"Capitolo 19"

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Vin accettò subito quindi mi andai a mettere le scarpe e uscimmo insieme.
"Credo che quando decidiamo di dire tutto ai nostri genitori dobbiamo partire da mia mamma, lei ti ama." disse lui e io ne ero consapevole, già ci avevo pensato.
Andammo a stenderci sopra una sdraio sulla spiaggia. Lui appoggiò la schiena sullo schienale e io la mia sui suoi addominali. Mi accarezzò i capelli, sapevo che l'amavo, sua sorella accontentava sempre questa mia richiesta.
"Domani parto" mi disse
"Dove vai?" sapevo che si riferisse al lavoro, ultimamente partiva sempre per andare a lavorare fuori
"Roma, torno venerdì sera. Il capo mi ha chiamato oggi pomeriggio" e già sentivo le lacrime che minacciavano di uscire.
"Uffa" solo questo mi uscì dalle labbra anche se nella testa mi stavano passando mille modi con cui poteva tradirmi. Mi alzai, lui mi guardò perplesso e dissi "Chiamami tutte le volte che puoi, voglio sapere se la sera esci e se conosci qualcuna e fai il bravo" lui mi sorrise e mi risedetti com'ero seduta prima.
"Non dirmi che sei gelosa?"
Si lo ero sempre stata di chiunque mi importasse.
"Non darmi motivo di esserla" dissi e lui come rispose mi prese il volto tra le mani e mi trasportò in un lungo bacio dove era evidente che lui volesse andare oltre.
Ci eravamo messi d'accordo che appena tornavano in città io lo raggiungevo a casa sua e così feci.
Appena tornai a casa, mi feci una doccia, indossai dei pantaloncini neri, una maglia lunga che andava a coprire i pantaloncini ma che aveva uno spacco lungo la schiena e le mie amate converse nere. Lasciai asciugare i capelli all'aria ritrovandomeli tutti mossi quando suonai al suo campanello.
Mi venne ad aprire e indossava solo dei pantaloncini e così potei ammirare tutti i suoi addominali e i suoi tatuaggi.
"Che bella che sei, però non mangiarmi con gli occhi" mi disse prima di trasportarmi in un lungo bacio.

L'età non contaWhere stories live. Discover now