11 Emily

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«È ora che torni a casa», mormoro rivolgendomi a mio fratello Daniel prima di alzarmi dal letto.

«Come mai così presto? Sono soltanto le quattro di pomeriggio», dice guardandosi l'orologio. «Aspetta almeno che tornino mamma, papà e Ryan».

«Non posso, mi dispiace. Devo andare ad allenarmi con Theo al parco, e non voglio fare tardi. Ti prometto che domani, appena arriverai a casa, ti preparo una torta. A proposito, sai verso che ora dovreste tornare a casa?»

«Forse verso l'ora di pranzo, o dopo. Per domani, spero che sia la torta al cioccolato oppure se preferisci, la famosa Torta di Theo», dice facendomi l'occhiolino. «Divertiti sorellina».

«Lo farò sicuramente», dico prima di uscire dalla camera.

Uscita dall'ospedale, prendo il telefono e mi infilo le cuffie facendo partire la musica. Non ho voglia di chiamare Ryan per chiedergli un passaggio, dato che siamo venuti entrambi con la sua moto, così decido di prendere l'autobus come hai vecchi tempi prima di prendere la patente per la moto.

Ho sempre odiato i mezzi pubblici di trasporto, io motivo non lo so neanche io. Forse una cosa mi piace, restare seduta a guardare fuori dal finestrino mentre io tuoi pensieri cominciano a vagare dappertutto. Hai del tempo per riflettere.

Ci metto quasi un quarto d'ora per arrivare al parco. Cerco con lo sguardo Theo, ma non lo trovo. È in ritardo, come sempre talaltro me lo aspettavo.

Non faccio in tempo neanche ad appoggiare lo zaino su una panca, che vedo una sagoma famigliare venirmi incontro. Non si tratta di Theo, ma di sua sorella. «Ciao Abby. Come mai qui?» le domando dopo essermi tolta le cuffie.

«Ciao Emily», dice mettendosi le mani sulle ginocchia per cercare di riprendere fiato. Si vede che ha corso fino a qui. «Sono venuta a dirti che mio fratello oggi non può arrivare, e non chiedermi il motivo perché non lo so, quindi oggi passerai la giornata insieme a me. Mi ha mandata lui ha dirti tutto questo».

Non sono tanto convinta di questa storia che lei non sa niente, perché riesco a capirlo dal suo semi sorriso stampato sul volto. Quando mente Abby sorride. Poi, se Theo non è riuscito a venire, vuol dire che è successo qualcosa.

«Va bene», mormoro riprendendomi lo zaino e cominciamo ad incamminarci verso casa sua. Non le faccio domande su suo fratello, perché sono sicura che me ne parlerà lui stesso appena ritornerà a casa sta sera.

«Ho parlato oggi con mamma, e lei ha parlato con la tua. Si sono messe d'accordo perché voi questa sera rimanete a dormire da noi», dice la mia migliore amica riscuotendomi dai pensieri. Non mi ero neanche accorta che siamo già arrivate a casa sua. «Mamma torna sta sera verso le otto, quindi non abbiamo niente da mangiare. Che ne dici di chiamare uno dei nostri fratelli per dirgli di portare la pizza?»

«Chiamo Ryan», dico prendendo il cellulare e componendo il numero. Risponde dopo il secondo squillo.

«Dimmi sorellina», risponde con un tono di voce abbastanza strano che non gli si addice.

«Oggi rimaniamo a dormire dai Raeken. Ti volevo chiedere se prima non passavi a prendere la pizza per tutti noi, dato che Cassandra non è a casa», gli dico.

«Va bene. Ci vediamo dopo».

«A dopo».

Abby intuisce che la chiamata non è andata tanto bene, quindi viene verso di me e mi abbraccia. Un abbraccio che ricambio con molto affetto. Adoro questa ragazza.

«Che ne dici se andiamo a provare insieme gli acquisto che ho comprato oggi? Magari trovi qualcosa che ti piace. Forse dopo, te la posso anche regalare», dice indicando con un cenno del capo le buste accanto alle scale. Mica le avevo notate prima.

Let Me Love You 2//Theo RaekenWhere stories live. Discover now