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Avevo ragione, è proprio una giornata di merda.
Appena entrati in classe io, Nam ed Hobi ci siamo seduti ai soliti 3 posti dietro, abbiamo posato lo zaino a terra e abbiamo preso una penna, meglio dire che io l'ho elemosinata visto che non ne porto mai una.
"PROVA D'ESAME!" esordisce la prof di matematica.
"Cristo, non so un cazzo! Sapevate della prova?"
I ragazzi mi guardano e fanno spallucce. Siamo nella merda, non posso perdere anche quest'anno.
La prof mentre mi consegna il compito mi fulmina con lo sguardo, come ha sempre fatto.
Lei odia coloro che sono come me, vestiti sempre di nero, monoespressione, disinteressati al mondo, lo ha sempre ribadito e anche senza mezzi termini.
Io preferisco così, essere odiato ed essere me stesso piuttosto che essere amato ma non essere ciò che sono realmente.
Dopo questa riflessione poso gli occhi sul compito, non ci capisco un cazzo, almeno a primo impatto.
Poggio la penna sul foglio e le risposte escono senza pensare, mi succede con la matematica, non voglio ammetterlo ma è la materia in cui vado meglio dopo filosofia.

Le due ore di compito passano subito.
Hobi è sudato, quasi completamente fradicio, è da sempre stato questo l'effetto della matematica su di lui, anche se è molto bravo è sempre ansioso, mente Nam è tranquillo come sempre.
Andiamo in mensa, il momento che odio di più, troppa gente, troppe voci, troppo caos per una mente come la mia.

"Andiamo Suga" grida Hobi.
Mi chiama sempre così per prendermi in giro, dice che Suga sia il nome perfetto perché allude a zucchero in inglese (sugar), vorrei picchiarlo quando mi chiama così.

"Arrivo tra un attimo" rispondo seccato.

"Fai presto, ti aspettiamo al solito tavolo" mi dice Nam mentre si avvia con Hobi.

Esco dalla porta della scuola e mi siedo su un gradino a fumare una sigaretta per schiarire un po' le idee.
Voglio che questo anno finisca il prima possibile per andare all'università e studiare psicologia o filosofia e continuare a suonare per liberare il mio animo.

Mi avvio alla mensa dove i miei due amici mi stavano aspettando, appena entro nella grande sala mi sento oppresso, tutte quelle persone che mi guardano male, mi osservano disgustate e quasi spaventate.
"Cosa mai gli ho fatto? " penso...

"Esisti" la voce di Nam mi fa svegliare dai miei pensieri.
Mi conosce troppo bene e sapeva quale domanda mi stava dilaniando in quel momento.
"Abbiamo già preso il tuo vassoio con il solito, siedi e mangia tutto!" mi dice Hobi.
"Si, mamma, grazie. " rispondo con un sorrisino sul volto.
I miei due amici scoppiano a ridere.

Restiamo seduti ai nostri posti per circa venti minuti quando un ragazzo entra dalla porta della mensa, non credo che molti se ne siano accorti, ma io, non so per quale assurdo motivo, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
La prima cosa che penso è che sia bellissimo, di una bellezza angelica. Ha i capelli rosa, di un rosa acceso che fanno risaltare i suoi occhi magnifici. A differenza mia lui è molto colorato, sembra felice e con passo veloce si avvicina a dei ragazzi misti tra il terzo ed il primo anno. Li abbraccia, sorride e scherza, ha un sorriso perfetto.
"Chiudi la bocca che entrano le mosche!" fa Namjoon dandomi una pacca sulla spalla.
Io e Hobi ci guardiamo e ridiamo.

Come cazzo si chiama quel ragazzo?

Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto, scusate sempre per gli errori.
Fatemi sapere che ne pensate...
Chiara🤗
LOVE U ARMY❣️

Stone Heart♥️~Yoonmin✨ [completa] Where stories live. Discover now