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Adrenalina

Non essendo mai stata prima a simili eventi, non capisco perché i due sfidanti inizino a saltellare.
"Uh-uh, si scaldano... tra poco ne vedremo delle belle" Allison chiarisce il dubbio.
I due lottatori iniziano a girare in tondo e poi si attaccano. Viking sferra un pugno a Cobra, ma lui lo evita con facilità. Si sorridono, per riprendere da dove avevano lasciato. Stavolta è Cobra a prendere l'iniziativa, si fa sotto al gigante e gli assesta un calcio nello stinco, che fa piegare per un secondo l'uomo.
Si allontanano ancora, tornando a girare in tondo, mentre la folla urla e batte le mani.
Credo che sia un'altra specie di riscaldamento, infatti non mi sbaglio. Un millisecondo dopo la vera battaglia ha inizio.
Si affrontano come se ne andasse della loro vita, dandosi pugni, calci e facendo prese. Al momento Cobra sembra in svantaggio, lo dicevo io che aveva vita breve, non si può sperare di vincere contro un bestione del genere.
Ma mi focalizzo sull'avvenimento sbagliato, perché nel mentre, non mi rendo conto di stare urlando e di incitare a mia volta.
"Vai Vichingo, spezzalo in due!" Esce dalla mia bocca.
Con la coda dell'occhio vedo le mie amiche che mi osservano a bocca aperta.
"Luna, non sembri neppure tu!" Jen è davvero stupita.
"Lo so, ma è così... divertente!" Ma non è vero neppure questo, perché quel che sento scorrere in me è un'altra cosa: adrenalina.
Sono eccitatissima, sento il calore che si espande nel mio corpo, rendendomi davvero viva, forse per la prima volta.
Sono accaldata, così tanto da sfilarmi la leggera giacca di pelle.
La intreccio alla vita, per avere le mani libere.
Sull'arena le cose si stanno scaldando. Cobra sembra aver preso il controllo, infatti riempie di colpi Viking, che non riesce a ripararsi da quella tempesta di pugni.
"Vai, vai, vai!" Esorto il lottatore, strillando a più non posso, seguita dalle altre ragazze. Anche loro hanno deciso di lasciarsi andare e dare libero sfogo alle loro emozioni.
Senza rendercene conto iniziamo a spingere le persone arrivando a guadagnare la prima fila. Da qui è tutto un altro paio di maniche, abbiamo una visuale più chiara e ci possiamo gustare appieno lo spettacolo.
"Ehi, bamboline, volete scommettere?" Ci aggancia un tizio, dall'aria per nulla raccomandabile.
I capelli sembrano appena usciti da una spremitura di olive, tanto sono unti, i vestiti sono stracci, ma a questo punto non me ne frega niente.
"Sì, punto cinquanta dollari sul tizio più basso. Cobra" gli passo la banconota, lui la fa sparire magicamente quasi fosse un prestigiatore.
"Ottima scelta, dolcezza, non c'è nessuno più cattivo di lui." Con questo breve discorso sparisce ingoiato dalla folla.
Ma io non mi soffermo a riflettere sulle sue parole, sono troppo presa dalla competizione.
Ho tutto il sentore di aver fatto bene a puntare su di lui, infatti è davvero come un cobra, veloce e scattante, schiva agilmente i colpi del colosso, partendo sempre all'attacco. Una mossa fulminea, un calcio rotante e il vichingo va a tappeto.
Il boato spacca in due anche la barriera del suono, tutti saltano e gridano a ripetizione il nome del vincitore.
E come in un film di pugilato, Cobra alza le braccia al cielo ed emette un grido di battaglia.
Fa anche un giro completo battendo il cinque a tutti, felice della vittoria. Ci passa davanti, strizza l'occhio e scappa via.
"Santo cielo, non avrei mai pensato che fosse così elettrizzante questa roba. Voglio tornarci quanto prima." Non so proprio tenere la bocca chiusa, infatti le mie amiche scoppiano a ridere.
"Ci torneremo, ma adesso vai a riscuotere la vincita, davano Cobra vincente 10 a 1. Hai incassato un bel po' di soldi, cara."
Naomi fa strada, fino a che non arriviamo dal broker.
"Ehi, la mia amica ha puntato cinquanta bigliettoni su Cobra, tira fuori la grana." Allunga la mano aspettando di ricevere i soldi.
"Ma questo frasario dove lo hai imparato? Tira fuori la grana? Sembri il cattivo nei film di scommesse." La prendiamo in giro.
Una volta avuti i soldi, che non sono mai troppi, ci spostiamo un po' più in là, dato che abbiamo trovato un piccolo ritaglio libero.
"Si soffoca qui dentro." Adesso che l'eccitazione è scemata, non vedo l'ora di andare via.
"Ehi, venite al Viber? Di solito facciamo una festa dopo la gara." Ci chiede un altro tizio.
"Non pensateci neppure, un conto è vedere l'esibizione, un altro è andare in un pub. Non mi voglio mescolare a questa gente." Chiarisco subito il da farsi.
"Senti Luna, anche noi veniamo dallo stesso ambiente. Sai bene che la pensiamo allo stesso modo, ma ogni tanto dobbiamo evadere. Mescolarci agli altri e fingere."
Allison è sempre la solita.
"Ally, ti ha dato di volta il cervello? Capisco che sei in astinenza, ma vuoi davvero farti mettere la lingua in bocca da questi... pezzenti?" Mi arrabbio. È già la seconda volta che sfidano la mia autorità.
"Queste non sono cose che ti riguardano. Non vuoi venire? Ok. Prendi un taxi e torna a casa, io ci vado."
A questo siamo, adesso? Non solo controbatte, ha anche l'ardire di darmi contro.
"Anche noi andiamo, vogliamo vedere che cosa c'è dall'altra parte. Scusa Luna, niente di personale, ma siamo stanche delle solite serate." La più pacata tra di noi diventa improvvisamente grintosa. Non so che cosa fare, andare a casa significherebbe piegare la testa e più volentieri mi strapperei gli occhi. Ma seguire loro... non so.
Ma come a voler districare la matassa, la mia testa rievoca lui che combatte. Sento di nuovo la vampata e decido.
"Vengo." Rispondo stringatamente, non voglio aggiungere altro.
Ma a quanto pare a loro basta, perché sorridono e si avviano su per le scale parlottando tra loro.
L'aria aperta mi dà una sferzata di energia, rimetto la giacca e seguo il gruppetto.
"Ehi, da che parte è questo Viber?" Domanda Naomi al tizio di prima.
"Segui quella strada, al secondo incrocio svolta a destra e poi subito nel primo vicolo a sinistra. Un paio di metri e trovi il parcheggio."
Non lo salutiamo mentre giriamo i tacchi e ce ne ritorniamo alla macchina, lui scuote la testa e corre via.
"Avanti tutta!" Naomi mette in moto e parte.