Capitolo 26

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[Rebecca]

Partiamo alla volta di una meta che non conosco, Aaron non ha intenzione di concedermi indizi e per quanto riguarda la strada sono qui da troppo poco per riconoscere le vie Rebi:"davvero, non sapere dove si va mi snerva" Aaron:"non credo di capire cosa hai apena detto" in effetti è un po' troppo complicato Rebi:"voglio dire che...mi preoccupa un po'" Aaron:"ah tu non deve preoccupare sarà super!" mi metto tranquilla cantando con lui le canzoni che passano alla radio e divertendoci come matti. Poco dopo parcheggiamo in un pacchetto Rebi:"siamo arrivati?" Aaron:"no, ma deve essere entrata ad efetto così parcheggia lontano" ok...camminiamo per un sentiero che termina all'entrata di un enorme luna park Rebi:"ma non mi dire!!" sorride annuendo soddisfatto, io amo questi posti! Giostre, zucchero filato e allegria da ogni parte...ho sempre voluto andarci, prendo per mano Aaron e lo trascino dentro come una bambina. Proviamo tutte le attrazioni possibili anche se scopro con sorpresa che non è proprio il tipo da montagne russe...all'improvviso mi trascina verso la casa degli specchi Aaron:"facciamo questa!!!" Rebi:"che cos'è tutto questo entusiasmo?" Aaron:"è giostra che non sale no scende, no corre e con piedi a terra...molto bella!" rido prendendolo per la mano e trascinandolo dentro, piano piano avanzando nei corridoi diventa sempre più pallido Rebi:"tutto ok?" Aaron:"io non pensava così strano" in effetti continuare a girare può essere nauseante dopo un po', decido di prendere in mano la situazione e condurlo io, seguo la strada con decisione non sbagliando un solo passaggio fino a riemergere dalla casa Aaron:"wow, tu molto brava in gioco con specchi" no, io sono molto brava nel memorizzare i dettagli...ma in sostanza è la stessa cosa no? ci sediamo da parte con una montagna di zucchero filato rosa Aaron:"allora...io ho detto tutto di me, perché non racconti qualcosa di tua vita?" a momenti mi ingozzo con lo zucchero...perché queste domande dal nulla? Comincio a balbettare senza dire nulla di concreto Aaron:"tutto ok?" prendo un respiro profondo, non posso certo tenergli nascosto tutto fino a quando non partirò di nuovo Rebi:"be io...sono figlia unica, passo la mia vita tra le mura dell'Accademia...della scuola! Volevo dire quello...l'estate la passo dai miei nonni" Aaron:"e tuoi genitori?" mi scende una lacrima dagli occhi che asciugo prima che altri se ne possano accorgere Rebi:"non li vedo molto...il loro lavoro li tiene molto impegnati" Aaron:"perché tu sei triste? Ti mancano?" appoggio la mia testa nell'incavo del suo collo sospirando Rebi:"non è quello...è solo che..." alzo il viso per guardarlo negli occhi Rebi:"tutto quello che ho fatto da quando sono nata a oggi l'ho fatto per compiacere loro...ogni singolo giorno mi sveglio con la paura di deluderli in un qualche modo e questo è...difficile, molto difficile" mi ritrovo stretta nel suo abbraccio rassicurante Aaron:"sono sicuro che loro fieri di te" ne dubito fortemente, per loro sono sempre stata una delusione continua, ogni cosa facessi non era mai abbastanza Rebi:"sono sempre più confusa, non so cosa sto facendo della mia vita...non so per quanto potrò andare avanti così" Aaron:"io sono con te, qualunque strada vuoi prendere io sono qui" quelle parole fanno in modo che il muro che di solito mi circonda cada in mille pezzi, lui mi ama veramente e io non faccio altro che mentirgli...un giorno non lontano dovrò scomparire all'improvviso e allora di tutto questo cosa resterà? Aaron:"ok, io so come far distrarre te..." mi prende per mano portandomi sulla ruota panoramica, appena iniziamo a salire però lui si irrigidisce subito Rebi:"paura dell'altezza eh?" annuisce piano sforzandosi di non guardare giù, ora tocca a me fare qualcosa per lui, gli prendo il viso tra le mani girandolo verso di me e appoggiando le mie labbra sulle sue...questo bacio rimette al proprio posto tutto ciò che turbava entrambi, non c'è altro se non l'amore che ci lega e per ora mi basta questo. Quando ci stacchiamo stiamo sorridendo entrambi scordandoci delle nostre paure...guardiamo di fronte a noi dove si apre un panorama meraviglioso, mi stringo tra le sue braccia finalmente tranquilla quando mi sfugge l'occhio su una persona che punta lo sguardo verso l'alto e più precisamente verso di noi...non è possibile.

[Jasmine]

Rientro in casa con Simo che mi circonda le spalle con il braccio sorridente, è stata una giornata perfetta, una di quelle durante le quali posso far finta di essere una ragazza normale...una di quelle che non rischiano la vita ad ogni loro mossa. Simo mi dà un bacio sulla tempia prima di raggiungere i suoi compagni Jas:"io salgo in stanza, devo sistemare delle cose per la scuola..." saluto tutti i suoi compagni notando l'assenza del libero, chissà dove si sarà cacciato...scrivo il diario di bordo e controllo quelli delle altre per aggiornarmi su eventuali novità che non sembrano esserci, mi stendo sul letto con un sorriso stampato in volto prima di sentire suonare il mio telefono...ci metto qualche secondo per trovarlo nella mia enorme borsa ma appena leggo il mittente l'espressione sul mio viso cambia dalla modalità spensierata alla severità da spia *Jas:"buonasera signore" Robert:"buonasera Jasmine, ti ho contattato perché a quanto sembra uno dei vostri ragazzi non si trova nel perimetro della casa" il mio pensiero va subito a Fanuli, ma dove diavolo è andato quell'idiota?! Robert:"si trova in una discoteca a pochi isolati dalla proprietà, devi andare a recuperarlo subito" Jas:"naturalmente signore" Robert:"bene, questo è quanto, ci riaggiorniamo domani alla solita ora"* chiudo la comunicazione e mi cambio, non mi faranno mai entrare vestita con la tuta...metto il primo vestito che mi capita sottocchio, è parecchio corto ma non ho il tempo di cambiarmi. Vado verso la porta ma sento la voce dei ragazzi, non posso uscire così, verrebbero con me sicuramente e inoltre non voglio che Simo pensi che stia sgattaiolando da Fabio...metto dei cuscini sotto al letto per farli sembrare una persona e apro la finestra, devo scendere dall'albero secolare ma la cosa è alquanto difficoltosa con questo vestito...mi lancio sul primo ramo ottenendo uno strappo laterale al tubino che indosso, perfetto ora sì che è bello, scendo dalla pianta gettandomi nella prima macchina  che trovo svoltando nel vialetto prima che la squadra se ne accorga. Raggiungo il punto segnalato dalle coordinate dell'organizzazione e scendo dall'auto avviandomi all'entrata, è il classico tipo di discoteca pieno di gatte morte, chissà perché non mi sorprende la scelta di quel mentecatto...giro tra le sale individuandolo su un divanetto mentre si struscia contro una biondina dalla dubbia moralità, non so perché ma questa scena mi dà sui nervi, mi avvio a passo di marcia verso il libero che nel frattempo si è accorto della mia presenza Fanuli:"ehi piccola vuoi unirti a noi?" è sbronzo da far paura e inoltre la puzza di alcol, è insopportabile Jas:"neanche per idea, sono venuta per riportarti a casa" la biondina produce una suono a metà tra il gatto che miagola e lo stesso gatto che viene investito da un tir per esprimere il suo parere negativo, come se me ne importasse Fanuli:"perché dovrei seguirti?" Jas:"perché il mio non è un suggerimento è un ordine e se non muovi subito le chiappe ti faccio passare le pene dell'inferno sono stata chiara?!" la ragazza recepisce il mio tono e si defila in tutta fretta, prendo Fabio per la mano e lo porto fuori ma arrivati al parcheggio si blocca Fanuli:"cosa ti interessa di quello che faccio?" che cosa vuol dire adesso questa scenata Jas:"voglio evitarti dei guai!" Fanuli:"perché? Seguire Buti non è abbastanza per te?" Jas:"Fanuli sali in macchina!" Fanuli:"no!" Jas:"ti ho det-" Fanuli:"che cosa ha lui più di me?" All'improvviso non mi sembra più un discorso da sbronza, sembra che la cosa gli interessi davvero Jas:"cosa?" Fanuli:"hai capito perfettamente cosa ti ho detto" Jas:"be...e a me non va di risponderti" all'improvviso si siede sull'asfalto in mezzo alla strada Jas:"ti sei rincretinito tutto in un colpo?!" Fanuli:"io non mi muovo di qui finché non me lo dici!" spera davvero di evitare di sembrare un bambino facendo i capricci Jas:"non dovrebbe interessarti tanto dato che tu le ragazze le cambi come cambi le mutande non credi? Trovati una bambolona come quella che ti stavi facendo davanti a tutta la discoteca e falla finita!" si mette a ridere Fanuli:"sapevo che ti avrei fatta ingelosire" questo è pazzo Jas:"hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto?" Fanuli:"ammetti che tra di noi c'è chimica e io salgo in macchina" adesso mi sta facendo incazzare Jas:"sai cosa ti dico?! Fai quello che ti pare, spaccati in disco, fatti tutto il genere femminile ma quando arrivato a casa te ne starai da solo nella tua stanza ti renderai conto che non hai in mano nulla e allora cosa farai Fabio? Mi hai chiesto cosa ha più si te Simone...lui è un uomo, non deve ricorrere a certi giochetti per farsi notare, dice quello che pensa senza scherzare ogni singola volta e...non mi costringe a stare così male infilando la lingua in gola a una sconosciuta mentre dice di volermi" sputo fuori tutte queste parole in un colpo solo, piango e riverso fuori di me tutt'a la rabbia nei suoi confronti ma quando non mi dà risposta mi giro per tornare alla macchina ma la sua voce mi ferma di nuovo Fanuli:"Jas aspetta!"

Our double lifeWhere stories live. Discover now