Capitolo 22

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(Winter Things, Ariana Grande)

<< DURTLE! FALLI FUORI! >> ordina Bubblestar al suo mostriciattolo.
<< Io non lo farei. >> la voce metallica familiare di un uomo ci richiama dall'alto e, semplicemente alzando lo sguardo, riesco a vedere l'armatura rossa e dorata di Iron Man, che si libra nell'aria grazie ai sui propulsori.
<< O mio Dio! Iron Man?! >> si schiarisce subito la voce la "ragazza/bandita" ricomponendosi << Iron Man.... RAGAZZI, io scappo! Mi sono ricordata di avere un'impegno! Ou revoir! >> fa un cenno con il capo e la mano e scappa con il suo cucciolone. Subito faccio per correre verso di lei, ma Tony si posiziona davanti a me atterrando.
Sospiro riprendendo conoscenza delle mie azioni: se l'avessi inseguita avrei provocato una continuazione della rissa e magari molte persone si sarebbero ferite.
A questo punto, non mi resta che dare spiegazioni sul perché io abbia deciso di agire senza "permesso" << Scusi Signor Stark per essermi scontrato con Bubblestar, ma non potevo lasciare tutte le persone nel pericolo, poi c'erano i miei amici e gli... >> vengo interrotto dall'uomo che esce dall'armatura laccata.
<< Hai superato il test. >> dice serio, venendo verso di me.
<< c-che test? >> chiedo confuso.
<< Il test a cui ti avevo sottoposto: salvare le persone fregandotene delle cose che ti avevo detto, trovare i metodi per sconfiggere o allontanare villani, essere allo stesso tempo un ragazzo, un mentore e un eroe con il peso dell'umanità sulle spalle... bravo Bimbo Ragno>>
<< Congratulazioni! >> sento una mano delicata poggiata sulla mia spalla. << Bella scelta del soprannome, Signor Stark>> fa Sara un occhiolino rivolto a lui.
Io divento inespressivo e seccato.
<< È un nome venuto così, per caso, durante una stampa... >> parla fra se ma poi si rivolge a noi << tornate a casa, ragazzi...domani c'è scuola e non vorrei che faceste tardi...ci pensiamo noi a questo disastro >> fa anche lui un'occhiolino.
<< Grazie signor Stark! Oh...ehm... domani è la vigilia di Natale! Niente scuola! >> dico mentre indietreggio e corriamo. Detto questo tiro una ragnatela ed esco dal buco creato prima da Bubblestar nel muro.

Tre parole: Vigilia di Natale! Oggi è la vigilia di Natale e non posso non esserne felice! Mi sono alzato con un sorriso a trentadue denti e ho mantenuto quest'espressione fino adesso, nel bel mezzo della colazione, quando, il telegiornale ci avvisa di un assassinio avvenuto a Brooklyn, questa notte.
<< Poverino, proprio nel giorno della vigilia! >> si dispiace zia May mentre è intenta nel fare il bucato.
<< Era un criminale, hanno fatto bene...chiunque sia stato... >> dice Sara con nonchalance mentre inzuppa un biscotto fatto da May, nella tazza di latte.
<< Hai ragione, ma metti caso che fosse successo a qualcun'altro? >> replico io ingoiando poi una manciata di cereali e latte.
<< Avrà avuto le sue ragioni. >> continua con questo atteggiamento.
<< Odio le persone che fanno male ad altri. >> non sarei un supereroe, d'altronde.
Fa spallucce e continua a guardare la sua tazza.
<< Ragazzi! Sorridete! È la vigilia di Natale! Forza, un po' di allegria! So che stanno succedendo molte cose orribili nella nostra New York... >> dice mia zia cingendomi dietro, entrambe le spalle con le mani << Ma non dobbiamo demoralizzarci! Stasera andremo anche dai gentili Allan che ci ospiteranno >> continua May a sorridere.
Sorrido anche io. Mi arriva una notifica sul cellulare.

Ehi patatino! Cosa indosserai stasera per me e la mia famiglia?? ;) XOXO

È Liz.

Non ho ancora deciso...

Rispondo...in effetti è vero, non so ancora cosa indossare.

Con qualsiasi cosa, starai benissimo cucciolotto! XOXO Ti amo!! <3

Decido di non rispondere all'ultimo messaggio: lo visualizzo solamente. Zia May va in camera dicendo di dover sistemare alcune cose fuori posto.
<< Chi è? >> chiede curiosa la mia partner allungando lo sguardo verso il mio cellulare.
<< oh... è Liz...mi ha chiesto cosa mi metterò stasera...non ne ho la più pallida idea! >> rispondo rassegnato.
<< Sapevo sarebbe arrivato il mio momento! >> si alza da tavola pronunciando queste parole molto velocemente e anche, suppongo, in italiano, dato che non capisco nulla.
La guardo con un punto interrogativo stampato in fronte.
<< Vieni con me! Ti aiuterò io a scegliere l'outfit per stasera! In fatto di moda me ne intendo abbastanza! >> dice prendendomi per mano e avviandosi verso camera mia. Appena questo gesto, sento come una scarica elettrica passarmi dalla mano fino a tutte le parti del corpo, compresi i capelli. Una sensazione strana ma a cui non do tanto peso.
Arrivati in camera apre il mio armadio e ci infila, letteralmente, la testa all'interno.
<< Questo no... no...no... >> dice tirando fuori una marea di abiti.
<< Cos'hanno che non va i miei vestiti? >> chiedo raccogliendoli da terra.
<< Sono troppo...alla Peter Parker. >> dice girandosi e picchiettando il dito sul suo mento.
<< Andiamo al centro commerciale! >> prende il suo cappotto e la sua borsa e sia affretta ad uscire dalla stanza. Io rassegnato e confuso, recupero il mio giubbotto e un cappello nero ed esco dalla stanza chiudendo la porta.

Spider-Man [in revisione]Where stories live. Discover now