Capitolo 18

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-Yerin perché l'hai fatto?- I suoi capelli biondi le svolazzavano intorno al viso. I raggi del sole le baciavano le guance, scaldandole. I suoi occhi scuri setacciavano il fiume alla ricerca dei pesci rossi che lo abitavano. Ricordava che quando erano piccoli lei e Taehyung si divertivano a tuffarsi nell'acqua e catturarli. Erano felici a quel tempo. Poi i suoi occhi si posarono sulle fronde degli alberi che venivano accarezzate dal vento. La sua attenzione si concentrava su tutto, tranne che sulla ragazza di fianco a lei. -Perché gli hai rovinato la vita?- Yerin avrebbe voluto urlarle di stare zitta, di lasciarla in pace ma Dae era una ragazza ostinata e amava suo fratello. -Non credevo fosse un segreto.- Mormorò. Sentiva la schiena trafitta dallo sguardo fiammeggiante della sua amica. -Si che lo sapevi.- Sibilò Dae. -Lui...Non mi ha mai guardata in quel modo. Con amore e adorazione. Cos'ha quel ragazzo che io non ho? È un pazzo e un debole. Perché vorrebbe restare al fianco di una persona malata?- Dae aveva sentito abbastanza. Si voltò e si allontanò da quella ragazza che ormai per lei era solo una sconosciuta. -Sto solo dicendo la verità. Tuo fratello merita molto di più, dopo tutto quello che ha subito.- Yerin l'aveva raggiunta e l'aveva afferrata per il braccio. I suoi occhi erano calmi e gelidi. -Non ha funzionato quando eravate amici, Yerin e non funzionerà nemmeno ora. Mio fratello ama Jimin ed io ne sono felice.- Disse, liberandosi dalla sua presa. -Davvero? E allora perché se ne è andato?-














Era la prima volta che Jimin lasciava l'appartamento dopo mesi. Si strinse il quaderno al petto, mentre camminava per le strade affollate della capitale. Stava raggiungendo Hoseok nello studio di registrazione. Da poco aveva abbandonato la danza per dedicarsi alla musica, così fu ben accetto nella compagnia in cui lavoravano suo fratello ed i suoi amici, anche se Yoongi e Hoseok non erano in buoni rapporti. Yoongi non lo aveva perdonato per tutto il male che aveva procurato al suo fratellino, anche se si sforzava di tollerarlo, per il bene del gruppo e per il bene di Jimin. Il dottor Wang non lo visitava da un mese oramai. Ebbe una lunga conversazione con sua madre, affermando che il ragazzo fosse in via di guarigione e che avrebbe spostato i controlli una volta l'anno, giusto per assicurarsi che non avesse una ricaduta. Ciò stava a significare che Jimin era finalmente libero di vivere una vita normale, lontano dall'ospedale. Lucky lo seguiva come un'ombra. Era sempre al suo fianco, eppure non gli rivolgeva più la parola. Lo osservava e basta, gli occhi che gli trafiggevano l'anima. Il suono di un clacson lo fece sobbalzare ed il quaderno gli cadde dalle mani e i fogli si sparpagliarono a terra. Si chinò per prenderli e una piccola mano entrò nel suo campo visivo. Jimin alzò lo sguardo e s'immobilizzò. Dae non aveva il coraggio di guardarlo, continuò a raccogliere i fogli, per porgerglieli. Il ragazzo li afferrò con mano tremante. -Credevo fossi partita... Con lui.- Sussurrò. Dae scosse la testa. -No. La mia casa è qui, in Corea.- Il corvino annuì. -Taehyung non avrebbe mai voluto lasciarti, ha solo paura che tu possa odiarlo. Quello che ha fatto è sbagliato ma lui voleva davvero aiutarti.- Non attese alcuna risposta, lo salutò con un inchino e si volatilizzò tra i passanti.














-Che ne dici se questa sera ti porto a cena fuori?- Disse Yoongi. Era seduto nel suo studio di registrazione e stava tentando di scrivere una melodia. -Vuole portarmi ad un appuntamento romantico, signor Min?- Ridacchiò Jungkook. Il maggiore si girò con un sorriso divertito e si alzò, avvicinandosi al divanetto su cui sedeva il suo ragazzo. -Ne sarei onorato, signorino Jeon.- Gli accarezzò una guancia ed il giovane si rilassò sotto il suo tocco. -Accetto volentieri.- Sussurrò. Yoongi si sporse verso di lui ed il cuore del castano mancò un battito. Ogni volta era come la prima. Le loro labbra si trovarono e Jungkook credette di trovarsi in Paradiso. Circondò il suo collo con le braccia per tirarlo più vicino a sé e Yoongi sorrise durante il bacio. -Vacci piano piccolo, siamo a lavoro.- Sussurrò. Per tutta risposta l'altro arrossì e gli diede un pugno giocoso sul petto. Un lieve bussare attirò l'attenzione dei due. Nello studio di Yoongi l'unico a poter entrare liberamente era Jungkook, il quale era a conoscenza del codice di accesso. Con un sospiro Yoongi andò ad aprire, credendo che fosse Namjoon oppure Hoseok. Si sorprese quando sulla soglia vide il suo fratellino. Jimin lo guardava con un piccolo sorriso in volto, il quaderno in cui scriveva i testi stretto al petto. Con uno slancio il maggiore lo accolse tra le sue braccia, stringendolo forte a sé. -Ciao anche a te, hyung.- Ridacchiò il corvino. -Jimin-sshi!- Esclamò Jungkook. Il giovane si staccò dal fratello. -Ciao anche a te, Kook.- Disse. -Qual buon vento ti porta qui, Jim?- Chiese Yoongi. Con fare quasi timido, il ragazzo gli porse il quaderno. L'altro lo afferrò con sguardo interrogativo. -Ho scritto una canzone. Vorrei che la pubblicassi.- Mormorò. Il ragazzo dai capelli color menta lesse attentamente le parole e subito i suoi occhi saettarono verso Jimin. -Love yourself.- Sussurrò Yoongi. -Una persona una volta mi ha detto che l'unico in grado di salvarti, sei tu stesso ed aveva ragione.-









La storia potrebbe anche finire qui, ma non sono cattiva, voglio anche io un happy ending tra i Vmin, quindi al prossimo capitolo!

QueenEternity98

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