Capitolo 20.

2K 140 25
                                    

Il mattino seguente, pioveva.
Io amavo da morire la pioggia, difatti ero molto triste all'idea di partire in un luogo dove la pioggia era una rarità pazzesca, però invece quella mattina ci fu un temporale con i fiocchi e non potevo non essere felice.

<<Caren, svegliati, la colazione è pronta!>> sentì d'un tratto la voce di mia madre oltre la porta della mia stanza chiusa.
Aprì leggermente i miei occhi impastati dal sonno e voltai losguardo verso la finestra accorgendomi che stesse piovendo davvero forte ma per esserci un'aria frizzantina fuori, dentro sentivo parecchio caldo e non capivo il motivo dato che ero addirittura senza lenzuola addosso.

Mi voltai a destra e sbarrai gli occhi non appena mi accorsi cos'era a tenermi al caldo.

Il corpo addormentato di Niccoló.

{ F l a s h b a c k }

"Te lo prometto, Peter pan." dissi sospirando lentamente.
Subito dopo mi bació sulla fronte e mi strinse di nuovo a sé.
"Posso chiederti un'altra cosa? Ma se non vuoi non importa..." aggiunsi poi timidamente staccandomi da lui.

"Chiedimi tutto quello che vuoi." rispose lui sorridendomi.
"Dopo questa notte... ho paura a dormire da sola... staresti con me ancora a parlare?" gli domandai diventando leggermente colorata in viso.
"Ogni tuo desiderio è un ordine, Wendy." mi sorrise ancora lui.

{ F i n e    F l a s h b a c k }

Mi ero completamente dimenticata che avevamo passato tutta la notte a parlare e ci eravamo addormentati insieme nel mio letto.

Bene Caren, adesso come lo mandi via prima che tua madre o qualcun altro scopra che hai dormito assieme ad un ragazzo?

Era così dolce mentre dormiva, aveva i capelli leggermente scompigliati e alcuni attaccati al mio cuscino e una mano era posata sopra alla mia pancia come per trattenermi e non farmi scappare via.

Caren, contieniti.
Adesso lo svegli dolcemente e gli dici che deve andare via.

Presi il polso di Niccoló e lo alzai lentamente dal mio ventre per posarlo sopra al materasso del mio letto e di colpo lui aprì gli occhi e per poco io sobbalzai per il suo movimento inaspettato.

<<Buongiorno.>> fu solamente la cosa che riuscì a dirgli.
<<Oddio! Scusami Caren, mi sono addormentato qui e tu volevi solo parlare tutta la notte con me! Mi sento un'approfittatore!>> esclamò in preda al panico.

<<No, no, tranquillo. Ci siamo addormentati insieme quindi non fa nulla.>> gli risposi cercando di calmarlo.
<<O... Okay, ma adesso sono davvero di troppo, scappo subito via.>> disse lui alzandosi dal mio letto assieme a me.

<<Ehm... c'è solo un problema...>> iniziai avviandomi alla finestra.
<<C'è un temporale assurdo e non voglio che tu ti prenda una febbre assurda.>> risposi subito chiudendo l'anta aperta della finestra.

<<Oh andiamo Caren, basta fare un salto e sono nella mia proprietà!>> esclamó lui avviandosi alla finestra proprio dove mi trovavo io.
Poi si accorse del nubrifragio che letteralmente stava avvenendo e lo vidi leggermente insicuro dalla sua idea.

<<Beh, di certo non posso stare qui.>> disse successivamente grattandosi la nuca.
<<Guarda che per me non è un problema, puoi stare qui quanto vuoi.>> gli risposi fissandolo dritta nei suoi occhi scuri.

<<E come lo spieghiamo se qualcuno entra in questa stanza e si ritrova te con uno sconosciuto in prima mattina?>> mi chiese sospirando.
<<Non succederà, starò attenta a non farti scoprire qui dentro, almeno fin quando non cessa la pioggia.>> subito gli risposi spavalda.

A quelle mie parole, la sua bocca si allargó all'insù e ne uscì una dolce risata.
<<Oh, Wendy, Wendy, tutto è così facile per te.>> disse poi lui.
<<Ma lo è, davvero! Adesso però devo scendere per forza di sotto, altrimenti sospetteranno sul perché io non mi muova.>> risposi io sospirando e alzando gli occhi al soffitto.

<<Faró in fretta.>> aggiunsi ancora correndo alla porta.
<<Si ma stai attenta a non ingozzarti!>> disse Niccoló facendomi scappare una risata.

Subito dopo aprì velocemente la mia porta e la richiusi in un lampo stando attenta che nessuno fosse al piano superiore.

Entrai nella cucina e vidi tutti quanti seduti che facevano colazione allegramente come una di quelle famiglie nelle fiction della domenica sera.

Tutto così patetico.

<<Ei Caren, vieni a fare colazione!>> esclamó finalmente mio fratello Alessandro notando la mia presenza sulla soglia della porta della cucina.
Senza aprire bocca, feci come mi aveva detto di fare e disinibita, mi allungai una fetta biscottata con della marmellata di fragole.

<<Sai, stavo parlando alla mamma e a Trevis del ragazzo che ti ha trovata! Come si chiamava? Nick... Nicolas...Niccoló! Ecco, si chiama Niccoló, abita proprio qui accanto.>> disse ancora mio fratello.

<<Oh mio Dio, ma è meraviglioso! Dovremmo ringraziarlo come si deve per averti trovato e sopratutto perché Alessandro ha trovato un nuovo amico al contempo
stesso!>> affermó contentissima mia madre.

<<Invitiamolo a cena questa sera!>> esclamó Trevis sorridente.

Per poco non mi strozzai con la fetta biscottata che avevo in bocca.

...

Comunque vada, con te. ||Ultimo||Where stories live. Discover now