•Scorpius Malfoy•

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Teddy amò fin da subito la nuova casa, perché era grande e aveva tantissimo spazio per giocare. Per i primi due mesi dal nostro trasferimento io giocai con lui, ma quando la pancia cominciò ad essere troppo pesante decisi di evitare certi sforzi. In momenti come questi interveniva Narcissa, che si presentava a casa per far divertire il bimbo al posto mio: correva insieme a lui, si inventava storie in cui lui era il protagonista, lo portava a fare passeggiate. Sembrava ringiovanita di vent'anni. Per un po' di tempo li accompagnai pure io a fare passeggiate nel quartiere o in giro per Londra, ma rinunciai a fare anche questo non appena cominciai a dovermi fermare ogni dieci minuti per riprendere fiato. L'estate fu una noia e un supplizio per me, privata del lavoro e di ogni altra attività. Per passare le solite giornate tutte uguali cominciai a scrivere e ad occuparmi delle faccende domestiche, purché non richiedessero grandi sforzi, altrimenti Draco sarebbe andato su tutte le furie. Scrivevo e poi stiravo, quindi tornavo a scrivere e dopo preparavo da mangiare. Cucinare e la scrittura erano diventati i miei hobbies preferiti, e mi aiutavano a staccare dai continui dolori alla pancia e dalle mille paranoie che mi passavano per la testa. Draco, ora che io mi ero presa la pausa per maternità, era costretto a risolvere anche i miei casi, ed era quindi sommerso dal lavoro. Passava ore ed ore in ufficio, e raramente riuscivamo a restare insieme per più di due ore, perché lui si svegliava prestissimo e rincasava solo all'ora di cena. Ogni tanto però si portava il lavoro a casa, per darmi la possibilità di aiutarlo e di sfuggire alla solita routine. Quando la gravidanza raggiunse i sei mesi fui letteralmente grata di aver dato ascolto a Draco e di essermi presa le ferie: la pancia era diventata così grossa che neanche con tutta la mia determinazione sarei riuscita ad andare a lavorare e a fare su e giù per i vari uffici.
Ora che la pancia era così evidente anche Teddy si era accorto che qualcosa sarebbe presto accaduto, e quando io e Draco gli annunciammo che avrebbe presto avuto un fratellino nessuno fu in grado di calmare la gioia che lo invase. Per tutta la giornata saltellò in giro per la casa urlando ai muri la bella novità, come il giorno che gli annunciammo la nostra intenzione di adottarlo. Cercammo di quietarlo dicendo che urlando a quel modo avrebbe spaventato il fratellino, ma neanche così Teddy smise di saltare ed urlare. Sembrava indemoniato e instancabile. Solo nel momento in cui lo mettemmo a letto lui si calmò, addormentandosi con ancora il sorriso sulle labbra.
«Chi l'avrebbe detto che sarebbe stato così felice per la notizia?!»
Mi distesi a letto accanto a Draco, che mi cinse tra le sue braccia e accarezzò il pancione.
«Io ero sicuro che avrebbe reagito così. A proposito...come è messo con i compiti?»
Già, i compiti. Draco aveva insistito moltissimo per iscrivere Teddy in una prestigiosa scuola elementare, e per prepararsi al meglio all'imminente inizio della scuola gli aveva comprato dei libri con esercizi da svolgere. Io ero ben contenta di aiutare il bimbo in queste faccende, perché mi davano modo di non pensare ai crampi alla pancia che sempre più spesso mi costringevano a stare distesa sul letto. E poi io avevo sempre amato studiare e leggere, fin da quando a quattro anni mia madre mi comprò il mio primo libro: Biancaneve e i sette nani.
«Bene, ieri è venuta a trovarmi Ginny, e insieme siamo riuscite a fargli fare i compiti. Poi lei ha portato il piccolo a fare una passeggiata e io mi sono messa a scrivere.»
«E si può sapere cosa stai scrivendo?»
Scossi la testa e gli feci la linguaccia, facendo scoppiare a ridere entrambi.
«Assolutamente no. Lo scoprirai solo quando sarà finito.»
Lui mi fece sedere sulle sue gambe e i nostri occhi si incontrarono.
«Promettimi che sarò il primo a leggerlo, allora.»
Mi abbassai fino a sfiorare il suo viso con le mie labbra, fino a sentire il suo fiato colpirmi delicatamente la pelle e provocarmi innocenti brividi di piacere.
«Promesso, sarai il mio critico più importante.»
Ci baciammo con passione, e come i molti baci che ci eravamo scambiati in quei mesi, pure questo fu straordinariamente incredibile. Era una fusione continua tra più elementi: le labbra si avvinghiavano fino a diventare un tutt'uno, le lingue si intrecciavano come a non voler staccarsi mai più, e le nostre mani si stringevano con forza. Mi costrinsi a dare fine a questo momento bellissimo solo perché il bimbo decise che era il momento di cominciare a scalciare.
«Draco, senti! Scorpius sta tirando un calcetto!»
Presi una mano del mio ragazzo e la appoggiai sul mio ventre, assalito dai teneri e innocui calci di nostro figlio. Non eravamo del tutto certi che fosse un maschio, ma da un po' di tempo avevamo preso l'abitudine di chiamarlo Scorpius, come nei miei sogni. Draco sorrise e si abbassò a lasciare un bacio nel punto in cui il bimbo aveva scalciato.
«Sai, mia mamma mi ha raccontato che quando ero ancora in pancia tiravo calci come un dannato, perché mi annoiavo a morte e volevo essere al centro dell'attenzione. Magari nostro figlio sarà come me...»
Gli strinsi forte una mano, mentre i nostri occhi si scrutavano senza mai staccarsi.
«...intendi testardo e tremendamente seccante? Oltre che odioso, arrogante, scontroso...»
«Oltre a ciò ho anche dei difetti?»
Scoppiammo a ridere forse anche più forte di prima, tanto che cominciai a singhiozzare.
«No, ma ogni tanto riesci ad essere pure simpatico. Buonanotte amore mio!»
Ci distendemmo uno di fronte all'altro, intrecciando le nostre gambe e continuando a fissarci con attenzione.
«Buonanotte, tesoro.»
Poi ci addormentammo, e quando la mattina dopo ci svegliammo trovammo nel letto un intruso: Teddy, che dormiva beatamente stretto a Draco.
L'estate passò in un baleno e cedette il posto all'autunno, e con l'arrivo di questa stagione si avvicinò anche la data del parto, previsto per fine ottobre. Un mese ancora e avrei stretto tra le mie braccia un piccolo Malfoy. Ormai ero sempre più vicina ad assomigliare ad una mongolfiera, tanto che l'unica cosa che mi era concessa fare fu scrivere. Di tutto il resto se ne occuparono Narcissa, Ginny o mia madre. Scrivevo così tanto che finii di scrivere il primo libro, e il giorno dell'ultima ecografia cominciai anche il seguito.
Quel giorno arrivammo al San Mungo con mezz'ora di anticipo, e in sala d'attesa fui investita dalle mille domande delle persone vicine a me: ma sei veramente Hermione Granger, amica di Harry Potter e miglior strega della storia? Sei veramente incinta o quella è una pancia finta? Draco Malfoy è veramente il padre? E via dicendo. Quando arrivò il mio turno ero stufa di vivere. Appena sentii il mio nome scattai in piedi con un'agilità impossibile visto la mia condizione e trascinai letteralmente Draco via con me. Entrammo nell'ufficio del dottor Shelley, che dopo avermi tenuta sotto osservazione per due settimane si era anche preso il disturbo di farmi da ginecologo. Per me fu incredibile scoprire il numero di specializzazioni che quest'uomo aveva in campo medico.
«Buon pomeriggio, Hermione. Come sta?»
«Benissimo dottore. La pancia è diventata veramente enorme, ma a parte ciò non ho più dolori e crampi.»
Mi sistemai sul lettino, vicino alle apparecchiature per fare le ecografie, e Draco si sedette vicino a me.
«Bene, allora se siete pronti procederei con l'ultima ecografia.»
«Prontissimi.»
Mi sfilai il cappotto e lo passai a Draco, quindi alzai il maglione e scoprii la mia grossissima pancia. Il dottor Shelley avvicinò la sua bacchetta al mio ventre e, dopo un incantesimo non verbale, sullo schermo di fronte a noi comparve l'immagine del nostro bambino.
«Come vedete, il bimbo sta crescendo molto bene. È girato nel modo giusto, e il cordone ombelicale ha un diametro perfetto, che gli permette di ricevere tutto il nutrimento di cui ha bisogno. Questo è il cuoricino, e questo è il suo pisellino. Si, direi che è un bel maschietto.»
Io e Draco ci osservammo per qualche istante, poi io gli sorrisi e scoppiai a piangere per la gioia. Il mio bimbo era un maschio, stava bene ed era bellissimo. La mano di Draco tenne stretta la mia, senza lasciarla nemmeno un istante.
«Conferma la nascita per la fine di ottobre, dottore?»
Mentre io mi riprendevo da quell'attimo di gioia incontrollata, il dottor Shelley rispose alla domanda del mio ragazzo.
«Assolutamente. Il bambino è cresciuto molto in fretta, e non mi stupirei se decidesse di nascere prima del previsto.»
Come come come? Addirittura prima della data annunciata?
«Non sarebbe una brutta cosa, in effetti. La pancia sta cominciando a pesarmi talmente tanto che non vedo l'ora che il bambino nasca.»
Uscimmo dall'ospedale carichi di nuove informazioni. L'ultima ecografia era andata, ora restava solo di far nascere il bimbo. Ed effettivamente non fummo costretti ad attendere più di tanto. A metà ottobre, ossia due settimane prima del previsto, cominciai a percepire le prime fitte del travaglio. In quel momento ero sola in casa: Draco era a lavoro, mentre Teddy era a scuola. Mi lasciai prendere dal panico, e iniziai a temere di partorire da sola in casa. Con la poca lucidità che mi rimaneva composi il numero del dottor Shelley, e quando il telefono iniziò a squillare cominciai a pregare che rispondesse. Sentire la sua voce fu un sollievo.
«Pronto, sono il dottor Shelley.»
«Dottore, sento che è il momento.»
Iniziai a tremare come una foglia, mentre dei tremendi crampi mi mozzavano il respiro.
«Hermione, stai calma. Adesso arriva un'ambulanza che ti porterà qui. Hai già avvisato Draco?»
«No, dottore la prego!»
Scoppiai a piangere, mentre le ginocchia mi cedevano facendomi cadere sul divano. Il telefono volò dall'altra parte del salotto, e io me ne stetti ferma e scossa da dolori mai provati prima. Dopo non so quanto tempo sentii dei colpi sulla porta, e con la poca forza che mi era rimasta mi alzai e raggiunsi l'ingresso. La prima cosa che vidi fu il volto preoccupato del dottor Shelley, seguito a ruota da altri due infermieri.
«Hermione, pensi di riuscire a raggiungere l'ospedale? Oppure preferisci partorire in casa?»
Scossi la testa e cercai di riprendere fiato, perchè quel semplice movimento mi era costato tremila fatiche.
«No, andiamo in ospedale.»
«Bene, ho già avvisato Draco. Ci raggiunge in ospedale, quindi lascia che ti porti lui le tue cose e andiamo.»
Le sei ore seguenti furono le peggiori della mia vita. Distesa su un lettino d'ospedale continuavo a sperare che il bambino si decidesse a nascere, mentre ad ogni fitta stringevo talmente tanto le mani di Draco che le sue nocche divennero presto bianche. Dopo ogni contrazione cercavo di riprendere fiato. Sapevo che fuori dalla mia stanza c'erano tutte le persone a me più importanti -Teddy, i miei genitori, Narcissa, Harry, Ron e Ginny- ma al momento avevo bisogno solo di Draco. Ad ogni ora che passava sentivo avvicinarsi il momento di cominciare a spingere, ma il dottore diceva che il buco non era ancora dilatato abbastanza. Solo quando le mie forze stavano ormai venendo meno arrivò il momento tanto atteso.
«Bene Hermione, ora puoi iniziare a spingere. Ricordati, trenta secondi di spinta e poi rilasci il respiro. Pronta?»
Annuii, madida di sudore. Tenni ben stretta la mano di Draco e iniziai a spingere. Uno, due, tre...trenta secondi e rilasciai il respiro, ansimando per la fatica. Ripetei l'operazione altre cinque volte, sentendo crescere in me il bisogno di urlare.
«Continua così, cara. Stai andando benissimo.»
Mentre il dottor Shelley mi teneva allargate e ferme le gambe io ripresi a spingere, urlando per il dolore. Maledetta me che avevo rifiutato il parto cesareo!
Con l'unica mano libera Draco mi asciugò il sudore, tremando per l'emozione.
«Sei bravissima, amore mio.»
Le sue parole mi giunsero dolci e lontane, mentre tutto il mio corpo era concentrato a spingere e rilasciare il respiro. Continuai in quel modo per un tempo indeterminabile, e quando sentivo che sarei presto svenuta per lo sforzo sentii il dottore dire che la testa stava uscendo. Carica di una nuova determinazione spinsi con più forza, cercando di non pensare al dolore insopportabile.
«Ci siamo, Hermione. Ancora pochi minuti e il bambino sarà tra le tue braccia.»
E come promesso, cinque minuti dopo stringevo tra le braccia il mio piccolo bambino dai capelli biondi, Scorpius Malfoy. Era uguale al bimbo dei miei sogni, ma c'era un'unica differenza: i suoi occhi -che incredibilmente erano ben spalancati- erano di un intenso grigio azzurro, come quelli del padre.
«Ben arrivato tra noi, Scorpius Malfoy.»
Il bambino ci fissò con curiosità pura, e Draco mi baciò con amore, stringendo al contempo una mano al figlio.
«Grazie Hermione. Oggi mi hai reso l'uomo più felice del mondo. Ti amo.»
«Ti amo anche io, Draco Malfoy.»

Spazio autrice: Ciao a tutte!!! A sorpresa...ecco un nuovo capitolo!! Fatemi sapere con voti e commenti se vi è piaciuto e cosa vi è piaciuto di più. Come qualcuno aveva già intuito, questo capitolo trattava la nascita di Scorpius e i mesi precendenti il parto. Cosa avrà mai scritto Hermione di tanto speciale? Come vi è sembrata la parte della nascita di Scorpius? Commentate e fatemi sapere. Ciaoo!!

Giada

P.s. avviso che il prossimo capitolo sarà l'epilogo, e poi ci sarà ancora un capitolo speciale. Ancora non ci credo di essere arrivata fino a qua.❤❤❤

The MissionWhere stories live. Discover now