Capitolo 3

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Mi sto preparando per la festa. Devo essere sincera, ho una voglia terribile di conoscere il resto della famiglia Mikaelson. Però penso che sospettino qualcosa e che la streghetta stia cercando la famosa minaccia. Io sinceramente non ho intenzione di ucciderli o cose simili, voglio solo dimostrare di essere migliore di loro e di tutto il resto del mondo.

Metto da parte i miei macabri pensieri e continuo a prepararmi. Indosso un abito corto completamente nero che diventa leggermente più lungo dietro, con uno scollo a "barca". Come trucco mi metto un pò di matita nera sulle palpebre, molto mascara nero e un rossetto rosso chiaro. Indosso i miei bellissimi trampoli neri ed esco. Spero di fare molta scena.

Cammino lungo le strade di New Orleans diretta a "casa" Mikaelson. Non mi serve domandare dove si trova grazie alla mia amata magia. Appena mi ritrovo davanti al cancello d'entrata faccio un lungo respiro ed entro. E' pieno di gente, sia vampiri che lupi, ma soprattutto c'è pure la presenza di poveri umani. Mi guardo un pò attorno e vedo Niklaus, Rebekah e Freya parlare con un gruppetto di lupi. Sposto un attimo lo sguardo e vedo Kol che mi sorride. Provo a ricambiare lo sguardo ma qualcuno me lo impedisce mettendosi tra me e lui "buonasera Amanda, speravo di rivederla" mi dice Elijah baciandomi la mano "lo speravo pure io" dico sorridendo "possiamo darci del tu?" domando poi. Per quanto io ami i comportamenti educati e gentili, odio dare del "lei" ai conoscenti. Non so perché. Il "voi" mi piace molto di più ma mi limito al "tu". Guardo un attimo dietro Elijah e vedo Kol con uno sguardo furioso. "Certo, mi dedicheresti il primo ballo?" mi domanda Elijah. Io acconsento così lui mi prende una mano e mi porta in mezzo alla "stanza". Durante tutta la durata del ballo ci guardiamo negli occhi e non diciamo nulla. Se lo si guarda da lontano sembra un uomo davvero gentilissimo ma se lo si guarda negli occhi si vede tutta l'oscurità e la cattiveria in lui. E' bellissimo ma non è proprio il mio genere. Quando finisce la musica torniamo dove eravamo prima e lui inizia a parlare "balli proprio bene, hai frequentato qualche lezione di danza?" "oh no no, è una dote di famiglia, comunque grazie. Posso dire lo stesso di te" dico sorridendo. In realtà ho imparato a ballare lungo il corso degli anni, inizialmente facevo schifo. Come diceva mia madre "non sempre si è bravi in qualcosa senza aver mai imparato a farla". Mi interrompe dalle mie riflessioni l'arrivo del resto della famiglia. Kol viene subito accanto a me, quasi preoccupato, e mi dà un bacio veloce sulla guancia. Niklaus si avvicina a me e mi stringe la mano "è un piacere conoscerti, finalmente. Sono Niklaus Mikaelson, non so se hai mai sentito parlare di me. In ogni modo chiamami pure Klaus" dice con un sorriso, sembra quasi che mi voglia sfidare. "piacere io sono Amanda Miller, mi dispiace ma non ho mai sentito il tuo nome" rispondo incantata dal suo magnifico viso. Adesso che ci penso ci siamo direttamente dati del "tu", io ho copiato il suo modo spavaldo di comunicare. Lui è decisamente il più bello della famiglia. Penso che sia quello più oscuro e malvagio di tutti. Riesco a vedere ogni singola parte di oscurità in lui. E' come si mi stessi nutrendo della sua parte peggiore,. Scherzo, io penso che sia la sua parte migliore. Ma cosa dico? Non so nulla di lui, oltre al fatto che è magnifico.Spero che non stia notando la mia stupidità. "Kol è questa la ragazza che ti ha incantato?" domanda Klaus. Io istintivamente abbasso lo sguardo, quasi imbarazzata. "Klaus non penso che siano affari tuoi e comunque io e Amanda ora dovremmo ballare" dice sorridendomi. Non ho il tempo di rispondere che mi porta via. Al contrario di Elijah, con lui parlo durante tutto il ballo. " senti, vorrei che tu stessi lontana dai miei fratelli, pure dalle mie sorelle. Non sono persone affidabili" mi dice molto preoccupato. Se sapesse chi sono veramente.. "pensi davvero queste cose della tua famiglia?" chiedo io ridendo ma lui resta completamente serio "tu non hai mai pensato niente di male della tua famiglia, dei tuoi fratelli se ne hai". Non avrebbe dovuto farmi questa domanda, ma d'altronde non ha fatto a posta, lui non conosce il mio passato. "tutto bene?" mi domanda guardandomi negli occhi. Spero di non aver gli occhi lucidi. "sì" rispondo. Prima che possa rifarmi qualche domanda la melodia finisce così io mi stacco subito da lui e vado ovunque, lontano da lui. Non riesco a credere che il mio passato mi renda così debole, nonostante siano passati così tanti secoli.. Kol sta per arrivare ma Klaus lo blocca e viene da me "mi concederesti questo ballo?" io non me lo faccio ripetere due volte. Durante tutto il ballo ci guardiamo negli occhi, sembra che siamo incantati, io da lui e lui da me. Sembra quasi che mi stia leggendo i pensieri. I suoi occhi sono incredibili, tutto il suo viso è incredibile, non oso immaginare cosa nasconde sotto i vestiti. Appena finisce la canzone lui se ne va velocemente così io, un pò imbarazzata, mi dirigo verso l'angolo bar. "senti se ho detto ho fatto qualcosa di sbagliato scusami, non volevo intromettermi" mi dice Kol davvero dispiaciuto comparendo da dietro di me "no, non ti preoccupare. E' solo che non mi va parlarti di..fa lo stesso, è tutto a posto" dico io con un falso sorriso girandomi e prendendo un bicchiere di non so cosa "quella cosa è forte, sicura che riesci a reggerla?" mi domanda ridendo di gusto "devo ricordarti che ieri mi sono bevuta una bottiglia intera di vodka?" gli domando alzando le sopracciglia "ah si, hai ragione" dice prima di andarsene a causa di una ragazzina che fra un pò ucciderò. Cosa? Cos'ho appena pensato? Ho pensato che ucciderò una ragazzina perché sono molto affamata. "il tuo adorato Kol ti ha lasciata da sola?" mi domanda Klaus. Io lo evito completamente e continuo a bere la sostanza nel bicchiere "sai, Kol non si innamora molto spesso, ma conosco il suo comportamento con le ragazze che non gli interessano. Spero solo che non ferisca una ragazza innocente come te" okei, ora mi sta proprio provocando. Devo nascondere il mio viso perché sento il colore degli occhi mutare. Mi dà fastidio il fatto che lui pensi di potermi dire ciò che vuole uscendone illeso, tanto lui è l'ibrido originale. Faccio dei respiri profondi e mi calmo un attimo prima di alzare lo sguardo su di lui. Perché è così bello?! "non penso che Kol sia quel genere di persona. Se non ti dispiace ora vorrei finire questa bibita buonissima" rispondo sfidandolo. Ho sentito che odia la gente che gli risponde male. "senti ragazzina, non so per chi mi hai preso ma non ti puoi permettere di parlarmi così" mi dice prendendomi un braccio e portandomi in un luogo isolato della casa. A quanto pare ciò che ho sentito su di lui era vero. Quanto vorrei ridere in questo momento. Sta per mordermi quando qualcuno lo spinge via " Klaus smettila, ti ho detto di lasciarla stare" grida Kol. In questo momento vorrei mostrare ad entrambi chi sono ma devo trattenermi. Kol viene verso di me e mi guarda attentamente negli occhi prendendomi una ciocca di capelli tra le dita. "Mi dispiace, non avrei voluto che conoscessi la mia famiglia di pazzi. Io volevo solamente passare del tempo con te" mi dice tristemente "dimentica ciò che è appena successo. Sei venuta alla festa, hai conosciuto il resto della famiglia Mikaelson, hai ballato e bevuto un pò troppo. Poi sei tornata a casa".

D'un tratto mi ritrovo in mezzo alla strada. Mi sento un pò stordita, triste. Mi dispiace davvero tanto per Kol, lui pensa che io mi sono dimenticata della parte "malvagia" della sua famiglia, ma non è così. Non può farmi dimenticare, io non posso e non voglio dimenticare nulla. Nonostante Klaus volesse uccidermi mi ha mostrato dove può spingersi per la famiglia, per sentirsi al sicuro, emi è piaciuto davvero molto. In questo momento penso a quanto io stia illudendo Kol. Non ho assolutamente intenzione di crearmi una nuova relazione, non ho ancora superato il passato. Nonostante non mi interessi di niente e di nessuno, Kol è diverso. Lo conosco da pochissimo ma tengo già molto a lui e non voglio perdere il legame che stiamo instaurando. Sto facendo un casino, ma d'altronde a me cosa me ne importa? Io sono Amanda Miller, l'essere soprannaturale più potente del mondo.

Klaus pov.    

"Kol ma te ne rendi conto?! Rovini sempre tutto" grido. Tutti gli invitati se ne sono andati e ora posso sfogare tutta la mia ira. "Io ho rovinato tutto?! Tu rovini sempre tutto quello che vedi, che tocchi. Perché non mi lasci essere felice una volta per tutte" mi risponde lui quasi con le lacrime agli occhi. Possibile che si sia fatto incantare da quella ragazzina in un giorno solo? "Fratelli smettetela. Kol ha ragione. Prima di ucciderla dobbiamo essere sicuri che sia lei quella che cerchiamo" dice Elijah con il suo solito fare da so-tutto-io. "eddai ragazzi. Non mi avete neanche fatto parlare con la bambolina. Volevo conoscerla" dice Rebekah. "Adesso basta. Deve morire. Non lo capite? Freya ha avuto una visione e le sue visioni non sbagliano mai" dico io stanco "Il punto è questo Klaus, lei non ha visto se era Amanda. Siete voi che pensate che sia lei. L'ho soggiogata e sono rimasto a vedere cosa faceva, era confusa, di sicuro non ne sa nulla di questo bellissimo mondo. Lasciatela stare, ci penso io. Se scopro che è lei, la ucciderò con le mie stesse mani" dice Kol poco sicuro delle sue parole. 

Appena ho visto quella ragazza è come se ci fosse stato qualcosa di strano attorno a tutti noi. Il suo nome l'ho già sentito, mi è davvero troppo famigliare. Quando l'ho guardata ho visto di tutto in lei, in quel momento ho capito che era lei. Sono sicurissimo, la devo uccidere. Non mi interessa della cotta che si è preso Kol. Io ho intenzione di ucciderla e nessuno mi fermerà. Nessuno.  

Spazio autrice

Ciao a tutti! Ed ecco a voi, come promesso, un nuovo capitolo. Scusate se lo pubblico ora ma in questi giorni sono molto impegnata. Fatemi sapere se la storia vi piace. Spero che abbiate passato un buon capodanno. Comunque buon anno a tutti. Spero che possiate passarlo al meglio. Byee

La luce nell'oscurità ~The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora