sei il benvenuto>
I nostri padri erano soci, almeno fino a quando mio padre non si è licenziato, per lasciare il posto a me.
Mi aspettavo di vedere un bambino correre per la casa oppure due uomini parlare( uno dei due il marito di t/n) e invece...
<ho visto uscire una donna da qua e...beh ho pensato che fosse...>
<si è tornata. Rimarrà qui ora. Ha lasciato la casa dove viveva prima>
Dice guardando la porta, come se aspettasse il ritorno della figlia, anche se appena uscita.
<volevo solo sapere, sai com'è non la sento da quattro anni...> dico alzando le sopracciglia e sorridendo alla donna.
<che caro...> dice prendendo la mia mano.
Corrugo la fronte, non capendo.
<la ami ancora> conclude.
<beh...non lo so, mi farebbe piacere rivederla. Capire se è cambiata e se mi snobba ancora>
La donna ride <non è cambiata ma tranquillo, non ti snobberà>
<come fai a saperlo, lo ha sempre fatto>
<io te lo dico ma non montarti la testa eh?>
Annuisco alzando le sopracciglia sorpreso.
<lei ha un debole per te>
Un'emozione intensa mi avvolge, avvolge la parte sinistra del mio petto.
Il cuore accelera, sono decisamente innamorato di lei.
<le farò sapere che sei stato qui>
Annuisco
<da domani sarò alla casa vicina, quella con il cancello adornato da rampicanti>
La madre annuisce e poi mi accompagna verso la porta.
<aspettati una sua visita>
Sorrido e torno verso casa.

**t/n**
Esco di casa, per fare una lunga passeggiata a diagon Alley.
Voglio rivivere i bei momenti.
Mi ci è voluto poco per farmi sorridere.
Peccato che ormai sia quasi tutto chiuso.
Al ritorno a casa, mia madre mi accoglie sorridendo.
<ti cerca>
<chi?>
<la tua debolezza>
Sgrano gli occhi, Draco, Draco Malfoy? Strano.
Non me lo sarei mai aspettato, ho sempre pensato che dopo gli studi si sarebbe fidanzato.
E tutt'ora, avrei scommesso di vederlo ma, affiancato dalla sua fidanzata e futura moglie.
Posso dire una cosa?
Sono contenta che sia solo, esattamente come me.
<domani lo andrò a trovare> dico sorridente mentre mia madre ride.
<aveva paura che lo snobbassi ancora>
Mi aggiungo a lei.
<oh beh, lo facevo perché mi piaceva> le rispondo.
Poi salgo su e continuo la giornata.
Il pomeriggio successivo, busso alla porta della nuova Villa Malfoy.
L'uomo mi accoglie con una faccia sorpresa.
<svegliati Draco, sono vera eh>
Lui torna in sé
<scusa>
<nah, fa nulla>
Mi avvicino a lui e lo saluto con due baci sulle guance.
Rimane rigido, non se lo aspettava.
<sei così...>
<così?> chiedo ridacchiando mentre entriamo in casa.
<cambiata. In meglio ovviamente, in meglio>
<anche tu sei cambiato>
<come va?>
<bene Draco, sono tornata a casa. Ora posso vivere la mia vita. Posso iniziare a lavorare e cercare di tirare su famiglia>
Dico sorridendo, lui abbassa lo sguardo. È imbarazzato, il vecchio Draco non lo farebbe mai, il nuovo invece...beh eccolo qui, davanti a me.
<Sei bella, veramente bella> dice d'un tratto, alzando lo sguardo e incrociando i nostri sguardi.
Quegli occhi, così belli...
Merlino...mi fa impazzire.
<Grazie, sei veramente gentile>
Lui mi sorride.
E così iniziamo a parlare.
<cavolo, sono le sette!> esclamo guardando l'orologio sul mio polso.
<devo andare, grazie di tutto Draco. Davvero, mi sei mancato>
Prendo velocemente il cappotto e lo indosso.
Ma prima che possa mettere la mano sulla maniglia della porta, Draco mi blocca.
<non lasciarmi solo...> mi sussurra.
Si avvicina, bloccandomi al muro.
<ti prego, ho bisogno di qualcuno. Di qualcuno che mi ami. Tu sei quel qualcuno. So che hai un debole per me, me l'ha confessato tua madre. Ti prego...io ti amo, ti amo alla follia.>
Sono senza parole, i suoi occhi mi guardano e noto della tristezza in essi.
Sono lucidi, quasi volessero sprigionare lacrime.
Sorrido e poi mi avvicino.
<Ti amo anche io, sei tu l'uomo con cui voglio continuare la mia vita>
Lui addolcisce lo sguardo e mi bacia.
Un bacio lento e dolce, le nostre lingue hanno anche paura di toccarsi.
Ci stacchiamo.
<vai a prendere le cose, d'ora in poi, tu vivrai qui>
Sorrido e lo bacio velocemente.
Torno a da lui e poi mi faccio avvolgere dalle sue braccia <sono felice di rivederti> sussurro nell'incavo del suo collo.

Ohcribbio ho scritto un boato.
Ora vado hehehe.
Anyway mi ci sono impegnata molto, spero vi piaccia 💚
-fede💗

「immagina Draco Malfoy」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora