13 Emily

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Ciao a tutti.
Scusate se in questi giorni non ho pubblicato nessun capitolo. Spero di farmi perdonare con questo. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
State tranquilli, per il prossimo capitolo non vi farò aspettare così tanto.


«Questa c'è la pagherai!» gridano nuovamente Liam e Scott. Per tutta risposta, io faccio finta di sbadigliare mentre loro stanno venendo verso di me. Si scambiano uno sguardo, per poi girarsi nuovamente verso di me e sorridermi. Ma mo  un sorriso che esprime gentilezza, ma dal tipo ‘’stai attenta che stiamo arrivando''.

    Senza un minimo di preavviso, Liam mi afferra e mi solleva in aria mettendomi un braccio sotto le gambe e l'altro intorno alla vita. Mi divincolo e lo implora a rimettermi giù, ma lui non fa altro che aumentare la sua presa su di me. Con la coda dell'occhio vedo una sagoma avvicinarsi a noi, con un’enorme secchio tra le mani da cui volano delle gocce d'acqua. Ovviamente si tratta di Scott.

    Scott rovesci il secchio su di me, bagnandomi interamente dalla testa ai piedi. Entrambi  i ragazzi stanno ridendoca crepapelle, e io insime a loro.

    Continuiamo ha ridere, fino a quando nessuno di noi riesce più  a respirare. Ho le lacrime agli occhi

    «Voi siete matti», dico appena Liam mi rimette giù,  ma senza lasciare la presa sui miei fianchi.

    «Scusa ci Emily, ma sei stata tu quella che ha cominciato tutto questo», dice Scott.

    «Hai ragione tu», rispondo ascugandomi le lacrime dagli occhi. Ialzando la testa, noto i ragazzi che ci stanno guardando dalla finestra. «E voi da quanto tempo state li?»

    «Abbastanza tempo da vedere tutto quello che è  appena successo», risponde Dylan salutandomi la mano sinistra mentre con la destra mi monterà il telefono. «Diciamo anche abbiamo fatto anche il video, che ovviamente ho mandato sul nostro gruppo di Whatsapp».

    «Che cosa hai fatto?» trillo.

    «Vi conviene rientrare dentro. Papà ha appena detto che il pranzo è quasi pronto, quindi muovete i vostri sederi dentro dato che io ho fame», dice Aiden prima scomparire dalla finestra.

    L'unico dei ragazzi che non ha aperto bocca è stato Theo, che si è  limitato soltanto a guardarci e ridere quando gli altri ridevano. Non so cosa gli sta prendendo ma lo scoprirò io.

    La casa è  invasa da un buonissimo profumo di spaghetti alla carbonara. Billy ci sta aspettando a tutti in sala da pranzo con il tavolo apparecchiata e l'enorme pentola di spaghetti fumanti in mezzo al tavolo.

    «Sembra che hai cucinato per un'esercito intero», dico a Billy indicando con la testa la pentola.

     «Hai ragione, ma renditi conto che oltra a te in questo momento ci sono sette maschi in questa casa. Tutti quanti con una fame da lupo», risponde Billy sorridendomi. «Comunque, voi tre come mai siete fradici? Cos'avete combinato la fuori?»

    «Diciamo soltanto che dovrai riempire i secchi con dell'acqua fresca», dice Scott riempendosi il piatto.

    Billy si limita a guardarci scuotendo la testa e ridendo. Intanto sono arrivati anche gli altri.

    Passiamo la prossima ora a ridere mentre Billy ci racconta i momenti più imbarazzanti dei gemelli quando erano piccoli, prima che noi li conoscessimo. Non posso credere che una volta stavano per dare fuoco all'albero di Natale. Ne hanno combinate di tutti i colori.

    «Tornate presto», dice Bulli salutandici dall'uscio della porta.

    «Non ti preoccupare, ci vediamo presto», rispondo. «Forse anche domani. Veniamo a prendere i gemelli prima di andare alla loro festa di compleanno».

    «Okay».

    Quando arriviamo alla macchina, mi giro verso di Theo. «Non è che per caso hai dei vestiti di ricambio con te?»

    «Sei fortunata che il tuo fidanzato ha sempre dei vestiti di ricambio nel portabagagli», mi dice Theo porgendomi una maglietta azzurra. Come mai ha così tante magliette azzurre? Una domanda a cui non troverò mai una risposta, ma tanto a Theo sta bene tutto.

    «Infatti, cosa farei senza di te?» dico facendolo ridacchiare. Lo faccio girare dall’altra parte, e mi sfilo la mia maglia per potermi mettere la sua. Adesso vi starete chiedendo, come mai abbia fatto girare Theo se ci sono gli altri ragazzi? Risposta: non ci sono. Hanno preferito partire senza aspettarci. «Puoi girarti adesso».

    «Piccola mia, saresti persa senza di me», risponde. Appena si gira si becca in faccia la mia maglia bagnata. Non se lo stava aspettando.

    «Adesso smettila di ridere e Sali in macchina. Voglio tornare a casa prima che faccia buio», gli dico.

    Balbetta qualcosa di incomprensibile. «Mi piaci tantissimo quando indossi i miei vestiti», dice all’improvviso. «Non è che tu stia male con i tuoi o quelli di tuo fratello, ma mi piace di più quando indossi i miei».

    Lo guardo sorridendo, mentre lui mi fa l’occhiolino.

    Ogni minuti, ogni secondo che trascorro in compagnia di questo magnifico ragazzo intensifica i sentimenti che provo verso di lui. Sono cose che non si riescono ad esprimere a parole, sono cose che ti senti dentro. Ognuno di noi almeno una volta nella sua vita è stato innamorato, è in questo momento io lo sono. Volevo soltanto dirvi che questi momenti bellissimi che si trascorrono insieme ai propri amici, fidanzati o semplicemente insieme alle proprie famigli, vanno vissuti al massimo.

    Sono questi i momenti che io adoro trascorrere. Forse in passato ho sofferto troppo, anche se ho soltanto sedici anni, ma ho imparato una cosa: vivi ogni momento al massimo.

    Da piccola ogni volta che tutto andava per il verso giusto, c’era sempre qualcosa ce doveva distruggere quella mia felicità. Sempre, con c’era via di scampo. Come gli incubi, che per me e per Ryan sono come dei segnali. Certe volete, nella maggior parte dei casi, quello che sogniamo si avvera.

    Ecco perché cerco di apprezzare tutto quello che la vita mi sta conservando, che sia buona o cattiva. Ma non voglio neanche che tutto questo sia la quiete prima della tempesta.

    Mi capite?

    «Terra chiama Emily Jackson», dice Theo riscuotendomi dai miei pensieri. «Piccola, che ti sta succedendo? A cosa stai pensando?»

    Solo adesso mi sono accorta che Theo ha parcheggiato la macchina di fronte al centro commerciale. Mi giro verso di lui, appoggio soltanto la testa sul suo petto senza dire niente.

    «Forse è meglio se ne parliamo a casa», mi propone.

    Annuisco.

    Viene ad aprirmi la porta e mi aiuta a scendere dalla macchina, porgendomi la mano. Non stiamo andando verso i ragazzi, ma verso un negozio che vende yogurt gelato. Mi chiede di trovare un tavolino mentre lui va a comprare due yogurt con tutti i topping che hanno a disposizione.

    Mentre me ne sto seduta ad aspettarlo, in lontananza noto una persona che avrei preferito non vedere. Con quella chioma biondo platino, con quei tacchi che danno le vertigini solo a vederli e quei vestiti che faceva prima a venire vestita in costume da bagno. Non ho voglia di litigare con lei.

    Mi alzo per andare da Theo, ma soprattutto per nascondermi dietro di lui. Mi consegna il mio yogurt, mentre con il braccio libero mi circonda la vita come per proteggermi. «Che sta succedendo?»

    «Mi sto nascondendo da quella vipera di Caroline», rispondo.

    «Forza, andiamo. Gli altri ci staranno sicuramente aspettando», dice prendendosi per mano e iniziando ad incamminarsi verso il supermercato.

    «Finalmente, volevamo già iniziare ad appendere le vostre foto con la scritta “scomparire nel centro commerciale”», dice Dylan appena ci vede.

    «Molto divertente, ma non c'è niente da ridere in questo momento. In questo preciso istante, Caroline si trova in questo edificio», spiega Theo. «La cosa più  importante in questo momento è prendere le cose necessarie e andarcene via il prima possibile».

    Nessuno non apre bocca, fino a quando Liam non decide di rompere il ghiaccio. «Ha ragione Theo», dice.

    «Al posto di restare tutti qui a parlare, perché non ci muoviamo a prendere l'occorrende e dopo andarcene via?», domando a loro. Annuiscono tutti. «Facciamo così, ci dividiamo in tre gruppi. Ethan e Aiden vanno a prendere ile patatine e tutto quello che volete mangiare. Dylan, Scott e Liam vanno a prendere le decorazioni e i bicchieri di plastica, mentre io e Theo andiamo a prendere da bere. Ci ridendo qui tra esattamente trenta minuti. Chi ritarda, dopo se la dovrà  vedere con me. Avete capito?»
    «Capito capo», rispondono in coro prima di andarsene.

    Theo mi prende per mano. «Ogni volta che ti vedo, sembra che mi innamoro di te sempre di più. È una cosa che non riesco spiegarmi, ma so che non ti voglio perdere piccola mia. Ti amo».

    Mi giro per baciarlo. «Anche io mi innamoro di te sempre di più giorno dopo giorno, e ti posso dire che neanche io ti voglio perdere. Ti amo occhi azzurri».

    Ovviamente ci deve sempre essere qualcuno o qualcosa che ci deve interrompere in questi momenti. «Mi fate venire il diabete. Manca poco e vomito», dice la voce di quella ochetta che cammina sui suoi trampoli, chiamati tacchi.

    «Caroline».

Let Me Love You 2//Theo RaekenTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang