17 Emily

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Non avrei mai pensato che insegnare a mio fratello Daniel ad andare sullo skate fosse così facile. Ascolta molto di più, rispetto ad una ragazza che conoscete tutti voi e che si da il caso che è la mia migliore amica non che la fidanzata di Ryan.

    In Daniel c’è tanta di quella determinazione e altrettanta pazienza. È caduto svariate volte ma si è subito rialzato in piedi ed ha riprovato di nuovo, non come certe persone che al primo tentativo hanno detto: «Lascia perdere. Questa cosa non fa per me». Si Abby, mi riferisco sempre a te.

    Anche io, prima ancora di iniziare ad andarci, volevo già smettere. Non accettato l'idea che Theo Raeken fosse più bravo di me, come tutt’ora. Lui è bravo in tutto, lo ammetto.

    Ammetto anche che Theo è stata persona più paziente e dolce che io abbia incontrato. È stato li accanto a me quando sono caduta, quando mi sono fatta un taglio lungo tutta la gamba destra, quando non ho voluto mettere il casco e anche quando volevo rinunciare. Lui è sempre stato li accanto a me, e non posso fare altro che ringraziarlo è dirgli che questo è uno dei motivi per cui lo amo così tanto.

    «Stellina sei qui con noi, oppure sei nello spazio?» mi domanda Daniel facendomi passare una mano davanti al mio volto. Pessima battuta, anche se io la trovo abbastanza carina.

    Svuoto la testa e lascio perdere i bei ricordi della mia infanzia, per potermi concentrare totalmente su mio fratello e sullo skate. «Per iniziare metti il piede sinistro sopra, mentre con il destro ti dai una leggerissima spinta. Oppure fai il contrario, dipende dal piede con cui mantieni meglio il tuo equilibrio», dico. «Se non ti senti sicuro tienimi per mano».

    Ora che è in piedi sullo skate sempre molto più alto. Io, come altezza, gli arrivo alla bocca ma in questo momento lui mi supera di almeno venti centimetri.

    «Sei pronto?» gli domando.

    Annuisce. «Stammi dietro in caso dovessi cadere», risponde.

    «Ti sto accanto, e poi io non ti posso prendere al volo perché se cadi tu cadiamo entrambi», ridacchio.

    «Giusto, non ci avevo pensato».

    Beh, diciamo che Daniel ha un concetto totalmente diverso di ‘leggera spinta'. Parte a tutta velocità, lasciando la mia mano, fino a quando non perde l'equilibrio e cade addosso a nostro fratello che se ne stava lì in piedi a giocare al telefono.

    Corro subito da loro. «Qualcuno di voi due è ferito?» domando inginocchiandomi accanto a loro.

    Ryan spinge via Daniel e si mette a sedere. «Fortunatamente siamo ancora interi», risponde. «Alla faccia che dovevi andarci piano la prima lezione e poi avvisa prima la prossima volta che hai intenzione di fare una gara di velocità, skateboard contro la macchia Formula1».

    Daniel sbuffa rumorosamente. «Ma veramente, oggi ti sei svegliato di malumore».

    Adesso basta, se hanno intenzione di passare il resto della giornata in compagnia farebbero meglio a finire di litigare. «Finitela tutti e due, non ho intenzione di starvi a sentire tutto il giorno come litigate», dico. «Forse è meglio se noi tre ce ne andiamo in quel bar a fare merenda, dato che noi due non abbiamo fatto colazione e poi io sto morendo di fame».

    Me ne vado via senza aspettare la loro risposta e sperando che loro due mi seguano. Non riesco più ha sopportare il comportamento di Ryan, posso capire che è incalzato e robe varie, ma che si dia una calmata.

    Al bar cammino sul pavimento bianco lucido, finché non mi passano davanti i due che io chiamo fratelli. Scelgono un tavolo d'angolo, lontano dai gruppi di ragazze e dalle famiglie. Il cameriere arrivò subito dopo per prenderci le nostre ordinazioni.

Let Me Love You 2//Theo RaekenWhere stories live. Discover now