Capitolo 25

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[Valentina]

Rientro in casa furente, ma come si permette di controllare quello che faccio? Dovrebbe fidarsi di me e non accusare senza criterio...vado in cucina dove trovo la nostra cuoca Claudia intenta a preparare il pranzo, mi siedo con un tonfo sulla sedia vicino alla penisola e mi appoggio al bancone Claudia:"ciao Valentina!" Vale:"ciao..." si accorge subito della mia voce funerea così abbandona per un momento i fornelli per venire vicino a me Claudia:"racconta a me che ti sistemo tutto" sorrido tra me e me guardandola Vale:"ho litigato con Klemen...un nostro professore ci ha mandato un avviso e lui si è ingelosito senza motivo facendomi un po' arrabbiare..." Claudia:"giusto un po'" ridiamo insieme, almeno riesce a tirarmi su di morale Claudia:"ma non è solo questo vero?" scuoto la testa sconsolata Vale:"l'altro giorno al palazzetto ho incontrato la sua ex barra modella di intimo barra attrice...ai suoi genitori non piaccio o almeno a suo padre e..." mi interrompo dando un pugno alla lastra di marmo, ma che male! Claudia:"tesoro non mi sembra il caso di prendersela con il mobilio...sai una cosa? Tu non dovresti proprio preoccuparti per quella ragazza...sei avanti dieci passi a lei credimi, Klemen non ha occhi che per te" faccio un sospiro, non ne sono affatto convinta ma di sicuro non posso rodermi il fegato in attesa di scoprirlo Claudia:"per quanto riguarda la gelosia non prendertela, i ragazzi sono così...devono marcare il territorio o non sono contenti" prende uno dei muffin appena sfornati e me lo porge Claudia:"ora non ci pensare, goditi un dolcetto" Vale:"grazie Claudia...sei la migliore!" mi alzo uscendo dalla cucina e avviandomi in sala dove Klemen mi sta ancora cercando, quando metto piede sul parquet alza lo sguardo ma prima che possa parlare lo precedo Vale:"mi dispiace per prima...ho esagerato a reagire così" con quelle parole si calma anche lui Klemen:"anche me dispiace...io non faccio più" gli sorrido sedendomi sul divano vicino a lui Vale:"è solo che...sono stati giorni un po' pesanti e sono nervosa" appoggio la testa nell'incavo del suo collo facendomi avvolgere dalle sue braccia chilometriche Klemen:"tu non preocupa...capita a tutti" mi dà un bacio sul naso accendendo la TV, ora è tutto sistemato Kelmen:"posso fare a te domanda?" Vale:"dimmi" Klemen:"tu mangi quel muffin?" scoppio a ridere dandogli il dolce Vale:"il mio goloso preferito" guardiamo un film comico praticamente senza senso ma con i suoi commenti diventa magicamente bellissimo...Klemen:"io ha fame, prendo patatine" altro che goloso, è il mio pozzo senza fondo...il suo cellulare appoggiato sul tavolino di fronte a noi si illumina comunicandomi che è arrivato un messaggio, Klemen è ancora in cucina, so che non si dovrebbe fare ma è la mia indole accidenti! Mi sporgo sul divano per leggere il mittente, mannaggia è un numero sconosciuto...prendo il cellulare tra le mie mani e apro il messaggio, è scritto in sloveno e visto il contenuto non può che essere una persona *ciao tesoro, so che rivedermi nel palazzetto ti ha un po' preso in contropiede...volevo solo spiegarti cosa è successo, so che c'è ancora qualcosa di magico che ci lega e mi manchi tanto. Richiamami, un bacio* altro che bacio, una testata ti do...il nervoso mi risale a mille, come osa quella ochetta a scrivere cose del genere al mio ragazzo? Cioè...l'ha chiamato tesoro?! Questa non ha ancora capito con chi ha a che fare, ora basta piangersi addosso si passa all'offensiva ragazzi e qualcuno avrà una bella lezione.

[Martina]

La mattina vado a fare colazione presto, nelle prime ore del giorno tendo a essere leggermente intrattabile e se nessuno mi parla o peggio mi fa domande riesco a tornare tranquilla in poco. Mi siedo con la mia tazza di caffè davanti e controllo i diari di bordo delle mie compagne, hanno avuto quasi tutte problemi tranne noi e questo mi preoccupa, ci rende una facile preda e di logica dovremmo essere noi le prossime a essere colpite, quando i ragazzi cominciano ad entrare in sala da pranzo ho già superato l'ira mattutina quindi saluto tutti con il sorriso Solè:"buongiorno bellissima" alzo lo sguardo giusto in tempo per vedere Seba che prende posto accanto a me Marti:"ciao..." non posso fare a meno di chiedermi se Simo stia ancora dormendo ma la mia domanda si esaurisce quando lo vedo entrare insieme e Filippo...quest'ultimo mi sembra un po' giù di corda ma guardando ila capisco che è successo qualcosa tra loro due Solè:"cosa farai di bello oggi?" Marti:"in realtà non ho..." Gian:"esce con me" ok, in questo preciso momento credo che le mie doti da spia stiano diminuendo da quando sono fuori dall'Accademia...come ho fatto a non accorgermi della sua presenza dietro di me? Solè:"non ho chiesto a te ma a lei" ora stanno entrambi guardando me che non so cosa dire o fare, guardo il mio ex migliore amico e il ragazzo che mi ha permesso di integrarmi grazie alla sua gentilezza, come faccio a decidere? Lancio un'occhiata a giannelli che a quanto pare fa intendere molto più di quanto creda perché lui fa quel sorrisetto che indica una sicura vittoria e Solè si alza al suo posto uscendo dalla stanza...non dico di non voler stare un po' con Simo ma quanto mi dispiace per Seba, dovrò farmi perdonare prima o poi, il palleggiatore prende il posto lasciato vuoto e mi guarda sorridente Gian:"allora...dove andiamo??" ora gliela faccio pagare Marti:"perché avevamo un appuntamento io e te? Non mi risulta..." Gian:"sono quasi del tutto certo che Seba pensi il contrario" Marti:"a me non ha chiesto nessuno di uscire" Gian:"aaaaah è di questo che si tratta! Non pensavo che ti stessero così a cuore le formalità" rimango a guardarlo in attesa, lui sbuffa per poi alzarsi dal tavolo Gian:"ok...vuoi passare un po' di tempo insieme come ai vecchi tempi?" ora sono io a esultare, sono finiti i tempi in cui facevi quello che volevi Ciccio Marti:"certo...e so anche cosa fare"  mi alzo anche io dandogli un bacio sulla guancia mentre lui mi guarda curioso Marti:"oh e...vestiti comodo mi raccomando" Gian:"come?" Marti:"ciao!" lo lascio a fare la sua colazione in pace, be più nell'ansia direi ma ci divertiremo ne sono certa. Mentre scendo le scale suonano al campanello Marti:"vado io" apro la porta e mi ritrovo faccia a faccia con il sorriso di Anzani Marti:"che cosa ci fai tu qui?" Anza:"mi aspettavo un'accoglienza più calorosa ma comprendo lo stupore" mi rendo conto solo dopo di essere stata un po' sgradevole Marti:"oddio Simo scusami!! Come stai?" Anza:"bene dai, cerco ila c'è?" noto con la coda dell'occhio la mia amica seguita da Lanza scendere le scale, sembra che stiano discutendo ma appena vede il veronese sorride come una bimba Ila:"Simo sei arrivato!!" gli si butta tra le braccia sotto gli occhi sgomenti miei e di Pippo, qualcosa non torna qua ma decido di tornare in stanza a prepararmi e lasciarli nel loro brodo, se la caveranno.

[Jenia]

Aspetto Eli fuori a bordo piscina quando vedo uscire dalla casa Klemen con vale, credo che abbiano chiarito anche se sul volto della ragazza c'è un sorriso diabolico che non promette nulla di buono Jenia:"ciao!" Klemen è palesemente spaesato ma non ne capisco il motivo Vale:"ciao Jenia! Potresti dire a Eli che siamo andati a trovare i genitori di Klemen?" ah ecco...ora capisco tutto Jenia:"io pensava che tu non vuoi vedere Eva" contrae tutti i muscoli del corpo neanche dovesse attaccare un animale selvatico per poi fare un sospiro e fingere un sorriso Vale:"al contrario, io ci tengo a conoscere gli amici del mio ragazzo, a dopo!" continuo a non capire ma forse mi sta sfuggendo qualcosa...succede spesso in effetti, due braccia mi circondano da dietro prima che un piccolo bacio si stampi sulla mia guancia Eli:"allora andiamo?" mi alzo prendendo la mano alla mia ragazza. Sono così felice di averla accanto anche se ci sono parecchie cose che mi fanno pensare che abbia un segreto con me, un segreto importante aggiungerei Eli:"ehi...è tutto ok?" riesce a notare ogni mio singolo cambio d'umore senza nemmeno guardarmi, si muove come se fosse stata addestrata dalla CIA, ha una conoscenza di armi e tecniche di difesa che farebbe impallidire qualsiasi killer professionista e inoltre è un genio dell'informatica Jenia:"io pensavo...qualcuno in tua famiglia è in esercito?" mi guarda come se avessi qualche rotella fuori posto Eli:"perché questa domanda?" Jenia:"be...provo a capire dove tu ha imparato quelo che sai" si irrigidisce un po' puntando lo sguardo verso l'asfalto della strada Eli:"te l'ho già detto...guardo molti film" Jenia:"guardare film non impara a sparare come profesionista" un po' mi fa arrabbiare che non voglia dirmi la verità, vorrei che non ci fossero segreti tra di noi...ci sta pensando, lo so perché quando pensa aggrotta un po' la fronte tenendo lo sguardo fisso di fronte a lei Eli:"è stato Robert..." ancora il professore di prima? Non mi piace quel tizio, nemmeno un po'...gira troppo intorno alle nostre ragazze per i miei gusti Jenia:"è perché lui ha fatto?" Eli:"be...per...Emm...per difenderci no? Siamo piccoli geni e dobbiamo saperci difendere" questo ha un senso anche se ha tentennato molto prima di rispondere Jenia:"ma tu qui non deve fare...noi ragazzi possiamo difendere voi" sorride tra se e se come se mi stesse sfuggendo un particolare che non posso cogliere Eli:"lo so...e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo" mi fermo di fronte ad un enorme torre campanaria Jenia:"siamo arivati" Eli guarda con attenzione tutti i particolari della torre compreso l'enorme orologio astronomico che guarda dall'alto la piazza Eli:"è bellissima..." Jenia:"io sperava che tu dato che sei genio puoi spiegare me come funziona..." arrossisco un po' mentre lei mi sorride dolcemente e inizia a indicarmi tutte le parti...i pianeti, i segni zodiacali e i cicli lunari, mi incanto mentre ascolto la sua voce che con passione mi indica passo per passo tutto ciò che può dirci questa opera d'arte Eli:"questo orologio racchiude in se tutto ciò che non possiamo vedere semplicemente alzando gli occhi al cielo...ci permette di andare oltre le nuvole e sognare le stelle..." la guardo incantato pensando che io, la stella, c'è l'ho davanti agli occhi Jenia:"c'è ancora sorpresa, vieni con me" prendo la sua mano ed entrò nella torre salendo un'infinità di scale fino ad arrivare ad una porta Jenia:"ora tu chiude occhi" fa quello che le dico, l'accompagno fuori per mano trovandoci sulla sommità della torre da cui si può ammirare tutta questa meravigliosa città Jenia:"bene ora tu apre occhi" rimane senza parole, camina fino alla balaustra tenendo gli occhi fissi davanti a lei, dalla nostra altezza si può vedere il tramonto, ci vengo spesso quando voglio pensare, sono amico del guardiano...ma essere qui con lei ha un valore immenso per me, mi avvicino è noto una piccola lacrima solcarle il volto Jenia:"perché tu piange?" mi guarda con un sorriso appena accennato Eli:"nessun altro aveva mai fatto una cosa del genere per me...non sono abituata a questo" Jenia:"non sei abituata a cosa?" mi prende le mani appoggiando la sua fronte sulla mia Eli:"...all'amore" sorrido come un'idiota baciandola dolcemente, è il caso di dire che grazie a lei sto toccando il cielo con un dito.

Our double lifeUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum