Cadere in tentazione

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La giornata è delle più torride, anche qui in spiaggia.
"Perché non andiamo a fare due passi lungo la riva?" Propone Naomi.
"Sì, andiamo, ho davvero bisogno di sgranchirmi un po'." Accetto con gratitudine quella proposta, che ha lo scopo di distrarmi dai miei pensieri.
Nonostante l'afa soffocante indosso il pareo, per proteggermi da un eventuale arrossamento.
"Con questo caldo ti copri?" Allison se ne stupisce.
"Devo, stasera c'è il Galà, non vorrei scottarmi. Mia madre mi staccherebbe la testa dal collo."
Dopo questo chiarimento ci muoviamo, entrando nell'acqua che ci arriva alle ginocchia.
Per un breve tratto restiamo in silenzio, poi le ragazze rompono gli indugi, capeggiate dall'effervescente Naomi.
"Okay, ti abbiamo lasciato spazio a sufficienza, ora vogliamo sapere come è andata. Intendo anche i particolari."
Sapevo che ci saremmo arrivate, prendo un respiro e dico:
"Penso che sia come lo immaginate."
Sbuffano, abbastanza contrariate.
"Dimensioni?" Esclama, sempre lei.
"Beh, non siamo in uno di quei film o libri, in cui il protagonista ha una mazza da baseball. Le dimensioni erano nella norma, ma di sicuro lo sa usare, non c'è nulla da dire su questo."
"Quindi è riuscito a farti stare bene?" Jen ha sempre quel pudore che la rende dolce.
"Decisamente sì. Anche se è stata solo una cosa passeggera, una volta e basta, ne è valsa la pena.
È stato davvero bello e coinvolgente."
Le loro facce la dicono lunga su questa mia risposta.
"Quindi, tornerai a farti Jimmy?" Allison mette il dito nella piaga.
"Veramente, sono già tornata alle origini. Per tutta la settimana."
Ho raccontato il peggio, tanto vale che mi sbottoni definitivamente.
"E con lui?" Che curiosità morbosa!
"Al solito. Non è cambiato nulla, ma ho trovato una specie di ancora di salvezza, diciamo così."
Le loro facce assumono un tono furbo, hanno certamente capito a quale mezzo ricorro per avere soddisfazione anche io.
"E questo metodo, include addominali scolpiti, capelli biondo cenere e occhi azzurri?" Beccata in pieno.
"Decisamente sì." Limito la risposta.
"Scusa Luna, ma se devi usare Cobra come espediente, per riuscire ad avere un orgasmo, tanto vale andare direttamente alla fonte, ti pare?" Una giusta osservazione, ma per nulla fattibile.
"Non è così facile. Mettendo da parte le nostre divergenze sociali e caratteriali, io e lui abbiamo concordato che sarebbe stata solo una cosa di una sera. Lui non è quel tipo, io neppure. Lasciarmi andare ad una relazione con lui sarebbe un gioco al massacro.
Non mi voglio far trascinare. Lui ha i suoi problemi, oltretutto, se si venisse a sapere... beh, conoscete il prezzo per certe predilezioni, no?"
Riflettono attentamente, ed alla fine giungono alla mia stessa conclusione.
"Mi spiace, Luna, a nome di tutte.
James non è un tipo facile, essendo egoista, pomposo e arrogante. Ma neanche Cobra lo è, con tutto il suo bagaglio.
Non saprei neppure io dove andare, se fossi nelle tue scarpe.
Ma se hai bisogno, anche solo per sfogarti, siamo qui, vero ragazze?"
La loro solidarietà mi alleggerisce non poco il peso sullo stomaco.
"Grazie, lo terrò prese..." mi blocco, intravedendo Dimitri che esce dall'acqua.
"Oh-oh, lupus in fabula." Jen se ne esce con una delle sue citazioni preferite.
"Andiamo via." Le afferro e le tiro dalla parte opposta.
Il fischio mi fa capire di non essere stata troppo veloce. So che da qui a poco si farà vivo, arrivandomi dietro le spalle.
Gioco d'anticipo, voltandomi.
Ma constato che non era a me che fischiava, non mi ha proprio vista. Il suono era diretto alla Barbie bionda, quella dell'occhiata assassina, che gli si fionda tra le braccia. Compie con lei gli stessi gesti che ha fatto quella sera con me. La cosa mi manda su tutte le furie, facendo riemergere prepotentemente la vecchia Luna.
So di non avere alcun diritto su di lui, ma lo trovo comunque offensivo. Dopo aver avuto il meglio tra le mani, ovvero me, come può accantonarmi e finire tra le braccia di quella... cretina ossigenata?
"Luna, stai ringhiando di nuovo." Accenna sottovoce Naomi.
"Lo so. Vorrei prenderle questa chioma finta e vedere quanto resisterebbe sott'acqua!"
Due risatine accompagnano il mio commento.
"Ma che cosa t'importa. È solo una povera sfigata, che si attacca a tutti pur di avere attenzioni." L'amica sagace e un po' cattivella che adoro è tornata alla carica.
"Hai ragione! Peggio per lui se si accontenta degli scarti. Mi auguro che non gli attacchi qualche malattia, anche se la meriterebbe."
Ed ecco di nuovo quella sensazione di benessere, che scaturisce dall'aver attaccato una persona inferiore.
Sorrido crudele, poi fischio.
Rialzano entrambi la testa e si guardano attorno.
Finalmente ci vedono: lui sbarra gli occhi, lei si esibisce in quello che dovrebbe essere un broncio rabbioso, ma che la fa sembrare una gallina stupida.
Apro le dita, il pollice e l'indice, mettendoli a poca distanza l'uno dall'altro, in un chiaro sfottò sulle dimensione del suo gingillo. Poi scuoto la testa e scoppio a ridere.
Come già successo in precedenza, i suoi occhi divengono due fessure.
Ma se c'è una cosa che ho imparato di lui, è che non si lascia mettere sotto.
Di fatti, tira fuori la lingua e mima una lappata, giusto per vendetta.
Faccio spallucce, saluto con la mano e riprendo la via verso i nostri posti.
"Siete tremendi, voi due! Vi scannate ma sotto sotto..." mi tira una spallata Ally.
"Sapete una cosa? È ora di tornare ad essere la vecchia Luna. E credetemi, se ne pentirà amaramente."
Con quella bellicosa promessa, inforco gli occhiali da sole e torno alla vecchia me, alla mia vera vita.

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