Capitolo 34: Il Bravo Ragazzo

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Riuscivi a malapena a vedere.

Le lacrime sembravano oscurarti la visuale, ma magari era il dolore. Ti stava divorando dall'interno, ti stava uccidendo.

Avevi letto molti libri in cui avevano descritto quel dolore come una pena nel tuo petto, la sensazione di un solido pezzo di ghiaccio nel tuo cuore.

Non era vero.

Non era dolore, era intorpidimento che si diffondeva nel tuo corpo. Il modo in cui non eri capace di sentirti gli alluci quando correvi nella neve da piccola, osservando in stupore i fiocchi cristallini che danzavano nell'aria, così bianchi e così puri.

L'unica sensazione che riuscivi a provare in quel momento era quella dei tuoi piedi che correvano sul terreno, correvano dove sapevi che Jimin sarebbe stato, e l'umido, il senso di strozzarti con le lacrime in gola.

Sono una fottuta idiota.

E ti chiedesti come non te ne fossi accorta prima.

Ti aveva battuta sul tempo. Ti aveva spezzata prima che tu potessi farlo. 

E più del tuo cuore, ti sentivi ferita nell'orgoglio.

Avevi programmato tutto - il film, magari un bacio che non avrebbe significato nulla per entrambi, e poi il momento in cui avresti ottenuto la salvezza. Quando invece che usare te, tu avresti usato lui.

Ti ritrovasti ancora una volta allo stesso ingresso, lo stesso corridoio vuoto dove le persone andavano, per avere un posto 'privato'. Lo stesso posto in cui eri arrivata dopo aver seguito il tuo ragazzo - ex ragazzo, ti ricordasti con un sorriso freddo - quando ti eri sentita sospettosa.

Non sapevi come lo sapessi, ma uno nodo nel tuo stomaco ti diceva che il tuo coinquilino sarebbe stato lì.

Ricordasti il suo sguardo quando aveva visto Taehyung provare nel forzarti a baciarlo, e ricordasti come le sue braccia calde ti avevano stretta e di come assolutamente salva, come intoccabile, ti eri sentita. Come avevi sentito quanto si prendesse cura di te.

Sapevi che era quello di cui avevi bisogno in quel momento, ed eri disposta - eri disposta a dargli la possibilità di raccogliere i tuoi pezzi rotti, di perdonarlo.

Certamente.

Sapevi più di quanto pensassero che sapessi.

Ma eri troppo in ritardo.

E per ora, eri debole.

"J-Jimin?" la tua voce era tremolante, spezzata dai singhiozzi.

Silenzio.

I tuoi passi echeggiarono attraverso gli interni in legno, il suono rimbalzava contro le pareti. Ad eccezione per quello e il tuo respiro pesante, era tutto sinistramente quieto.

Ti girasti, trovandoti a guardare la stessa porta a cui eri stata di fronte l'ultima volta che eri venuta in quel posto. Ed era aperta.

Guardasti  esitante all'interno, abbracciandoti il petto per prevenire che si rompesse proprio come il tuo cuore. 

Niente di strano.

Una coppia che si baciava in un angolo - fu doloroso vederli, specialmente dopo aver visto qualcuno di cui fidavi per davvero tradirti. Ti voltasti, le lacrime traboccarono dai tuoi occhi ancora, eri incapace di controllarle.

Uscendo, ti girasti per guardare la coppia ancora una volta, un sorriso triste sul tuo volto.
Non è qui.

Poi vedesti la ragazza.

How to be a hoe || Traduzione italianaWhere stories live. Discover now