Pieces, tears and joy

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"Respira" Sussurrò mentre chiudeva a chiave la porta dell'appartamento.
"Ha scritto che era al parco..." continuó.

Baekhyun cercava di aprire la zip dello zaino ma le mani tremolanti glielo impedivano. Era agitato, sperava di poter trovare il suo gigante e riuscire a parlargli. Non voleva perdere la persona per la quale provava sentimenti tanto forti quanto sconosciuti e pericolosi.
Lasciarlo andare significava permettere che una parte di lui morisse.

Si rendeva conto di quanto fosse falso e sbagliato il detto "se ami qualcuno allora lascialo andare". Forse era egoista, ma certamente il ragazzo non poteva nemmeno più immaginare come sarebbe la sua vita senza Chanyeol.

Grigia.

Oscura.

Monotona.

Morta.

Erano gli unici aggettivi che potevano descrivere la sua esistenza prima di essersi lasciato prendere dal più alto.

Un sorriso amaro gli solcó il viso: "Quanto sono stato stupido a non essermi arreso prima a lui..."
Tutti commettono errori, a volte portano conseguenze positive, a volte negative. Chanyeol era il miglior errore che aveva mai commesso.
E anche se fosse stato messo difronte alla possibilità di cambiare il passato, Baekhyun non avrebbe mai dubitato e lo avrebbe commesso nuovamente.

Nel cammino verso il parco, il ragazzo aveva cercato in ogni vicolo e stradina possibile. Ma fu solo quando si trovó dinanzi all'immensià dell'area verde che sentí mancarti il terreno da sotto i piedi. "È Enorme..." pensò. Erano parole che aveva sempre amato pronunciare, ma dovette ricredersi: non sempre il termine enorme indicava una caratteristica positiva.

~

Chanyeol intanto guardava il cielo, era sdraiato all'ombra di un pino marittimo in chissà quale meandro del parco.
"Mi sono perso." disse: "Ma almeno ora che non so dove mi trovo posso stare solo..." continuó.
Goffamente si tolse le scarpe e le buttò per terra, l'aria fresca gli solleticava i piedi: "Mi sono dimenticato i calzini, cazzo." esclamó.

La sua mente cercava disperatamente di pensare a qualcosa che non fosse Baekhyun. Si concentró a pensare dove avesse lasciato i calzini, ma tutto ciò che gli venne in mente era quando se li era tolti, a come erano stati dimenticati sul pavimento della camera da letto del suo amato, di come si erano spogliati, di come lo aveva toccato, come avevano fatto l'amore un secondo prima e come il bassino giacesse inconscio sul letto un attimo dopo.

La sua mente, il suo corpo, la sua anima erano pieni solo di Baekhyun.

Ma doveva rassegnarsi, era scappato, lo aveva lasciato.
"Per il suo bene" ripeteva.
Per il bene di Baekhyun lo aveva abbandonato sul letto, dopo averlo quasi ucciso, strangolato, dopo averlo illuso di avere un futuro insieme.

Sentiva un dolore lancinante al cuore, gli mancava terribilmente Baekhyun. Ora che non era più suo lo voleva ancora.
Trovava quasi ironico come ogni scelta che aveva fatto lo avesse portato a rovinare la cosa più preziosa che aveva.
Quando chiudeva gli occhi tutto ciò che vedeva era il dolce ed angelico sorriso di Baekhyun, la sua risata chiassosa ed incontenibile, le sue mani delicate e i suoi morbidi capelli neri.
E come i suoi pensieri correvano, cercando riparo nelle dolci memorie sul suo amato, Chanyeol non si accorse di essersi addormentato.

"Baekhyun!" il gigante gridó non appena vide il bassino in lontananza.
Sì alzó velocemente da terra e corse verso il ragazzo, lasciando ogni suo possedimento per terra, sotto allo stesso albero dove si era fermato per passare la notte.
Quando finalmente lo raggiunse chiamò ancora il suo nome e quest'ultimo si giró: "Baek, amore, perdonami." disse prendendogli la mano.
Il più basso lo guardó negli occhi, erano strani, la caratteristica scintilla lucente non brillava più. Gli occhi di Baekhyun erano morti.

SKINNY JEANS [ChanBaek]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant