8 Emily

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«Theo, giuro che se avessi il coraggio ti strozzerei in questo preciso istante», dico praticamente urlando contro di lui.

Indietreggia di un passo appena sente le mie parole. «Che cavolo ho fatto sta volta?» domanda ridacchiando.

«Mi hai spaventata», rispondo.

Quel bel sorriso scompare dal suo faccino. «Questo mai piccola». Lo prendo per mano e lo faccio entrare. «Adesso dimmi in che modo in cui ti ha spaventata il tuo bellissimo, stupendo e magnifico ragazzo qui presente».

Alzo gli occhi al cielo. Modesto come sempre lui.

«Forse è più facile se te lo mostro», dico portandolo nello studio.

«Ciao Ryan», lo saluta appena entra. Si vede benissimo che mio fratello stava trattenendo il respiro prima che noi entrassimo.

«Ciao Theo».

Gli facciamo un resoconto di tutto quello che è successo oggi, di Daniel ricoverato in ospedale, dell'arrivo di qui due e della confessione di Ryan sui documenti che ha trovato. Lui ci ascolta attentamente mentre sfoglia i documenti già fotocopiati.

Passano alcuni minuti di totale silenzio, dove si sente soltanto il suono dello scanner. «Potete contare sul mio aiuto», dice infine Theo. «Anche se non me lo avete chiesto io vi voglio aiutare, in qualsiasi cosa. E poi perché sono anche io abbastanza curioso di scoprire la verità».

«Grazie Theo», sussurro andando verso di lui per abbracciandolo.

«Grazie amico mio», dice mio fratello.

Ci sorride. «Qualsiasi cosa per i miei gemelli preferiti».

«Vorrei chiederti un'ultima cosa, non dire niente a tua sorella. Neanche a me piace mentire alla mia ragazza, ma sappiamo tutti che Abby non riesce a mantenere un segreto se qualcuno inizia a farle delle domande. Non è vero Emily?». Stranamente entrambi si girano verso di me.

Gli fulmino con lo sguardo. «È successo una volta sola», dico. «E voi continuate a ricordarmelo in ogni occasione possibile. Ho detto che mi dispiace, ma è pur sempre la nostra migliore amica».

«Noi ti abbiamo perdonata, ma non vogliamo che questo succeda un'altra volta anche se è acqua passata», risponde Theo.

«Non succederà più».

Lascio finire mio fratello, l'equivalente che deve mettere tutto in ordine e riportare il raccoglitore sotto il letto senza che i nostri se ne accorgano, mentre io e Theo andiamo a preparare il pranzo, cioè io preparo da mangiare mentre lui gioca al telefono.

«Sai potresti darmi una mano dato che hai deciso di rimanere a pranzo da noi», mormoro mentre metto la pentola per la pasta a bollire.

«Lascia fare a me», dice prendendomi la cipolla dalle mani. «Io ti aiuto a preparare il pranzo, se tu fai la tua deliziosa torta al cioccolato».

«Per me va bene», dico prima di andare verso l'armadio per prendere tutto l'occorrente per la torta. «Sai, forse non dovrei più chiamarla torta al cioccolato, bensì torta di Theo».

Alza la testa di scatto, e si gira verso di me mostrandomi un bellissimo sorriso. «Piace anche a me questo nome, "Torta di Theo". Forse dovremmo venderla, in questo modo facciamo un sacco di soldi».

«No, non ci penso proprio a vendere la mia torta al mondo intero».

Qualche minuto dopo ci raggiunge anche mio fratello. Ha un quaderno arancione ad anelli con tante buste di plastica dentro. Vedo che si è dato da fare per mettere tutto in ordine, anche se lui sostiene che in questo modo gli è più facile concentrarsi su quello che è scritto.

«Dato che sono il miglior fratello del mondo, e conoscendo entrambi, ho creato due quaderni. Questo arancione è mio, mentre il tuo è rosa. Te l'ho messo sul letto sotto il cuscino», dice venendo verso di me per abbracciarmi. «Vedrai che andrà tutto bene».

Quante volte ho sentito nella mia vita questa frase, "Vedrai, andrà tutto bene"? Forse troppe volte per crederci ancona, ma mio fratello mi da la forza per crederci.

Finiamo per preparare tutto, apparecchiamo la tavola prima che il telefono di casa squilli. Vado a rispondere.

«Pronto», dico.

«Ciao figlia mia, siamo mamma è papà», dice papi dall'altro capo della linea. «Volevamo dirvi che questa sera rimaniamo qui, in ospedale con Daniel. Quindi non torniamo a casa questa notte».

«Va bene».

«Se non volete rimanere da soli questa notte, ho appena parlato con i Raeken, potete tranquillamente andare a casa loro», dice.

Scuoto la testa, anche se so che lui non mi più vedere. «Non ci sarà bisogno. Con noi c'è Theo, e forse più tardi ci raggiunge anche sua sorella».

Qualche istante di silenzio prima che risponda. «Va bene. Ci vediamo domani».

«A domani. Salutami la mamma e Daniel», dico prima di chiudere la chiamata per tornare dai miei ragazzi.

Theo si è dimostrato un ottimo cuoco. Ha preparato un buonissimo sugo per la pasta di funghi, yogurt bianco, noci e una strana salsa bianca. Come dessert la torta Theo.

«Complimenti al cuoco», dice Ryan pulendosi la bocca con il fazzoletto.

«Grazie per il pranzo occhi azzurri», dico alzandomi per sparecchiare e per dargli un bacio.

«Questa sera rimaniamo da voi. Tra qualche minuto arriverà anche mia sorella, mi ha appena mandato un messaggio», mormora Theo mostrandoci il telefono.

«Perfetto», esclama Ryan. «A chi andrebbe una partita alla playstation?»

«A noi», esclamiamo in coro. 




Il resto della giornata è trascorsa abbastanza tranquillamente. Dopo l'arrivo di Abby sia andati pure fuori in piscina per fare qualche tutto. A cena, invece, abbiamo ordinato il sushi. Non ci possiamo fare niente. Non so cosa ci mettono dentro ma per noi è come una droga, ed almeno una volta a settimana mangiamo sushi.

Quando è arrivata l'ora di dormire, Abby e mio fratello sono rimasti in soggiorno mentre io e Theo siamo andati in camera mia.

Adesso sono seduta sul letto mentre continuo a fissare quel quaderno con tutti quei fogli, appoggiato davanti a me, chiedendomi cosa ci sarà scritto li dentro. Forse non abbiamo fatto la cosa miglio frugando tra gli oggetti dei nostri genitori, che forse avremmo dovuto aspettare che fossero loro a dirci la verità. Ma vi posso dire una cosa, io e Ryan non ci pentiamo di niente, siamo stufi di essere mentiti e presi in giro. Siamo stufi di tutto. Abbiamo vissuto sedici anni della nostra vita senza sapere che avevamo un altro fratello, e adesso che si trova qui con noi non vogliamo perderlo di nuovo. Non ne avremmo la forza.

«Piccola, non sei obbligata a cominciare a leggerlo proprio sta sera. Se non te la senti, puoi iniziare da domani», mi sussurra Theo mentre si siede accanto a me.

«Forse non me la sento, ma voglio scoprire il prima possibile la verità», dico.

Mi appoggia due dita sotto il mento, e mi fa girare in modo che lo guardi negli occhi. «Anche tuo fratello vuole sapere tutto, e ho anche la certezza che tutto quello che c'è scritto qua dentro neanche Daniel la sa. Sicuramente, anzi ne sono sicurissimo, che anche a lui hanno mentito per tutto questo tempo.
Ma ti chiedo, almeno per sta sera, stacca la spina. Ci mettiamo a guardare un film o un episodio di quelle serie tv che ti piacciono tanto. Quello che vuoi».

Accetto la sua proposta, mi alzo per appoggiare il quaderno e per andare a prendere il portatile. Torno verso il letto e mi sdraio tra le sue braccia. Cercando su Netflix, decido di iniziare una nuova serie tv che volevo guardare già da un tempo e sicuramente piacerà anche a lui. Non so se ne avete sentito parlare, si chiama izombi.

Let Me Love You 2//Theo RaekenWhere stories live. Discover now