Capitolo 32

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Dopo aver chiuso la conversazione con Piero, Bruno si impelagò nei preparativi della serata del giorno dopo. 

Quando la sera si ritrovò, come consuetudine,  a casa di Stefania, decise di parlare di quella cena organizzata in un solo pomeriggio.

Stefania stava preparando la cena, Bruno varcò la soglia della cucina soffermandosi ad osservarla. Era davvero bellissima. Indossava un leggins che fasciava le sue gambe toniche e il sedere sodo e un maglione di lana che la faceva piccola piccola, da coccolare, da proteggere.

Bruno si intenerì nel guardarla: la bellezza del fisico era solo il mero riflesso di quella interiore, dolce e premurosa, sempre pronta ad aiutare chi le stava accanto. Divertente e Acculturata. Era il mix perfetto che tutti gli uomini cercano, era la donna che aveva sempre desiderato avere. Una donna che aveva finalmente trovato e che ora vedeva sconosciuta e sentiva lontana a causa della presenza di quel tenore.

Pochi minuti dopo, la tenerezza venne sostituita dal sospetto e dalla gelosia.

-'Ciao' -si palesò lui

-'Ciao amore mio'- lo salutò lei sorridendogli mentre gli andava incontro per baciarlo.

Un contatto che Bruno accettò senza ricambiare.

-'domani sera ti spiace se abbiamo ospiti a casa?'- chiese poi scostandosi per recuperare un bicchiere di acqua.

-'no'- rispose stranita la donna -'amici tuoi?'- chiese per sapere chi fossero gli ospiti

-'nostri, amici nostri'- rispose Bruno senza però dire di chi si trattasse.

-'come mai vengono qua?'- insistette ancora Stefania mentre portava a tavola il pollo con le patatine che aveva preparato per cena.

-'per trascorrere una serata tra amici, nulla di che'- sminuì lui nell'immaginare la reazione della donna nel trovarsi di fronte a Piero.

-'sono colleghi tuoi di lavoro?'- ci riprovò Stefania sempre più curiosa.

-'si, Stè. Persone che conosci pure tu'- rispose stizzito Bruno mettendo a tacere Stefania e cambiando discorso.

Si raccontarono la giornata: Stefania raccontò delle interrogazioni e della gita di cinque giorni da fare con la sua quarta; Bruno raccontò del progetto di una villa fuori Bologna al quale stava lavorando.

Dopo cena, Bruno preferì tornare a casa sua per poter riprendere il lavoro sul progetto , lavoro interrotto più volte durante la giornata a causa dei pensieri su Piero e Stefania.

Prima di andarsene, Stefania chiese a Bruno cosa doveva preparare per la sera successiva così da darle il tempo di fare la spesa e organizzarsi.

-'pensavo ad una grigliata di carne quindi  posso occuparmene io, magari tu potresti preparare un dolce'- propose l'uomo ben conoscendo la bravura della donna nel preparare i dolci.

Il tempo di un bacio e i due si salutarono.

Quella sera fu difficile per entrambi prender sonno. Bruno, per quanto cercasse di concentrarsi sul lavoro, non faceva altro che rivedere nella mente le immagini di Stefania e Piero sorridenti  al mare, a colazione, a letto. Già, quella era la foto che più gli metteva pensiero. Stefania dal canto suo cercava di capire il cambiamento di Bruno: la sua freddezza, il suo nervosismo, la sua chiusura.

Il giorno seguente praticamente volò. Stefania passò tutto il pomeriggio a cucinare due  dei dolci che da sempre le venivano meglio: i muffin con gocce di cioccolata fondente e la caprese alle mandorle. Viste le sue intolleranze, decise di usare prodotti senza lattosio. Scelta che, a sua insaputa, si sarebbe poi dimostrata utile viste le medesime intolleranze di Piero.

Poco prima delle 18, Stefania si concesse una doccia per prepararsi alla serata per la quale scelse un semplice vestitino che le calzava come una seconda pelle: semplice ma che metteva in risalto il fisico per il quale aveva tanto lavorato e per il quale continuava  a lavorare.

Mentre stava completando gli ultimi preparativi, arrivò Bruno con la carne da grigliare e dei contorni da preparare.

Quando Stefania lo raggiunse , prese tutto l'occorrente per apparecchiare.

-'non c'è bisogno di mettere tutti quei bicchieri'- la richiamò l'uomo nel notare i sei bicchieri sistemati da lei.

-'qualche tuo collega non viene??- domandò spiazzata

-'in realtà ne viene solo uno '- comunicò Bruno guardandola negli occhi -'ma sembrava brutto disdire, non credi?'- continuò senza dare modo alla donna di ribattere.

Puntuale come sempre, alle 20 Piero bussò al citofono di quella casa che lo aveva accolto per mesi interi, nelle ore più disparate; che lo aveva ospitato per tante notti; che lui , nonostante sentisse ancora un pò sua , ora era vissuta da un altro uomo. 

-'E' lui'- annunciò scrutando la donna che sistemava a tavola il vino 

Quando l'ospite bussò alla porta, Bruno si premurò di andare a rispondere lui stesso curioso di vedere la reazione di Stefania nel trovarsi in casa il suo caro amico Piero.

-'Ciao Bruno'- salutò cordiale ma teso Piero -'vi ho portato del vino'- disse porgendo una bottiglia all'uomo, la stessa che al ristorante avevano rifiutato -'e questi sono per la tua donna'- disse marcando l'aggettivo possessivo intanto che gli mostrava il mazzo di fiori che manteneva saldamente nell'altra mano:un bellissimo mazzo di camelie rosse, le stesse fattele recapitare quando, mesi addietro, lui ci riprovò con lei riconquistandola.

Bruno sorrise forzatamente indicandogli la strada verso la cucina.

Stefania non riuscì a sentire il saluto di Piero , quindi non ebbe modo di riconoscerlo dalla voce.

Non appena i due uomini varcarono la porta della cucina, Stefania si girò verso di loro con un meraviglioso sorriso di accoglienza; un sorriso che, nell'incrociare gli occhi scuri del tenore, si spense miseramente.

E cena fu.

Come reagiranno i nostri tre protagonisti?

Grazie di tutto.

Un abbraccio.




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