Capitolo 75

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Poichè starò fuori città questo week end ho preferito doppio aggiornamento oggi così da non lasciarvi senza sapere di Stefania e Piero.

Buona Lettura.

In macchina si respirava un clima sereno, aver trovato un punto di incontro sulla loro gelosia aveva permesso di mettere un mattone importante nella costruzione di un ''noi'' nel quale entrambi credevano.

Lui si impegnava a non pubblica video in palestra a torso nudo, lei si impegnava a vedere quei video come semplice condivisione della quotidianità del narese, senza prestare attenzione  commenti piccanti.

Stavano canticchiando una vecchia canzone quando fu Stefania a prendere la parola.

-'vorrei andare al supermercato per fare la spesa per domani sera'- disse la donna abbassando leggermente il volume dello stereo -'domani esco alle 14 da scuola e vorrei poi tornare a casa per cucinare'- spiegò lei.

-'va benissimo, dovrei soltanto passare per un bancomat e poi possiamo fermarci'- rispose il tenore confondendo la donna che corrucciò la fronte palesando così la sua confusione -'ho pochi contanti con me' - spiegò rosso in viso.

Stefania sorrise a quell'espressione imbarazzata messa su da Piero. 

-'ce li ho io, non ho bisogno dei tuoi soldi'

-'voglio provvedere io alla spesa'- interruppe Piero -'io ho proposto quella cena e io voglio comprare ciò che serve' - spiegò impettito.

-'ma è casa mia e sono miei ospiti'- ribattè risoluta la donna.

Piero si prese il tempo  di un lungo e profondo sospiro.

-'puoi per una volta fare come ti dico io, per favore'- chiese con un tono autoritario che non ammetteva repliche.

Non era abituato a discutere delle sue decisioni. Nessuno  aveva mai ribattuto prima d'ora le sue parole. Nessuno tranne Stefania.

La donna , approfittando di un semaforo rosso, gli si avvicinò stampandogli un bacio all'angolo della bocca.

-'potrai sdebitarti in altro modo, amore mio'- gli sussurrò con voce sottile provocando una risata gutturale nell'uomo.

-'non puoi risolvere tutto con l'amore'- fece notare Piero mentre lasciava una carezza sulle gambe di Stefania che intanto era ritornata a sistemarsi sul suo sediolino.

-'tutto no ma questo si'- rispose lei sorridendo.

Giunti dinnanzi al supermercato, Stefania chiese a Piero di non scendere quando lo vide coprirsi con sciarpa e berretto.

-'ce la faccio da sola e faccio subito'- si giustificò velocemente.

-'il tempo di coprirmi e sono pronto'- spiegò lui pensando che la donna avesse fretta di scendere.

-'non ha senso fare attenzione a non farci beccare insieme e poi farti vedere con me al supermercato' - spiegò  lei abbassando il capo e torturandosi le mani.

Piero dovette ammettere la logicità di quelle parole.

-'fai attenzione. Io ti aspetto qui'- le disse lasciandole un bacio a fior di labbra.

Stefania aveva già in mente i piatti da preparare per la cena quindi sapeva perfettamente cosa comprare e in quale reparto trovarli. Sembrava un treno diretto che effettuava poche e veloci fermate pur di ritornare dal suo Piero. Solo la fila alla cassa e la spesa si sarebbe conclusa. 

C'era una persona prima di lei, un conto che la cassiera stava effettuando. Distrattamente notò che non c'era il proprietario della spesa ma non se ne curò più di tanto. Impaziente, mostrò la sua insofferenza tamburellando il piede a terra mentre pensava alla lezione da preparare per il giorno dopo scrivendo sul cellulare le idee che le stavano venendo. 

Ad un certo punto una voce che ben conosceva le gu.

-'eccomi,mi scusi. Avevo dimenticato di prendere il sale.'-

Quell'accento romano mal celato, quel sorriso accennato mentre parlava, quell'educazione accompagnata da un italiano impeccabile. Era una voce maschile che conosceva fin troppo bene. Una voce che le aveva dichiarato amore, che aveva sentito gemere mentre facevano l'amore, che aveva sentito urlare preda di una ingiustificabile gelosia.

Si ritrovò a deglutire pesantemente non trovando il coraggio di alzare lo sguardo dal suo smartphone per avere la conferma , inutile, che si trattasse di Bruno.

Ci pensò lui ad attirare definitivamente la sua attenzione.

-'da quanto tempo Stefania!?'- domandò sarcastico marcando il nome.

Stefania alzò lo sguardo dal cellulare per puntarlo in quello glaciale dell'uomo.

-'Ciao'- salutò coincisa

-'ti vedo in gran forma'- continuò lui imbustando  la spesa mentre la osservava di sottecchi.

La donna annuì senza trovare il coraggio di rispondere.

QUando anche l'ultimo prodotto venne imbustato, Bruno le si avvicinò per salutarla con un bacio sulle guance. Nel vederselo vicino, Stefania si scostò di scatto temendo in un altro schiaffo.

Bruno sorrise dinnanzi a quella reazione, saperla ancora spaventata da lui gli donava un piacere inspiegabile. Incurante del suo allontanarsi, Bruno le poggiò un braccio sulla spalla per bloccarla.

-'il tuo tenore non ti protegge abbastanza'- le sussurrò prima di lasciarle un bacio umido sulla guancia.

Impietrita dallo spavento, Stefania non trovò il coraggio per allontanarsi. Lacrime cocente promettevano di solcare il viso palesando il terrore che quell'uomo le incuteva.

Con l'ultimo barlume di coraggio e di dignità si impose di non cedere intanto che Bruno la liberava da quel bacio umiliante e quella presa dolorosa.

Stefania, totalmente assente, stava pagando il suo conto quando Bruno uscì dal supermercato con un ghigno stampato in viso. 

Fisicamente poteva anche non avere più i segni della sua violenza ma psicologicamente era ancora spaventata da lui. Poteva essersi liberata dalla sua presenza ma non dal suo ricordo. E questa consapevolezza lo rendeva soddisfatto.

In auto intanto, all'oscuro  di tutto, c'era ancora Piero che attendeva Stefania osservando l'uscita del supermercato. Gli si gelò il sangue nelle vene quando, da quella porta, vide uscire Bruno.

Avrebbe voluto andargli incontro e restituirgli anche solo la metà di ciò che quella feccia umana aveva fatto subire a Stefania ma poi, proprio pensando a lei, decise di restare in auto pregando ogni sorta di santo affinchè i due non si fossero scontrati tra le corsie.

Una preghiera vanificata dopo pochissimi minuti, quando dalla stessa porta uscì la sua donna che mordicchiava il labbro inferiore, un gesto che faceva quando era nervosa.

In quel momento il tenore capì che quei due si erano visti temendo che qualcosa di grave fosse successo.

Stefania si avvicinò con passo frettoloso alla macchina. Piero scese dal SUV  andandole incontro e recuperare le borse.

Nell'avvicinarsi alla donna, vide gli occhi colmi di lacrime.

-'sono qui, amore mio. Non piangere'- la rasserenò recuperando le borse e sistemandole in auto permettendo alla donna di salire velocemente in auto dove si lasciò andare ad un pianto liberatorio.

Grazie di tutto...sempre.

Un abbraccio

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