Malessere

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Le movenze sono le stesse dell'altra volta. Gira in tondo, saltella e poi attacca. L'avversario va a terra ma si rialza quasi subito. Un calcio volante che Cobra schiva fin troppo agilmente. Offeso da questa prova di coraggio, carica verso lo sfidante colpendolo a ripetizione, poi si allontana per dargli il tempo di tirarsi su.
L'altro ragazzo scrolla la testa, deve fargli male con tutti i pugni che gli ha dato il bellimbusto.
Le mie amiche strillano come matte, accompagnate da James che si gode la battaglia.
"Quel tipo è forte, mena da paura." Esclama dopo l'ennesimo attacco del campione.
"Sì, diciamo così." Non voglio dare soddisfazione a quel pezzo di merda, ma non voglio neppure far trapelare ciò che penso davvero. Devo stare anche attenta a mascherare le emozioni; la solita scarica di adrenalina è ricomparsa più potente che mai. Vederlo battersi mi eccita da morire. Riconosco un piccolo fondamento nelle parole dette da Jen. È uno stronzo ma non si può negare che sia bello da morire. Ha quel tipo di corpo che manda fuori di testa ogni ragazza. Un sorriso abbagliante, misto a quel giusto accenno di pericolo che ti invita a buttarti. Il fascino del male, lo chiamano. È verissimo, più un soggetto è pericoloso e più attrae.
"Ehi, torna tra noi, Luna."
La voce di Ally mi riporta bruscamente alla realtà, facendomi vergognare dei pensieri avuti poco prima. Io che mi metto a sbavare su quel...
Lascio andare tutto e mi concentro sulla gara, che come sempre vede il campione in vantaggio, che pesta l'avversario come l'uva.
"Ehilà, vuoi puntare anche stasera?" Il tipo delle scommesse mi abborda, gli lascio venti dollari e gli dico che li punto su Cobra. Lui mi sorride in una maniera particolare, prende i soldi e sparisce, sicuramente per concludere altri affari.
"Quindi sei già venuta qui?" Non è sfuggito a James lo scambio di battute.
"Solo una volta, qualche giorno fa." Risposta secca e breve, non ho voglia di scendere in particolari.
"Sai cosa, dovrei invitarlo a casa mia, sarebbe una novità e potrebbe animare le feste."
Mi giro così di scatto da sentire le ossa del collo scrocchiare.
"Invitare lui in casa tua? Vuoi essere derubato, o peggio?" La butto sull'unico argomento che può interessare uno come lui.
"Non essere sciocca, verrebbe pagato. Mi piacerebbe lottare contro di lui. Anche io me la cavo nel corpo a corpo. Ho preso qualche lezione", lui continua a parlare, io smetto di ascoltarlo.
Questa sua trovata non mi piace per nulla. Certi elementi non dovrebbero entrare nel nostro mondo. Anche solo per divertire noi.
"Lascia stare, dammi retta. È uno stronzo, non ti conviene mescolarti ad un tipo così." Mi esce di getto.
"Allora lo conosci!" Mangia la foglia, Jim.
"Te l'ho già detto, non lo conosco. Ma non ci vuole un genio per capire certe cose. È uno che per vivere, miseramente direi, pesta le persone. Come credi che andrebbe a finire se lo invitassi da te per sfidarlo? Ti ridurrebbe a un ammasso di gelatina tremante e ti deprederebbe la casa."
La rabbia fuoriesce. Non posso tollerare che faccia il suo ingresso nel mio mondo, sarebbe come un invito ed è ciò che voglio evitare. Ho già capito di che pasta è fatto, crederebbe di potersi prendere delle libertà che non ha diritto di reclamare. Finirebbe male, molto male.
"Piantala, Luna. Non puoi dirmi cosa fare o no. Ho deciso, lo ingaggerò per la festa della prossima settimana, nella mia villa al mare. Ci sarà tutta la gente giusta, voglio fare un figurone."
Alzo le spalle e dico: "Contento tu. L'incontro è finito, vado a riscuotere la vincita. Stai con le ragazze, per favore."
Mi allontano trafelata cercando il broker, che è sempre nello stesso punto.
"Sei fortunata, hai vinto anche stasera." Un ghigno e mi passa le banconote, appositamente legate con un elastico.
"Io lo sono sempre." Ribatto con superiorità.
"Hai incassato? Bene, possiamo andare alla festa." Naomi mi prende per il braccio, tirandomi via.
"Perché James sta parlando ancora con Cobra?" Chiede spaesata.
"Vuole ingaggiarlo per una festa a casa sua. Gliel'ho detto che non era il caso, ma non ha voluto sentire ragioni."
"Sì, ho sentito qualche stralcio di conversazione. Lo sai che finirà di merda, vero? Ho la strana sensazione che Cobra non ci vada per i quattrini, ma per te." Confida, quasi pentendosene.
"Per me?
Cosa c'entro io?" Non capisco dove voglia arrivare.
"C'entri, dato che non ti ha tolto gli occhi di dosso un attimo, mentre discuteva con Jimmy. Ah, prima che lo scopri da qualcun altro, ha accettato l'ingaggio."
Mi sento morire, la testa mi gira forte e la pressione sembra essere scesa in picchiata.
"Devo uscire, mi manca l'aria."
La mollo lì, senza tanti complimenti, uscendo nel parcheggio.
Mi piego sulle ginocchia e cerco di regolarizzare il respiro. Ci manca solo che svenga qui, in mezzo a questo sudiciume.
"Ma tu guarda un po', ciao bambolina, che hai?" Sento che mi si accovaccia a fianco.
"Non ho le forze per combattere anche te, lasciami stare." La voce è tremula e malferma.
"Ti senti male?" C'è un pizzico di preoccupazione nel suo tono.
"Sì. Gli spazi chiusi e affollati. Tra poco mi passa, vai pure a fare quello che fai di solito. Pestare, molestare ecc..." devo essere sgarbata, non mi piace farmi vedere debole o in difficoltà, soprattutto da lui.
"Come ti pare, stammi bene." Scoppia a ridere e se ne va. Tiro il fiato e provo ad alzarmi, con gesti cauti.
"Sei qui." Le ragazze e James mi hanno raggiunta.
"Sì, mi mancava l'aria. C'era troppa gente stasera." Mento.
"Ci vieni all'after?" Domanda Jennifer.
Devo per forza, non posso lasciare il pupillo dei miei genitori da solo.
"Certo. È stato solo un attimo, sto bene adesso." Torniamo alla macchina, ci entriamo e partiamo sgommando.

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