Capitolo ventottesimo.

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Mancavano solamente cinque giorni al matrimonio. Tutto il paese era in fermento e nei due regni si sentiva già odore di festa.

Dopo la spiacevole vicenda con Dana, Ariel decise di non pensarci più occupandosi dei preparativi della cerimonia e di tutto il resto.

Voleva che tutto fosse perfetto e per una volta che era lei a decidere tutto quanto, ne approfittava per rendere la vita un inferno ad Eleanor. La poverina era stremata dai continui cambiamenti che la principessa faceva.

Era stata scelta la località dove sarebbe avvenuto il tutto. Per tenere buoni i due popoli, Justin e Ariel decisero che il posto sarebbe stato neutrale.

I due re avevano acconsentito, anche per non rischiare di scatenare una guerra fra di loro.

Il problema non era tanto la cerimonia del matrimonio, ma la cerimonia di successione al trono.

Jeremy, il padre di Justin, disse apertamente che quello stesso giorno suo figlio avrebbe preso il suo posto. Così facendo anche Ariel sarebbe divenuta regina.

Le tremava il corpo al pensiero di quando avrebbe indossato la fatidica corona. L'aveva ammirata nella sala del trono e sembrava quasi che la corona brillasse di una luce particolare quando le si avvicinava.

Justin più volte l'aveva sorpresa a sfiorarla, come per paura di romperla o rovinarla.

Anche lui cominciava a sentire l'agitazione impossessarsi del suo corpo.

Sarebbe diventato re e marito nello stesso giorno. Era quasi più spaventato a diventare marito. Lui e Ariel non sarebbero più potuti tornare indietro.

Le responsabilità sarebbero decisamente aumentate. Non potevano più permettersi di commettere errori.

«Non voglio diventare regina.», disse un giorno Ariel, mentre erano a pranzo sulla veranda.

«So che è nostro dovere, ma non è troppo presto? I nostri genitori non sono così anziani da non poter continuare a governare. Odio tutte queste responsabilità che ci hanno caricato sulle spalle.», continuò sospirando tristemente.

Justin si ritrovò a darle ragione. Eppure la sua parte razionale non era d'accordo: lui non vedeva l'ora di diventare re e poter governare a modo suo. Ma adesso le sue priorità erano cambiate: davanti a sé non vedeva più solamente un grande potere, ma anche una donna.

Fra loro due le cose stavano andando molto bene e diventando re avrebbe cominciato a passare meno tempo con Ariel. Non voleva questo. Già era un matrimonio combinato, non voleva assolutamente che sua moglie si trovasse un amante perché suo marito non passava abbastanza tempo con lei.

«Ariel, non devi preoccuparti di questo. Sarai una grande regina e imparerai piano piano ad esserlo.», le prese la mano e le sorrise con calore.

«Siamo in due ad essere terrorizzati da questo, ma non possiamo tirarci in dietro. Possiamo solamente andare avanti insieme.», la stretta alle mani si fece più forte.

«Si, insieme. Sarà la cosa giusta.», finì Ariel con un sorriso dolce.

«Insieme faremo grandi cose. Dobbiamo essere una squadra. Si vince e si perde insieme. Un re è grande, quando ha una regina perfetta al suo fianco.», Justin usò un tono provocante, che non sfuggì ad Ariel che ricambiò con una risatina.

«Non hai tutti i torti, devo ammetterlo. Ma di una cosa sono certa: saresti perfetto come re con qualsiasi donna al tuo fianco. Perché tu sei già perfetto così Justin.»


Scusate l'assenza ma ero in vacanza e il Wi-Fi c'era un giorno si e l'altro no, comunque sono tornata con le mie storie. Un bacio a tutti.

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