Capitolo 18

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"Cosa credi? Di essere l'unica in pericolo? Pensi sempre e solo a te stessa. Non ti rendi conto che attorno a te c'è un mondo che gira, ma non segue ciò che vuoi tu o che fai tu" mi dice una voce molto familiare "E devi capire che noi non possiamo stare sempre dietro a te, dobbiamo muoverci altrimenti verranno a cercarci" aggiunge. La voce si avvicina lentamente fino a mostrarmi un viso colorato di nero per il troppo buio, riesco però a vedere i suoi occhi. Sono bellissimi, di un azzurro limpido, ci si può perdere all'interno di essi. "Ma Ethan, io non ce la faccio più" dice una voce alle mie spalle. Mi giro e vedo una bambina dai capelli scuri, sono io. "Amanda, ora basta dobbiamo andare" dice un'altra voce. Il ragazzo che ha appena parlato mi passa attraverso proprio come se fossi invisibile. Una nube si innalza attorno a me e mi risveglio nella mia stanza con il fiato corto. Ho appena rivissuto un mio ricordo, con i miei adorati fratelli.

Ricordo il giorno in cui Ethan mi disse quelle cose. Dovevamo scappare, tutto il villaggio in cui eravamo stava scappando a causa dei lupi. Quelli che un tempo definivo essere spregevoli. Ethan mi disse quelle cose perché ero stanca di scappare, di cambiare villaggio, di cambiare casa. Ricordo che le sue parole mi ferirono, ero solo una bambina e ancora non capivo cosa succedeva attorno a me, alle persone a me care. Se potessi tornare indietro non ascolterei quelle parole, perché se non lo avessi fatto millenni fa ora, forse, loro sarebbero ancora qui con me.

Mi dirigo lentamente in bagno, mi sciacquo il viso e indosso i vestiti che mi ero portata: dei jeans color panna, una maglia maniche corte bianca abbastanza scollata e un maglioncino aperto rosa. Mi faccio uno chignon disordinato ma molto carino ed esco dal bagno. Vado al piano di sotto, dove sento i Mikaelson chiacchierare animatamente. Appena arrivo in soggiorno noto subito che Klaus non è tra i presenti. Spero che ciò che è avvenuto ieri sera non cambi le cose tra noi. Non che ci fosse qualcosa. "Siamo mattiniere oggi. Mi sembra che stai meglio" mi dice Rebekah venendomi incontro e abbracciandomi. Da quanto tutta questa gentilezza? "Non posso dire distare benissimo, perché il dolore c'è ancora, ma in confronto a l'altro giorno sto decisamente meglio" rispondo sorridendo. "Stai meglio perché ci sono io che sono troppo bello" dice Kol fiero di sé "Certo fratello, contaci" dice Freya. Vado a sedermi accanto a Kol e osservo Elijah. Lui non parla molto, non so quasi niente di lui, ma esprime molta sicurezza e penso di poter contare anche su di lui. "Klaus?" domando non riuscendo a trattenermi. A Rebekah spunta un sorrisetto così io alzo gli occhi al cielo. Quella ragazza si fa troppi film. "E' uscito poco fa con una rossa" mi risponde Freya. Subito corrugo la fronte. E questa adesso chi è?! Guardo la famiglia in modo interrogativo, Elijah mette le mani in alto e dice "Noi non sappiamo nulla" "Qualcuno è geloso" dice poi Kol canticchiando. Io sospiro e, tirandogli un pugno leggero sul braccio, dico "Ma smettila, di cosa dovrei essere gelosa. Se gli piacciono le rosse e le bionde cosa vuoi che ti dica". Appena finisco la frase sul suo viso si crea un sorrisetto e ripete la frase di prima. Io, stanca di queste idiozie, mi alzo dal divano e dico "Vado a farmi un giro, sto bene, non seguitemi, grazie", poi esco dalla porta d'entrata.

Dopo una "passeggiata" di due ore e qualche drink, me ne torno nella mia quasi prigione. Appena entro vedo che Rebekah e Freya cercano di nascondere la preoccupazione. "Cosa c'è di preoccupante ragazze?" sospiro. Mi aspetto una loro sgridata per essere stata in giro più del dovuto, ma non arriva. "Allora?" chiedo nuovamente. Le due si scambiano uno sguardo e annuiscono. "Non riesco a localizzare Klaus" dice Freya guardandosi attorno agitata. Tutto qui? "E quindi?" domando non capendo cosa ci sia da preoccuparsi "Scusate ma voi andate pure a vedere dove si trovano i vostri fratelli. Questa è violazione della privacy" aggiungo. "Abbiamo tantissimi nemici, più di quanti tu pensi, e ci piace controllarci a vicenda" dice Rebekah. Non riesco ancora a capire cosa ci sia di così preoccupante. "E' fuori da due ore, non da un giorno. Magari si è fatto fare un incantesimo di occultamento per avere un po di privacy" dico ironicamente. "Non è da lui" continua Freya. Le guardo per qualche istante e capisco che sono molto preoccupate. Sbuffo e mi dirigo dove Freya fa i suoi incantesimi. "Cosa stai facendo?" mi domanda Freya quando vede che sto bruciando un'erba strana. "L'incantesimo" dico in modo ovvio "Ti abbiamo già detto che è occultato" continua lei. Io mi giro verso di loro e le guardo per qualche secondo con la fronte corrugata. Io non pensavo che fossero stupide. "Ma allora dovete ancora capire che io posso ottenere tutto" dico per poi tornare all'incantesimo.

La luce nell'oscurità ~The OriginalsOù les histoires vivent. Découvrez maintenant