Capitolo settantasettesimo.

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~Justin.~

Si, ho paura.

Ho paura di non farcela. Faccio tanto il forte, ma in questo momento mi sento un debole.

Alzo lo sguardo verso Ariel che mi sta fissando. So che sta usando il suo scudo su di noi, ma ho davvero il terrore che qualcosa vada storto.

Stephen scende da cavallo e mi si avvicina con un sorrisetto che non promette nulla di buono.

«Hai davvero così tanta fede di vincere? Sono contento che tu sia così ottimista, perché questo sentimento non durerà per molto!», impugna la spada e urla venendo verso di me.

Un urlo agghiacciante più forte di quello di Stephen si fa sentire. Mi giro e vedo Ariel correre verso di noi.

Ma cosa le dice la testa?!

«Fermatevi!», si contrappone fra me e Stephen. Lui la guarda con uno strano luccichio negli occhi. Se osa solamente dire qualcosa, lo ammazzo.

«Vostra Maestà, come mai non siete fuggita? Volete morire anche voi?», le gira attorno ridendo.

«Se morirò, sarà dopo che io avrò ucciso voi. E comunque sono qui per proporvi un affare.», dice fronteggiandolo.

«Che intendete dire? Sono curioso.»

«Battetevi con me. Se io vincerò, voi ve ne andrete per sempre e non vi farete più vedere. Se invece vincerete voi...diventerò vostra moglie.»

Il mondo mi crolla addosso. Non può averlo detto veramente. Ryan accanto a me spalanca gli occhi. Non era questo il piano. Perché ha cambiato tutto?

«Interessante. Molto interessante. Sapete, ho sempre avuto un debole per voi. Avete qualcosa in quello sguardo da innocente, che mi ispira profondamente!», le sposta una ciocca di capelli.

«Quindi posso dedurre che accettate la mia proposta. Bene. Prepariamoci.», si gira e senza degnarmi di uno sguardo va verso Ryan chiedendo un'armatura e una spada.

Lui senza proferire parola fa tutto ciò che gli viene chiesto.

«Mi spieghi cos'hai in mente o devo arrivarci da solo?», mormoro molto cupo.

«Non te lo posso spiegare. Ma fidati di me. È l'unica speranza che abbiamo.»

«Avevamo un piano Ariel. Un piano ben preciso!», stringo i denti. Ribollo di rabbia.

«Non avrebbe mai funzionato. Il mio scudo si stava già esaurendo. Siete troppi e non potrei permettere che qualcuno muoia sapendo che contava sulla mia protezione!», dice prendendo la mia spada.

«Come farai a batterlo? Hai intenzione di barare?! Di usare la magia?», sussurro al suo orecchio.

«Certo che barerò! Perché tu credi che Stephen giocherà pulito? Andrà tutto bene. Dorothea userà il suo scudo con me, ed i miei poteri mi aiuteranno ad usare la spada al meglio. Se lo uccido, non sentirne troppo la mancanza.», dice guardandomi negli occhi.

Le prendo il viso con le mani e le do un lungo bacio appassionato. Lei posa le mani sulle mie braccia e si stringe a me.

«Non permetterò che tu diventi sua moglie. Se le cose andranno male, ci penserò io ad ucciderlo.», mormoro lasciandola andare.

«Amore mio, se mai dovessi diventare sua moglie, appena arrivata al suo castello mi impiccherei.», dice ridendo e va verso Stephen che continua a fissarla come se volesse mangiarla.

«Ariel se la caverà?», chiede Ryan avvicinandosi a me.

«I suoi poteri la proteggeranno. Ma Stephen gioca sporco e lei deve stare molto attenta. Sta rischiando la sua vita per tutti noi. Tutti dovranno essere fieri e stimarla.», dico urlando l'ultima frase. Tutto il mio esercito urla frasi d'incitamento per Ariel che sorride legandosi i capelli.

«Mia regina, siete sicura di questo?», Stephen comincia a girarle attorno.

«Non credete di avere la vittoria in tasca. Abbiamo tutti degli assi nella manica.», cammina in cerchio anche lei impugnando la spada con molta leggerezza.

Chiudo gli occhi e sento la sua aura allargarsi. È come un venticello fresco che ti apre il cuore. Gli uomini di Stephen percepiscono questo cambiamento e si guardano attorno cercando di capire cosa stia accadendo.

Iniziano a combattere. Osservo Ariel muoversi con agilità e leggerezza. Rimango affascinato da come combatte. Stephen combatte duro, ma non riesce ad infilzarla.

Dopo nemmeno dieci minuti, lui suda ovunque, mentre Ariel sembra fresca come una rosa appena sbocciata.

«Siete stanco vostra maestà? Eppure mi avevano detto che eravate un asso della spada.», lei si avvicina lenta e tenta di colpirlo da sotto, ma Stephen riesce a deviare la spada.

Riprendono a combattere con più ferocia, fino a quando Ariel perde il controllo della spada che le cade a terra. Stephen ride e fa per colpirla, ma lei vola.

Si! Vola verso l'alto con tutti che rimangono a bocca aperta. Apre le braccia e una forza gigantesca si abbatte sulla terra sotto di noi, tanto da farla tremare.

Alzo gli occhi e la osservo dentro ad una bolla bianca dove tiene fra le mani il suo immenso potere.

«Non..non è possibile! Non può essere!», urla il suo avversario facendo cadere a terra la spada. Ariel torna giù lentamente e si libera della bolla.

«Tu in tasca hai un amuleto che respinge la magia. Ecco perché il mio scudo prima non funzionava. Ecco perché ti ho sfidato. Da vicino non puoi toccare...ma io si!», lo colpisce con una scia di luce rossa che lo manda molti metri indietro.

Tutti si spostano o cominciano a scappare, mentre il nostro esercito rimane fermo.

Ad ogni passo che Ariel fa, fulmini fuoriescono dalla terra. Il suo corpo si libera dell'armatura e sprizza piccoli puntini di luce di tutti i colori.

Con un movimento del polso, fa alzare da terra Stephen che la guarda con un terrore mai visto prima.

«Se in questo momento muovessi la mano, tu moriresti nel giro di tre secondi. Ma la proposta cambia: prendi e vai via, o morirai. Io cercherei di decidere in fretta, non ho molto tempo. Ho un regno da governare.», la sua voce è profonda e roca. Non la riconosco nemmeno io. Ma invece di indietreggiare, vado verso di loro.

«Hai sentito la mia regina, io direi di andare via. Che dici?», mormoro incrociando le braccia. Rimette giù Stephen con un tonfo che corre al suo cavallo e con uno gesto richiama a sé tutto il suo esercito che sparisce in poco tempo.

«Se qualcuno ancora si permette di chiedermi perché ti ho sposata, giuro...te lo faccio ammazzare.», sussurro abbracciandola forte. Attorno a noi un boato di felicità si alza.

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Un bacio, Arianna xxx

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