Capitolo 22

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A sentire quel nome mi venne male. Non so se fosse un calo di zuccheri, un abbassamento di pressione o che so io, sta di fatto che svenni.
Riuscii solamente a sentire che mi mancavano le forze, le gambe erano diventate della stessa consistenza dello slime e il freddo del marciapiede che mi fece venire i brividi.
Poi il buio.

Sentivo delle voci, ma non capivo cosa stessero dicendo, dato che era tutto molto ovattato dentro il mio cervello.
Avevo provato ad aprire gli occhi, ma rinunciai subito dato che la luce era ancora troppo forte.
Piano piano presi conoscenza e ricominciai a muovere le braccia e le gambe.
Quando mi sentii abbastanza in forze mi alzai dal letto dove ero stata poggiata.
Avevo ancora le gambe un po' molli, e la testa mi girava, e non poco, ma dovevo andare in cucina, giusto per avvisare gli altri che ero viva.

Mossa sbagliata.
Feci circa cinque passi, fino al cornicione della porta della camera da letto, e mi cedettero le gambe. Fortunatamente riuscii a sostenermi, ma sapevo che non sarei durata ancora molto, così arrivò Biondo in mio aiuto.
Mi fece mettere il mio braccio attorno al suo collo e mi sollevò, trascinandomi fino alla sedia del tavolo da pranzo.

Lui si sedette accanto a me, mentre mi sistemava i capelli e mi accarezzava la schiena, e Valentina mi portava un bicchiere d'acqua.
Dopo qualche minuto gli altri ripresero a parlare, e nel frattempo io cercavo di ritrovare la forza almeno per collegare il mio cervello alle orecchie, dato che era tutto molto confuso e non ci stavo capendo un cazzo.
Volevo dire qualcosa, ma non so come uscì solo un sussurro:
<Che è successo?>.

Il chiacchiericcio della stanza si bloccò di colpo:
<Che hai detto Emma?>, chiese Valentina, avvicinandosi per capire meglio.

Non avevo più voce e non volevo ripetere di nuovo la frase, anche perché mi ci erano voluti dieci minuti solo per emettere quel flebile sussurro.
Fortunatamente Biondo capì ciò che avevo detto, mi aveva sempre ascoltato, e anche se in quel momento sembrava interessato alla conversazione con Luca ed Irama, un orecchio era sempre rivolto a me.
<Che cos'è successo, ha chiesto>, rispose, tenendo sempre lo sguardo basso sul tavolo.

Io tolsi la mano che avevo appoggiato sulla fronte e ancora con gli occhi socchiusi, mi rivolsi verso di lui.

Pov's Biondo

Mente ero intento alla conversazione con gli altri della sala, che mi stavano riempiendo di domande sull'accaduto, vidi una sagoma bianca spuntare da dietro alla porta.
Era Emma, che stava cercando di venire verso di noi, ma era ancora troppo debole, infatti le venne un piccolo cedimento e io la soccorsi.
La feci sedere al tavolo e, quando poi riacquistò un minimo di forze, mi fece la fatidica domanda:
<Che è successo?>, voltandosi verso di me.

Io la guardai con aria un po' compassionevole, ma non so effettivamente per quale motivo, forse perché anche se stava male, la prima cosa che fece, fu chiedere di me.
<Beh, allora partiamo dal pomeriggio. Di Francesco mi ha fatto rimanere a scuola fino a tardi, verso le 19.30 circa, per farmi la solita ramanzina, che secondo lui sono stonato e bla bla bla. Poi quando finalmente mi sono liberato dalle sue grinfie, sono uscito dagli studi, e mente mi incamminavo verso la casetta, da dietro l'angolo spunta Keanu. Io faccio finta di nulla dato che non volevo problemi, e mi allontanai in fretta da lui, ma mi bloccò. Cominciò ad insultarmi e a minacciare me, mettendo in mezzo anche Emma, e la sua famiglia. Ovviamente a parer mio era un comportamento stupido, e glielo feci notare, cosa che lui non prese bene, quindi cominciò a prendermi a pugni, dicendomi che si doveva vendicare per la scorsa volta, quando gli ho tirato un pugno al Foro. Chiaramente anche lui si è preso la sua razione di botte, non pensate che io gliel'abbia data vinta così facilmente>, dissi, con un'espressione normale, cosa che non è mio solito fare, come se non fosse successo nulla.

Guardai i presenti nella stanza ed avevano tutti uno sguardo molto preoccupato, molto più del mio.
Quando mi voltai verso Emma invece, era in lacrime.

Ci uniscono quattro muraWhere stories live. Discover now