Capitolo 11: Specchietto Retrovisore

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Eri molto più che eccitata.

Era già il giorno [Nel testo originale è d-day, intendetelo come volete ;). Viene spesso utilizzato per riferirsi a un'importante data politica o militare] (se potevi usarlo in quel senso) e non vedevi l'ora di fare la troia.

Okay, suona male.

Riformuliamo.

Non vedevi l'ora di sedurre Taehyung. Così Jimin lo chiamava, comunque, lo si poteva soprannominare 'più alta forma di flirt'.

Dopo aver convinto il tuo coinquilino a non farti comprare il costume da spogliarellista, avevi optato per uno semplice (con la supervisione dell'esperto Park Jimin, ovviamente.). Era un bikini nero, ed era molto attraente. Nel vero senso della parola.

Ti svegliasti molto presto quel giorno, nonostante avessi dormito a malapena quella notte.

"JIMINIE!" saltellasti felicemente nella sua stanza, che era sempre aperta, sorridendo felicemente. "E' ora di svegliarsi!"

"Mh, T/N." Jimin gemette addormentato, la voce profonda fece scatenare le farfalle nel tuo stomaco. "E' troppo presto."

"No." dicesti, allungando la 'o'. Piegando la testa con un leggero broncio, provasti un'altra tattica. "Jimin, per piacere alzati."

"No."

Alzasti gli occhi al cielo e saltasti sul letto, facendo volare in aria le lenzuola. "Ti ho detto-"

Prima che potessi anche soltanto sbattere le palpebre, Jimin era sopra di te, intrappolandoti sotto tra il materasso e il suo petto nudo, con le sue braccia muscolose ai tuoi lati. Le sue labbra si distesero in un sogghigno. "Che cosa ho detto?" ringhiò. "Lasciami dormire."

Deglutisti, ormai la positività era completamente svanita. "Uh, sì." ridesti nervosamente, annuendo freneticamente. "Qualunque cosa tu voglia."

"E' quello a cui stavo pesando." assottigliò gli occhi, e poi, senza avvertimento, appoggiò le labbra sulle tue.

Ti immobilizzasti sotto al suo tocco.

Perché succede sempre a me?

"Che cos'era?" squittisti quando Jimin si staccò un momento dopo. "Io non-"

"Quello, piccina," sorrise prima di stringersi al suo cuscino. "Era la tua punizione."

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Stupido cretino, pensasti mentre camminavi verso l'ascensore. Idiota e deficiente.

"Non mi guardare in quel modo." Jimin alzò gli occhi al cielo mentre saliva di fianco a te.

"In quel modo, come?"

"Come se mi stessi maledicendo mentalmente." sollevò un sopracciglio, schiacciando un pulsante sul pannello. "Per davvero!"

Lo guardasti arrabbiata. "Te lo meriti proprio, però!"

"Ti ho solo dato un bacio." suonò provocatorio.

"E non è nulla." alzasti gli occhi al cielo.

"Non lo è." Jimin ti guardò per un attimo. "A meno che tu non sia attratta da me." arrossisti a tuo dispetto, tirandogli un colpo sul braccio.

Sorrise, uscendo dall'ascensore che nel frattempo si era fermato. "Probabilmente non stai nemmeno usando parolacce."

How to be a hoe || Traduzione italianaWhere stories live. Discover now