Capitolo 33

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[Giannelli]

Guardo stupito la bicicletta appena scoperta dal telone, sento le farfalle nello stomaco, incredibile che se lo sia ricordata Marti:"prima di partire avevamo preparato un piano per imparare ad andare in bici...poi è successo quello che sai e probabilmente hai già imparato ma...che ne pensi di riprendere da dove eravamo rimasti?" è diventata tutta rossa e io la guardo con occhi adoranti, la prendo per un braccio per attirarla a me Gian:"io...non sono mai salito su una bicicletta" sembra confusa Marti:"perché?" cosa posso dirle...perché anche solo ricordare quei momenti insieme mi faceva troppo male, che ho evitato tutto ciò che facevamo insieme per non ricadere nel dolore Gian:"...era una cosa che dovevamo fare insieme" il suo sguardo cambia, sembra che una smorfia di dolore le si dipinga sul viso Marti:"ti ho ferito molto vero?" ora ho capito...si sente in colpa per quello che è successo ma non dovrebbe...mi siedo su una sedia del garage per farla sedere sulle mie gambe Gian:"Marti...io non so cosa c'è dietro alla tua partenza e non voglio rischiare di perderti quindi non proverò nemmeno ad indagare...ma so che se fosse stata una tua scelta non mi avresti abbandonato" Marti:"io ti volevo bene...eri il mio migliore amico, l'unica persona con cui valeva la pena passare il mio tempo" Gian:"lo so questo..." siamo occhi negli occhi, fronte contro fronte ed è come essere tornati ai vecchi tempi solo lei e io Gian:"adesso che ne dici di ripartire da zero?" lei sorride felice prima di avviarsi alla bici, prevedo già qualche disastro...ci spostiamo nel prato e salgo sul sellino Marti:"bene, credo che sia opportuno iniziare da..." è indecisa sul da farsi mentre io sono molto instabile Gian:"sei sicura di saperlo fare?" Marti:"certo! Solo che è passato parecchio..." la guardo preoccupato Marti:"...ah sì! Allora un piede su un pedale e prova a fare qualche metro..." faccio come mi dice ma l'unico risultato è una caduta evitata all'ultimo Marti:"mmm ok...allora facciamo che ti tengo" si sistema dietro la bici e spinge un po' mentre io inizio a muovermi ma non passa molto prima di cadere Gian:"è più difficile di quanto immaginassi" Marti:"sei andato bene! Devi solo riprovare" dopo svariati tentativi terminati con un buco nell'acqua e parecchi lividi riesco finalmente a darmi un equilibrio, vado avanti con la mia bicicletta con l'aria tra i capelli è così rilassante...dopo poco sento la voce di Marti chiamarmi ma non sembra tranquilla Marti:"Simo frena!" un attimo...io non lo so come si frena, guardo davanti a me dove un albero rischia di arrivarmi in piena faccia, non posso fare altro che buttarmi giù ritrovandomi a mangiare l'erba, non è per niente piacevole Marti:"ehi! Sei tutto intero?" Marti mi ha raggiunto e controlla che non mi sia fatto del male, è così carina mentre si preoccupa per me Gian:"tranquilla è solo una piccola botta" tira un sospiro di sollievo sedendosi vicino a me e iniziando a ridacchiare cercando di trattenersi Gian:"non sei mai stata brava a nascondere le tue emozioni sai?" a quelle parole si lascia andare ad una sonora risata Marti:"è che..." cerca di riprendere fiato facendo ridere anche me Marti:"...è stata una scena degna di un film comico" non riesce più a smettere e io mi perdo nel suo sorriso Gian:"mi sei mancata da morire..." si gira verso di me con le lacrime agli occhi per le risate di poco fa Marti:"anche tu, l'importante è essere qui ora" Gian:"è come se fossi di nuovo completo" e so che è così, adesso che è qui di fronte a me posso dire di essere felice, la presenza di Seba però mi preoccupa, non voglio che me la porti via...voglio che sia mia, ma devo andarci piano adesso, la prendo nel mio abbraccio e rimaniamo li appoggiati al tronco per un'eternità forse fino a quando lei si scosta dispiaciuta Marti:"devo andare a prepararmi..." ah già...deve uscire con lui questa sera, mi si forma un nodo allo stomaco Gian:"rimani qui..." abbassa lo sguardo indecisa Marti:"ti racconto tutto dopo ok?" no, non è per niente ok...non voglio sapere se l'argentino ci proverà con lei anzi non voglio proprio che la veda però...per ora non posso farci nulla, fingo un sorriso di circostanza e le do un bacio sulla guancia Gian:"divertiti, ma non troppo" Marti:"ciao simo!" la vedo correre dentro casa e mi sento vuoto.

[Valentina]

Klemen:"adesso devi spiegarmi una cosa" mi giro verso il mio ragazzo, il suo sguardo non promette nulla di buono ma forse è solo stanco Vale:"che cosa?" prende un sospiro come a ponderare le parole Klemen:"cosa avete detto tu e Eva prima?" cerca una scusa plausibile nel minor tempo possibile Vale:"parlavamo...di quando è stata in Russia" Klemen:"questa è bugia" inizio ad agitarmi Vale:"no, non lo è..." stringe forte le mani sul volante Klemen:"io capisco quando tu non dici vero...non sono stupido e ti conosco bene" già, forse molto meglio di chiunque altro ma pensavo che celare la verità fosse una delle mie doti, a quanto pare con lui non funziona Vale:"...ci siamo insultate a vicenda, più o meno" si appoggia al sedile irritato Vale:"è la tua ex, pensavi che saremmo diventate migliori amiche?" Klemen:"certo che no! Ma tu puoi lasciare stare lei" Vale:"come?" Klemen:"non ha fatto niente di male...vuole solo essere amica perché assili lei?" se voleva farmi incazzare ci è riuscito alla grande, è impossibile che non si renda conto che quella specie di barbie ha qualcosa in mente Vale:"non ti è passato nemmeno per l'anticamera del cervello che possa essere lei quella che fa tutto?!" Klemen:"non è il tipo..." ogni parola che esce dalla sua bocca peggiora la situazione Vale:"io invece lo sono vero?" si gira verso di me confuso e un po' preoccupato Klemen:"non ho detto questo" vale:"no, non ce n'è stato bisogno...ma sai cosa ti dico? Per me puoi pensare quello che vuoi, difendila pure, io non ne ho bisogno me la cavo perfettamente da sola!" scendo dalla macchina sbattendo lo sportello Klemen:"amore aspetta!" Vale:"rinfrescati le idee prima di chiamarmi ancora così!" entro in casa a passo di marcia, questa faccenda mi sta facendo impazzire ma non ho intenzione di abbassarmi al livello di quell'oca, entrò in camera sbattendo al porta e trovando Eli in lacrime, non c'è bisogno che dica nulla...mi siedo accanto a lei abbracciandola fino a quando non ci addormentiamo entrambe. La mattina seguente l'atmosfera è diversa dal solito, quando usciamo dalla stanza i ragazzi sembrano straniti per qualcosa...scendiamo le scale e raggiungiamo il salotto dove troviamo due agenti dell'organizzazione, quasi mi si ferma il cuore a vederli in  quello che ora è il nostro ambiente in giacca e cravatta X:"ragazze ben svegliate!" devono tenere anche loro la copertura mi sembra evidente X:"dobbiamo parlarvi di una cosa riguardante il progetto scolastico..." questa frase non mi piace per niente ma dobbiamo fare finta di nulla, ci spostiamo con loro in cucina mentre il mister viene verso di noi X:"si assicuri che i ragazzi non sentano questa conversazione" Blengini:"inizio a portarli in palestra...le ragazze ci raggiungono li giusto?" a questa domanda segue un minuto di silenzio che lascia intendere che la situazione è più grave del previsto Blengini:"ho capito...ciao ragazze" alziamo la mano per salutare prima di entrare in cucina, ci sediamo intorno al tavolo di fronte al computer dove appaiono le scene di una lotta...una lotta che vede impegnate le nostre amiche modenesi Eli:"che cosa è successo?!" c'è perfino il suono di uno sparo che mi fa accapponare la pelle X:"sono successe molte cose ieri, Rebecca ha deciso di lasciare la missione" non è possibile, perché? X:"le ragazze di Modena come potete vedere hanno dovuto affrontare un attacco, sono solo ferite superficiali, nulla di grave..." tiriamo un sospiro di sollievo X:"...ma è stato necessario apportare qualche modifica al protocollo della missione" da quando siamo entrati nell'accademia la prima cosa che abbiamo imparato è che il "protocollo" è ciò che ti permette di salvarti la vita e se questo viene modificato la faccenda non è più tanto facile X:"visto che il nemico conosce i vostri volti e probabilmente entrerà presto in possesso di tutti gli altri dati non è più possibile farvi vedere con la squadra..." il respiro mi si ferma, vorrei che questa frase non venisse mai completate ma so che la mia è solo una speranza irrealizzabile X:"...non possiamo lasciarli scoperti perciò agirete nell'ombra, nessun contatto" se portate attenzione potete individuare l'esatto istante in cui i nostri cuori si sono spezzati X:"sappiamo che non sarà facile ma si tratta di vita o di morte" annuiamo, non possiamo disobbedire agli ordini X:"buona fortuna ragazze" i due agenti si alzano uscendo dalla casa, non solo non raggiungeremo i ragazzi in palestra ora ma dovremo fare le valigie e sparire dalle loro vite...riguardo il filmato due, tre, quattro, mille volte fino a quando not un piccolo particolare sugli agenti nemici Vale:"non è possibile..."

Our double lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora