Capitolo 36

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[Luca]

Non ho avuto la forza per rispondere a Teo, credo di non aver più la forza per fare nulla, nemmeno per piangere...mi sento svuotato, è finita, non possiamo fare nulla per fermare quello che sta succedendo. Se ripenso alla prima volta che l'ho vista, credevo che fosse una di quelle sciocche ragazzine superficiali e invece poi mi si è aperto un mondo, ho trovato quello che cercavo da sempre, se solo fosse tutto più semplice. Alcuni ragazzi vanno nelle stanze, altri decidono di fare un giro mentre io non mi muovo da lì, immobile in attesa di chissà che...sono arrabbiato, arrabbiato con quegli stronzi che vogliono farci del male per qualche strana ragione, arrabbiato con l'organizzazione che non ha saputo difendere quelle ragazze da un esito che era inevitabile, arrabbiato con me stesso per non aver la forza di reagire e fare qualcosa...qualsiasi cosa. Chiudo gli occhi respirando affannosamente per cercare di gettare fuori tutto il disagio che sento senza risultato Fra:"se continui così rischi di svenire lo sai?" apro gli occhi incerto mentre la vedo appoggiata allo stipite della porta Luca:"non sarebbe male...potrei dimenticarmi di tutto quello che è successo" ho la voce roca ma non importa granché, abbassa lo sguardo torturandosi le mani come fa sempre quando è nervosa Fra:"vorresti dimenticarti anche di me?" Cosa? Fra:"so che mi odi...e hai anche ragione" come può essergli venuta in mente una cosa del genere?...non c'è nulla di più falso Fra:"mi sono comportata da fredda calcolatrice, è da tanto tempo che non ascolto più il cuore, da quando ho perso mio padre..." ricomincia a piangere Fra:"pensavo che se fossi stata in grado di eliminare tutte le emozioni non avrei più sofferto...e invece mi sbagliavo, ho conosciuto te e tutto il lavoro di questi mesi è andato in fumo perché tu andavi oltre...ho iniziato a credere di poter cambiare qualcosa, di poter decidere della mia vita e ora non  più la forza di lasciarti, non ci riesco, ti prego non odiarmi" non ho bisogno di sentire altro, mi alzo dal divano per trascinarla tra le mie braccia, non avevo idea di quanto mi mancasse questa sensazione fino a quando non l'ho riprovata, continua a piangere fino a quando le prendo il viso tra le mani e faccio combaciare le nostre labbra, provo a trascinarla via da tutte quelle insicurezze, la faccio sedere sulle mie gambe per stringerla dolcemente e cullarla fino a quando non si è calmata Luca:"non piangere..." Fra:"mi dispiace così tanto" faccio in modo che mi guardi negli occhi Luca:"io non potrei mai odiarti...qualunque cosa tu faccia o dica, sarò sempre e comunque innamorato di te e questo non cambierà chiaro?" annuisce accoccolandosi di nuovo su di me Fra:"non voglio lasciarti..." a quelle parole mi manca un battito, deve pur esserci un modo Luca:"ti direi di non farlo...ma cadrei nel banale vero?" ottengo perlomeno un sorriso Fra:"forse ci siamo incontrati nel posto sbagliato, nel momento sbagliato" appoggio la mia fronte contro la sua Luca:"no...è tutto giusto. E troveremo il modo di dimostrarlo amore" rimaniamo li ancora un po' fino a quando non arrivano le ragazze per affinare il piano, lasciarla andare e più difficile del previsto ma ora devo pensare, dobbiamo pensare tutti insieme.

[Filippo]

Riuniamo tutti i ragazzi nella soffitta, per quanto ne so nessuno hai mai tenuto d'occhio questa stanza e forse abbiamo una piccola possibilità di non essere scoperti. Il clima di incertezza viene spezzato dall'arrivo di Luca, l'unico assente Luca:"ditemi che avete già trovato una soluzione" sospiriamo Pippo:"sei tu il riflessivo, tiraci fuori da qui" ma nessuna idea geniale riesce a sistemare le cose Gian:"se le seguissimo?" gli occhi si puntano sul palleggiatore che non sembra molto sicuro delle sue parole Gian:"...cioè, quando arriveranno le altre spie e loro dovranno filarsela potremmo andare con loro" Fabio:"mi sembrava chiaro che non ci volessero tra i piedi mentre tentano di farsi uccidere" sono parole che fanno paura quando le senti pronunciare ad alta voce ma è propio di questo che stiamo parlando Gian:"senza dirglielo..." non è male come iniziativa Buti;"fermi un attimo ragazzi, credete davvero che una cinquantina di ragazzi potrebbero mai passare inosservati a loro?" Klemen:"poi...è gente pericolosa" in effetti non siamo prepararti per una cosa simile Jenia:"non ti sembra strano che tua ex vuole eliminare tua nuova ragazza?" è sempre il solito ma almeno è riuscito ad alleggerire la situazione Klemen:"io non sapevo che era così...almeno non ha fatto danni" Teo:"in realtà ha steso Vetto e colpito fra" Russell:"stavi con psicopatica" Petric:"forse lo sei un po' anche tu" Gian:"se dovessimo partire a Klemen niente armi chiaro?" annuiamo tutti mentre il diretto interessato si butta a peso morto sul divano Klemen:"ok ok ho capito!" partono alcune risatine, se continuiamo così non riusciremo mai a pensare a qualcosa...siamo troppo distratti e abbiamo decisamente altro per la testa. Mentre i ragazzi continuano a pensare a qualcosa esco per prendere un po' d'aria, dopo tutto quello che abbiamo passato e che abbiamo scoperto mi sembra paradossale camminare per questi corridoi da solo, scendo in cucina per bere qualcosa, c'è ila appoggiata al ripiano che guarda fuori dalla finestra e a me manca il respiro Ila:"dovreste smetterla di tramare, finirete con il mettervi nei guai" la voce spezzata dalle lacrime celata dietro una maschera che vorrebbe dimostrare forza e coraggio Pippo:"se voi foste al nostro posto non lo fareste?" si gira verso di me lasciandomi guardare quei due pozzi pieni di incertezza che sono i suoi occhi Ila:"potrei cercare di rispondere a questa tua domanda ma non lo farò" si sposta per poi pararsi dritto davanti a me, il suo tono è teso, così come lo sono tutti i suoi muscoli Ila:"noi non siamo al vostro posto e non lo saremo mai, è ingiusto lo so, ogni secondo che passa mi chiedo se questa sia la cosa giusta ma non è una scelta che spetta a voi Pippo..." Pippo:"voi ci state abbandonando" Ila:"no! Noi vi stiamo salvando!" Pippo:"ma..." Ila:"non si tratta solo di questa dannata missione ok? Voi non vi rendete conto di come sarebbe la vostra vita accanto a noi...veniamo spedite in giro per il mondo, a volte per mesi, senza possibilità di contatti con il mondo esterno. Rimarreste da soli con il dubbio del nostro ritorno, nessuna figlio, nessun domicilio stabile...vivreste nella paura e in tutta sincerità vi amiamo troppo per cacciarvi in una situazione simile" a questo non avevamo mai pensato, il loro non è un lavoro come gli altri, saremmo abbastanza forti per sostenere una relazione simile? Ila:"voi vi meritate di essere felici..." non so più nulla ma di una cosa sono sicuro Pippo:"per me la felicità sei tu...ovunque sei e ovunque sarai" lei scuote la testa puntando lo sguardo verso il basso Pippo:"ila ti prego..." mi avvicino a lei per prendergli il viso tra le mani Pippo:"non permettere a quello che c'è fuori di distruggere quello che di buono abbiamo costruito" incollo le mie labbra alle sue per prendermi quello che ha il gusto di ultimo bacio tra di noi, il gusto del salato delle nostre lacrime... quando ci stacchiamo prende le mie mani per spostarle da suo viso Ila:"un giorno capirai che questo è necessario" si avvia alla porta, non posso lasciarla andare Pippo:"ila non farlo, non sparire..." rallenta i suoi passi e io mi gioco l'unica carta che mi è rimasta Pippo:"è una penitenza..." si gira un'ultima volta verso di me e io capisco che non accetterà questa volta...esce dalla porta mentre da lontano si sente il rumore delle pale di un elicottero, è finita.

[Fabio]

La seduta dei ragazzi è stata sciolta con un momentaneo nulla di fatto, credo che gli appassionati dei film di james bond in questo caso potrebbero tornarci molto molto utili ma purtroppo non è questo il nostro caso. Mando un messaggio a Jas per sapere dove è finita, con la fortuna che ho cercandola per la casa la troverei nell'ultima stanza in cui guardo...mi avvio in una delle infinite camere che ha questo posto trovandola al computer più concentrata che mai Fabio:"che fai?" Jas:"cerco di capire come è possibile che l'organizzazione abbia permesso ad un agente esterno di entrare nella missione..." Fabio:"di cosa parli?" Jas:"della mamma di Rebi...non capiamo come abbia trovato la figlia sotto copertura a centinaia di chilometri da casa, considerando poi che i dati dovrebbero essere top secret" si mette le mani nei capelli dopo un altro tentativo fallito di penetrare i server di un'agenzia super segreta, dopo tutto quello che è successo è inevitabile vederla con occhi diversi, è la ragazza più speciale che potessi mai incontrare, mi avvicino sedendomi sul letto proprio accanto a lei...affondo il viso nei suoi capelli, come farò a farne a meno quando non sarà più qui? Jas:"mi chiedevo una cosa..." si gira in modo da essere occhi negli occhi Jas:"...come mai prima quando vi abbiamo raccontato tutto non hai reagito?" speravo che non me la facesse mai questa domanda ma era praticamente impossibile non notarlo Fabio:"ti stai chiedendo come è possibile che un ragazzo che non sta mai zitto in un momento del genere abbia perso le parole?" annuisce incerta non distogliendo mai lo sguardo dal mio Fabio:"ho avuto paura...forse per la prima volta nella mia vita ho provato la paura di non poter fare nulla. Mi sono immaginato tutti i possibili scenari e la cosa che proprio non mi va giù e che in ogni caso io non ti sarei di nessun aiuto...sono inutile Jas" prende le mie mani sopra il lenzuolo per poi stringerle forte Jas:"tu non sei inutile non capisci?" Fabio:"cosa posso fare per te?" Jas:"mi puoi salvare..." Fabio:"non è vero...voi avete detto che..." Jas:"so bene quello che abbiamo detto, io non sono ti parlando di un salvataggio materiale...hai permesso a me di essere la persona che voglio essere, mi hai costretto a superare tutte le mie barriere mentali e questo per me è molto più importante di prendersi una pallottola" Fabio:"...questo non ti permetterà di sopravvivere" alzo lo sguardo verso di lei, la paura ha lasciato spazio alla determinazione Jas:"no ma mi darà la forza per combattere con tutte le mie forze...ora che so che non mollerò grazie a te. Prima non avevo nulla da perdere, ora invece ho tutto" la trascino nel mio abbraccio cercando di godermi gli ultimi istanti di pace, instanti che dovrò conservare per tutto il tempo in cui saremo separati Fabio:"io ti amo e aspetterò sempre il tuo ritorno a casa" Jas:"farò del mio meglio" mi accarezza il viso prima di darmi un dolce bacio Jas:"che dici...questo è un addio?" Fabio:"no...è un "aspettami che poi torno"" ridiamo insieme prima di vederla alzarsi e prendere la sua borsa Jas:"...mi mancherai da morire" anche tu amore, ma ora non ho più paura.

Our double lifeWhere stories live. Discover now