Capitolo 35

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<< Che. Noia. >> afferma Sara scandendo bene le due parole, sul soffitto come se stesse stesa sul pavimento a pancia in su.
<< vado a vedere se trovo qualche gioco di società? >> chiedo anche io annoiato come non mai sulla sedia girevole.
<< Si! >> esclama e subito viene giù.
A questo punto mi alzo ed esco dalla camera per andare a cercare qualcosa nello sgabuzzino.
<< Vediamo un po'... >> dico tra me e me accovacciandomi per cercare qualcosa tra gli scatoloni.
Ad un certo punto scovo un qualcosa già vista e la tiro fuori dal posto in cui era posizionata.
È la valigetta che ho trovato mentre cercavo l'occorrente per l'albero di Natale!
Me ne ero completamente dimenticato!
Credo sia arrivato il momento di aprirla.
La apro facendo scattare la levetta che la chiudeva su cui ci sono scritte due lettere: la R e la P.
Ci sono dei fogli all'interno e li tiro fuori per esaminarli.
Prendo una tra tre buste e la apro leggendo il contenuto << Caro Peter, se stai leggendo questa lettera è perché sei un ragazzo, un bimbo, un uomo molto intelligente da aver trovato questa valigetta. E se l'hai trovata, vorrà dire che io non sono tornato o sono deceduto. È molto difficile per me scrivere queste parole mentre il mio piccolo mondo, va in pezzi e mi scuso anche della scrittura poco leggibile, ma purtroppo ho avuto poco tempo. Hai avuto solo tu la possibilità di leggere queste carte poiché magari potresti portare a termine il mio esperimento. Ti voglio bene, piccolo. Papà.... Richard Parker. >>.
Mi sento mancare l'aria per un istante appena pronuncio le ultime parole.
Richard Parker, il nome di mio...padre?
Mi alzo lentamente sempre guardando la valigetta.
Spengo la luce della piccola stanza e mi dirigo in camera mia un po' barcollando sempre con gli occhi fissi sulla valigetta marrone, leggermente sbiadita.
<< Allora Pet? Cos'hai trovat.... che succede? >> entro in a camera e mi siedo sul pavimento.
<< Ho trovato questa...era di mio padre... >> non riesco a staccare gli occhi dalla valigetta e dai fogli che ho in mano.
Passo la lettera a Sara che mi ha raggiunto e che fino a questo momento aveva un'espressione confusa e le legge mentre io continuo a tirar fuori dalla cartella altri documenti, foto, una calcolatrice, una penna e...il paio di occhiali che lui usava. Me la ricordo perfettamente quella montatura nera che ogni tanto provavo solo per il gusto di sentirmi più grande e più forte.
<< Cavolo...>> dice quasi sussurrando e io annuisco sempre a sguardo basso.
<<Hai intenzione di leggerti tutto quello che sta scritto su questi fogli, vero? >> mi chiede.
<< Devo >>
<< Ti lascio solo a May farà comodo un aiuto con le faccende di casa  >> sorride e si alza, ma prima di andarsene mi lascia un bacio sulla guancia per poi chiudere la porta.
<< Bene, Richard Parker...cosa mi hai nascosto fino ad ora? >> ....

Spider-Man [in revisione]Where stories live. Discover now