"Capitolo 7"

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Stetti tutto il fine settimana dentro casa, non ero uscita per niente. Inventai la scusa dell'influenza a Lolla che stranamente ci credette oppure fece solo finta. Però come sempre il lunedì arriva troppo presto e dovevo, per scelta dei miei genitori, andare a scuola. Andò tutto per il verso giusto a scuola, mi sforzai per sorride davanti a Lolla per non farla preoccupare. Al ritorno, quando l'autobus si fermò notai una macchina famigliare, era Vin. Non volevo vederlo perché in quel momento ero troppo fragile e non volevo piangere davanti a lui ma non potevo neanche scendere alla prossima fermata, avrei fatto tardi per poi andare al mare con Lolla. Allora presi tutto il coraggio che non credevo di avere e scesi. Mi avviai tranquillamente verso casa sperando che lui non era lì per me, ma appena arrivai davanti la porta lui scese dalla macchina e si avvicinò dicendo il mio nome. Odiavo quando mi chiamavano con il nome intero, preferivo quando mi chiamava Piccola.

Mi girai verso di lui guardandolo e lui mi disse "Sono venuto a vedere come stavi, sei sparita e non sei venuta come ogni sera al solito bar. Che succede?". Che mi succedeva non lo sapevo anch'io, sapevo solo che quando ero vicino a lui il mio cuore batteva forte come in quel momento e nel mio stomaco si muoveva qualcosa. Usai la scusa dell'influenza anche con lui ma non ci credette. Mi conosceva bene, sapeva che anche con l'influenza andavo al solito bar. Lo salutai velocemente senza dargli troppe spiegazione usando come scusa che dovevo uscire con Lolla ma lui disse semplicemente "Veniamo anche io e Daniel al mare, ci ha scritto Lolla questa mattina. Ha detto che ti vedeva triste e quindi ha pensato di passare del tempo tutti insieme". Stupida lolla.

Rimasi lì immobile, pensavo solo a come farla pagare alla mia migliore amica. Lui disse qualcosa ma non sentii niente, stavo picchiettando il piede per terra e lo faccio solo quando sono arrabbiata.

Lui mi prese il braccio, visto che parlava senza ricevere mai una risposta da parte mia e improvvisamente il mio piede si calmò e il mio corpo stava tornando ad una temperatura decente.

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