Capitolo ottantesimo.

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Le cose non potevano andare meglio. Il regno prosperava. Nessuno era triste, tutti erano felici e vivevano bene.

Mery continuava a crescere e ormai riusciva a fare qualche passo, con l'aiuto di mamma e papà.

Eppure c'era una persona che in tutta quella tranquillità, era abbastanza nervosa: Ariel.

Sentiva che c'era qualcosa che non andava. Come se fossero vicini ad un pericolo.

«Tesoro, che ti prende? Ti vedo strana.», disse un giorno Justin mentre pranzavano.

«Non lo so Justin. Sento solo che c'è qualcosa che non quadra. Tutto troppo tranquillo.», rispose Ariel mogia.

«Beh, dovremmo essere felici che sia tutto tranquillo. In queste settimane sono solo arrivati messaggi positivi da tutti i regni. Non ti devi preoccupare di nulla.», Justin le prese piano la mano e gliela baciò con tenerezza.

Lei fece un piccolo sorriso e riprese a mangiare. Eppure quella strana ansia non voleva abbandonarla. Pensava molto anche a Dana. Stavolta non si sarebbe fatta trovare impreparata. Era stufa di tutta questa situazione ed era fermamente convinta che Dana non fosse pazza, ma volesse solo delle attenzioni: solo che aveva usato un modo orrendo per riceverle.

Nel pomeriggio Ariel decise che una cavalcata insieme a Justin non era per niente una cattiva idea.

«La maggior parte del tempo non siamo mai soli, c'è sempre qualcuno. Credo che se per un pomeriggio ci allontanassimo, non succede nulla, no?», disse Justin salendo a cavallo.

Ariel fece il suo stesso gesto sorridendo. Insieme partirono e per una buona ora cavalcarono senza pensieri.

Attraversarono la foresta e si fermarono in un gigantesco prato pieno di fiori. Legarono i cavalli ad un albero e si sedettero fra i fiori.

«Ti senti meglio in questo momento?», Justin le accarezzò piano i capelli.

«Si, in questo momento sto bene. Forse il fatto di stare sempre chiusa fra quelle mura, non fa tanto bene alla mia testa.», risero entrambi.

«Hai ragione. Dovremmo prenderci del tempo per noi adesso che c'è la pace. Ricordi ancora la nostra prima vacanza?», Justin la fece accomodare fra le sue gambe.

«Io non volevo nemmeno partire con te. Odiavo il fatto che ci dovevamo sposare. Ma poi mi son dovuta ricredere...»

«Sappi che nemmeno io ero contento di sposarmi per obbligo. Volevo essere libero e non volevo ritrovarmi incatenato ad un matrimonio combinato. Però poi ho incontrato il tuo sguardo e mi sono reso conto che non sarebbe stato così male passare il resto della mia vita con te. Mi sono reso conto che per una volta potevo benissimo donare il mio cuore a qualcun altro, senza paura. Tu mi hai reso migliore. Mi hai mostrato un modo di vivere diverso, che adesso non cambierei con nulla al mondo.»

Ariel rimase in silenzio. Non sapeva cosa dire. Era vero, Justin era cambiato in modo positivo. Appena conosciuto non avrebbe mai detto che sarebbe potuto essere romantico e dolce. Mentre adesso era un marito ed un padre esemplare.

Ariel buttò indietro la testa sorridendo. Justin sorrise di rimando e cominciò a baciarla. La loro storia era iniziata male, ma sicuramente sarebbe finita nei migliore dei modi.

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