cap.25.

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27 gennaio, 11.46

Levi
- Ma parliamo ora del fenomeno "inferno" come lo si definisce sui social network.- annunciò la voce alla radio.

Alzai lo sguardo che fino a pochi attimi prima avevo puntato distrattamente sul coltello che mi rigiravo in mano.

- I civili della zona hanno formato un vero e proprio esercito per trovare e distruggere ciò che cercano. Per quel che riguarda le forze dell'ordine, sembra che non abbiano intenzione di supportare quest'organizzazione, ma nemmeno di fermarla.

Strinsi la presa sul manico del coltello, una voce femminile si intromise nella trasmissione:- E quanto sappiamo dell'ormai famoso Eren Jeager?

L'uomo di prima continuò, rispondendo alla domanda:- Sono poche le informazioni che abbiamo su di lui, e le interpretazioni della sua persona sono incredibili: c'è chi lo dipinge come un uomo distrutto dal tempo nei sotterranei, -

quasi scoppiai a ridere... Eren UOMO? Ma fatemi il favore. Era appena un ragazzino. 

- Chi immagina un serial killer in tutto e per tutto... C'è chi addirittura lo vede come un demone vero e proprio, con tanto di ali, artigli e denti affilati.

"Idioti" pensai. Non potevano immaginare nemmeno lontanamente come fosse Eren.

La voce della donna commentò ancora:- Wow, che fantasia! Però lui non era all'ospedale quando i cittadini sono andati a cercarlo, è scappato da solo?

L'uomo rispose:- No, sicuramente è stato aiutato da qualcuno, anche se al momento non sappiamo chi sia con lui.

Improvvisamente Hanji, che era seduta davanti a me mentre sorseggiava un caffè, si illuminò, guardando alle mie spalle:- Buon giorno Bello Addormentato!

Mi voltai e i miei occhi incontrarono la figura di Eren, che avanzava ancora intontito dal sonno:- Ciao.- biascicò.

Si lasciò cadere pesantemente sulla sedia a fianco alla mia e allungò le braccia sul tavolo come per stiracchiarsi, sbadigliando profondamente.

Demone? Serial killer? Uomo sofferente?

L'unica cosa a cui riuscivo a paragonarlo in quel momento era un cucciolo. Un cucciolo ostinato e forte, sì, ma pur sempre una cosa che aveva bisogno di cure e attenzioni, tutte quelle che non aveva avuto per dodici anni.

Le stesse che volevo riuscire a dargli.

- Aspetta un secondo, Kelly! Pare che ci siano notizie dell'ultima mezz'ora!- Esclamò l'uomo.

Tre paia di occhi scattarono alla vecchia radio posata sul tavolo:- Kenny Akermann, ex membro del corpo di polizia, sta guidando un gruppo di persone alla ricerca di Eren Jeager, e sembra molto sicuro di sapere dove si trovi, dice di conoscere qualcuno che è con il presunto demone!

Per un momento non riuscii a esalare nemmeno un soffio di fiato, mentre fissavo inorridito la radio, con quel nome che mi risuonava in testa: Kenny. Kenny Akermann.

Credevo fosse morto. Credevo che fosse finita, ormai. Credevo quel bastardo fosse scomparso dalla faccia della terra.

Ma mi sbagliavo.

E lui sapeva che c'ero io dietro la fuga del moccioso, aveva capito dov'ero e stava venendo a cercarmi.

Era stato lui, in fin dei conti, a insegnarmi a fare le mosse giuste per sopravvivere. Sarebbe riuscito a capire dove mi ero nascosto, come ci ero arrivato, con chi e quando.

Piantai il coltello nel tavolo:- Merda.

Hanji si alzò velocemente:- Dobbiamo andarcene.

Lei non sapeva di Kenny. Ma mi conosceva abbastanza bene da capire quando io capivo che eravamo in pericolo e se per me eravamo in pericolo dovevamo scappare.

Alzai lo sguardo e sibilai:- Correte.

Hanji scattò verso il corridoio, a prendere le armi che non erano in macchina e le sue carte, io afferrai Eren per un polso e lo guardai negli occhi:- Ora dobbiamo andare via. Più velocemente possibile. Capito?

- Sì.- rispose lui, facendo per andare verso il corridoio.

Io lo tirai per il polso, con una presa ferrea, in modo che si voltasse, e aggiunsi:- Se ti dirò di scappare, tu fallo. Anche se sarò costretto a non venire con te. Tu devi scappare.

Eren tentò di replicare:- Ma Levi...

Io lo interruppi sul nascere, e sapevo di avere la stessa espressione che usavo anni prima con i miei sottoposti:- È un ordine, Eren. Niente ma e niente Levi. Tu scapperai quando te lo dirò. È chiaro?

E lui annuì solo, con gli occhi di chi ha troppa paura per disobbedire ad un ordine, ed io dovetti trattenermi da prenderlo lì, il quel momento.

Trattenermi da stringerlo e baciarlo, dal dirgli che sarebbe andato tutto bene, dal chiedergli di stare con me in qualsiasi caso.

E sì, avrei voluto mantenere la promessa che mi ero fatto quella notte, di non abbandonarlo mai. Ma non volevo perderlo.

Forse io me la sarei cavata, ma se avessi dovuto badare anche a lui, non ce l'avremo fatta.

Mollai il suo polso e lo squadrai con la mia espressione più fredda:- Ora vai in macchina.

E scattai in direzione della stanza dove avevo lasciato le armi con la consapevolezza che ci sarebbe stato uno scontro.

Sapevo che Kenny era stato posseduto dal demone, e poi ucciso dallo stesso prima che cambiasse corpo. Ma adesso era vivo.

E per qualche motivo voleva trovarmi.

Angolo patata:
OHO! SUCCEDONO COSEH!
Prima o poi doveva spaunare Kenny. Per forza.

Beh. Da oggi gli aggiornamenti torneranno ad essere ogni 5-6 giorni.

AVE OH MARIAHHH!

Oke. Shiau❤.

Psycho || Ereri ||Where stories live. Discover now