Capitolo 28: Stai Con Me

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Prego :)


Jimin era più che incazzato.

Le sue mani si serrarono sul volante dell'auto, e le nocche gli diventarono bianche per la stretta presa. Era accecato dalla rabbia, ma sapeva di non poterci fare niente a proposito. Non ancora.

Facesti un suono attutito dal sedile del passeggero, e i suoi occhi si spostarono immediatamente a te. Addolcendosi un pochino, Jimin sospirò e tornò alla strada. 

Ti eri già addormentata, probabilmente stanca dopo una lunga giornata. La sua mascella ebbe un guizzo di nuovo notando la lacrima umida scivolare lungo la tua guancia, e il rosso che già vedeva si scurì considerevolmente.

Kim fottuto Taehyung.

Ucciderò quel bastardo.

Ma tu hai tanta colpa quanta ne ha lui.

La sua mente vagò ulteriormente, chiedendosi cosa sarebbe potuto capitare se non si fosse uscito quando invece lo aveva fatto. Disturbato, scosse la testa violentemente prima di svoltare nel vialetto d'accesso.

Scese dal sedile, passando attorno all'auto fino all'altro lato. Fece scivolare le braccia sotto di te, sollevandoti come si fa con le spose e facendo in modo di sbattere la portiera con un calcio, e poi di chiudere l'auto.

Ti portò fino all'ascensore, dove un vecchio uomo di bell'aspetto lo aiutò a schiacciare il bottone.
Sorridendo al signore mentre la macchina si fermava, Jimin uscì dall'ascensore e aprì la porta dell'appartamento, con molta difficoltà.

Ancora una volta sbattendosi la porta alle spalle con un calcio, Jimin si fece strada fino alla sua camera prima di appoggiarti dolcemente sul letto, sospirando di nuovo mentre ti asciugava le lacrime rimanenti.

"Perché sei così stupida?" chiese dolcemente, accarezzandoti la guancia. "Ti avevo avvisata di stargli alla larga..."

La sua voce si affievolì, incapace di continuare per un momento.
Ma io ti ho portata da lui prima di tutti.

"Non capisci?" Jimin continuò, accarezzandoti distrattamente ancora con il pollice. "Quando ti ferisci, io mi faccio più male di te."

Ed era vero.

Ma era stato il primo a ferirti all'inizio. Era stato lui quello a cominciare ciò che non aveva ancora realizzato sarebbe stato il suo patos.

Socchiuse le labbra, i suoi occhi erano traboccanti di lacrime non versate.

Ti rigirasti. I suoi occhi si allargarono un poco, ti guardò, immobile finché non realizzò che eri ancora addormentata.

Una volta che fu sicuro che stessi ancora dormendo, si avvicinò, appoggiando le sue labbra sulla tua fronte in un leggero bacio. "Dormi bene," sussurrò con gentilezza nel tuo orecchio, prima di alzarsi e camminare verso la porta. 

Era a metà strada quando lo chiamasti.

"Chim?" il tuo tono era intontito e un poco roco dal tuo pianto silenzioso e attutito.

Gli si gelò il sangue. Per favore dimmi che non mi ha sentito.

"Sì?" si girò lentamente, mascherandosi di un sorriso. "Hai bisogno di qualcosa?"

Lo osservasti, ancora in una posizione addormentata, gli occhi gonfi e le guance rosse. 
"Stai con me."

Si bloccò.

Avevi ancora inconsciamente il broncio, sembrando quasi una bambina mentre lo fissavi con occhi imploranti. Però, non c'era nulla di strano nella tua richiesta. Tutto ciò che volevi era il senso di sicurezza e conforto che soltanto le braccia del tuo coinquilino sembravano capaci di offrirti.

"D'accordo." Jimin riuscì a sorridere leggermente, tornando indietro e sdraiandosi di fianco a te, pregando che non sentissi il suo cuore battere rumorosamente nel suo petto.

Lo circondasti immediatamente, spingendolo sotto alle lenzuola e seppellendo il viso nel suo petto. Gli occhi di Jimin si addolcirono, e ti circondò del forte abbraccio delle sue braccia.

Chiudesti gli occhi, inalando nuovamente il suo profumo. Profumava ancora come settimane prima, quando lo raggiungevi spensieratamente nel letto nel pieno della notte per fare le coccole.

E i suoi baci.

Lasciasti che un sospiro abbandonasse le tue labbra, ricordando ogni singolo momento in cui ti baciava senza preavviso, e di come sembrava più sicuro dei baci forzati di Taehyung.

'Pensavo fossi la puttana di Park Jimin.'

Il tuo labbro inferiore tremò ricordando le parole crudeli della ragazza, ma conficcasti i denti nella carne, rifiutandoti di piangere. Le sue parole facevano più male di quanto lasciassi credere, ma come sempre - volevi essere quella ragazza forte.

La verità era che sentivi insicura.

Il modo in cui Taehyung ti aveva baciata - il modo in cui non eri riuscita a rispondergli - ti sentivi debole. Ti sentisti come se non fossi brava abbastanza per lui. Voleva baciare la sua ragazza, voleva soltanto fare un altro passo - e non eri stata forte abbastanza per baciarlo. 

Ore di baci con Jimin non avevano per niente aiutato. Quando il momento reale era arrivato, la vera T/N era filtrata tra le crepe - quella che non sapeva baciare, che non era brava abbastanza, era una semplice ragazza che si era sempre nascosta per tutta la sua vita. E non sapevi la ragione per cui baciare Jimin sembrava più semplice che baciare Taehyung. Perché sembrava più confortevole.

Magari ci eri abituata.

Jimin notò quanto sembrassi distrutta, e il suo cuore si spezzò in due quando notò quanto strettamente erano aggrappate le tue mani alla sua maglietta. Ti voleva aiutare - normalmente ti avrebbe semplicemente baciata, ma sapeva che non era più necessario. Non lo volevi più. E gli faceva male, ma sapeva sarebbe successo dal momento che il patto era stato stretto.

"Bambina," sussurrò dolcemente, facendoti alzare lo sguardo tristemente su di lui. Tracciò il contorno delle tue labbra con il dito, perso nei tuoi occhi. "È tutto a posto se piangi."

E così facesti.



A/N

Abbiamo superato le 10k letture sono tipo HAGDJSOEN.

Comunque sono innamorata...

Del mio letto.
Non avete idea di quanto stressante sia tutto quello che sta capitando in questo periodo. Però ho aggiornato, e questo che conta ;)

Mi dispiace per tutte le persone che ho illuso dicendo che avrei aggiornato domai, vi voglio bene.

Direste mai 'I purple you' a qualcuno?

Io l'ho fatto e non lo rimpiango.

[Be random, be Valeria]

How to be a hoe || Traduzione italianaNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ