•Nuove identità•

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Erano passati quattro anni dalla fine della scuola ad Hogwarts. Mi ero trovata un lavoro, diventando ben presto un Auror. Anzi, probabilmente la migliore Auror femmina della storia. In quattro anni avevo risolto casi a livello internazionale, e tutti nell'ufficio mi chiamavano 'La Guerriera', per il mio carattere sicuro e forte. Con Draco non c'avevo più parlato, anche se pure lui era diventato un Auror di grande fama. Nell'enorme edificio che conteneva la nostra sede non lo avevo mai incontrato e non mi erano mai stati assegnati casi insieme a lui, e la cosa mi andava più che bene. Mi mancava, certo, ma allo stesso tempo temevo di rivederlo un giorno, perché sicuramente me ne sarei innamorata di nuovo.
Entrai nel mio ufficio al decimo piano come ogni mattina, in anticipo di almeno quindici minuti. Appoggiai la mia ventiquattrore sulla scrivania e presi il fascicolo di un caso che dovevo risolvere. Una povera strega ormai anziana era stata trovata morta in casa sua, sgozzata e torturata. Nessuna traccia dell'assassino. Il bastardo aveva fatto le cose con cura. Qualcuno bussò alla porta, distraendomi dal mio lavoro.
«Avanti.»
La porta si spalancò ed entrò un mio collega, Alan Smith, di qualche anno più grande di me.
«Giorno Hermione. Tutto bene?»
Annuii senza prestargli troppa attenzione e gli intimai di accomodarsi.
«Salve Smith. Senti, non ho molto tempo. Arriva al punto, grazie.»
Lo osservai di sottecchi, senza staccare gli occhi dal fascicolo.
Lui scoppiò a ridere e io dovetti trattenermi per non inveirgli contro. Sbuffai soltanto e alzai lo sguardo al soffitto.
«Allora?»
«Il capo vuole vederti.»
Si alzò e raggiunse la porta, con il suo solito andamento da sbruffone.
«Buona giornata, Granger.»
Quando finalmente uscì mi lasciai andare all'ansia. Se il capo voleva vedermi non era un buon segno, per niente. Ogni volta che mi chiamava ai piani alti era per assegnarmi una missione in coppia, e io odiavo lavorare in coppia. Preferivo i lavori solitari. Solo io, il caso, la vittima e l'assassino. E se non era per assegnarmi una missione? Di certo non poteva riprendermi sul mio operato perché avevo sempre risolto i miei casi con successo. Forse per una promozione? Piena di dubbi uscii dall'ufficio ed entrai nell'ascensore. Premetti il tasto del ventesimo piano e cercai di rilassare i nervi tesi. Ad ogni piano l'ascensore si fermava, per far uscire o entrare colleghi, che cortesemente mi salutavano.
«Ciao Guerriera. Piani alti oggi?»
«Già Bill.»
«Buona fortuna allora. Ciao!»
Rimasi sola e l'ascensore si fermò all'ultimo piano, nell'attico di Edward Mason, il capo degli Auror. Uscii dall'ascensore e mi annunciai alla sua segretaria, una biondina platinata tutta tette e culo, ma poco cervello. Il tipico prototipo di donna che odiavo, perché mi ricordava tremendamente Astoria Greengrass.
«Ciao Martha. Edward mi vuole vedere.»
Lei alzò lo sguardo dal suo computer e annuì.
«Si, ora lo avviso.»
Si affacciò alla porta alle sue spalle.
«Signore, la Granger è arrivata.»
«Falla entrare.»
Spalancò la porta e mi fece cenno di passare.
«Grazie.»
Varcai l'uscio e la biondina chiuse la porta. Avanzai fino alla scrivania e attesi che mi facesse accomodare.
«Salve Hermione. Accomodati cara.»
«Grazie signore.»
Presi posto di fronte a lui e lo osservai. Aveva più o meno una sessantina di anni. Capelli grigi tendenti al bianco e occhi azzurro cielo. Qualche accenno di barba gli solcava il viso, e dei minuscoli occhiali stavano appoggiati al naso.
Finì di scrivere qualcosa al computer e poi fissò il suo sguardo sui miei occhi marroni.
«Dovrai pazientare ancora qualche minuto. Il tuo collega è un po' in ritardo.»
«Nessun problema signore.»
Ecco la conferma. Doveva assegnarmi una missione, e sarei stata in coppia con un collega maschio. In quel momento il telefono squillò, e lui con la sua solita calma afferrò la cornetta.
«Si, mmm, ok. Fallo pure entrare. Grazie Martha.»
L'idea di lavorare con un collega maschio non mi entusiasmava per niente. Erano troppo schizzinosi e sicuri di se.
La porta si spalancò e sentii dei passi dietro di me.
«Buongiorno capo. Scusi il ritardo.»
Quella voce, non poteva essere. Non lui. Non lo sentivo da tanti anni, eppure quella voce mi faceva ancora venire i brividi. Mi girai di scatto, incontrando i suoi occhi color tempesta. Draco Malfoy era di fronte a me, in tutta la sua bellezza. In quattro anni non era cambiato molto. Aveva un po' di barba ed era molto più muscoloso. Rimasi paralizzata, ogni muscolo teso. Il cuore cominciò a battermi all'impazzata. Avevo provato per anni a dimenticarlo, e solo ora capivo di aver fallito miseramente.
«Prego Draco, accomodati.»
Lui andò a sedersi di fianco a me, senza perdere il contatto visivo.
«Granger, tutto bene?»
Annuii soltanto e abbassai gli occhi a terra, e improvvisamente le mie scarpe diventarono molto interessanti da analizzare.
«Bene. Allora sapete il motivo per cui vi ho convocato?»
Controvoglia fui costretta ad alzare lo sguardo, concentrandomi su quello del capo.
«Per...per una...m-missione?»
Da quando balbettavo? Perché rivedere Draco dopo anni mi faceva quell'effetto?
«Esatto Hermione. Per una missione molto pericolosa. E non potevo che scegliere i miei migliori agenti. Draco, Hermione, ciò che dovrete fare sarà veramente difficile. Potete anche rifiutarvi, se non ve la sentite.»
Ecco, rifiuta finché sei in tempo. Rifiuta!!
«Di cosa si tratta?»
Edward si concentrò su Malfoy, che aveva anticipato la mia prossima domanda. Il capo inspirò. Sembrava veramente teso e preoccupato.
«Dovrete salvare Teddy Lupin.»
A sentire il nome del figlio di Remus spalancai la bocca e il mio cuore perse dei battiti.
«Che gli è successo?»
«I Mangiamorte evasi da Azkaban l'hanno rapito e sono scappati in Irlanda del Nord.»
In Irlanda del Nord? E che sono andati a farci li? E poi... Perché noi!
«Perché ha scelto me e Draco, signore?»
«Perché tu facevi parte dell'Ordine della Fenice, e Draco sicuramente conosce gran parte dei Mangiamorte. Se accetterete vi darò maggiori dettagli. Allora, accettate?»
La mia mente mi diceva di rifiutare, ma il mio cuore mi spingeva ad accettare. Lo dovevo a Remus e Tonks.
«Io ci sto, signore.»
La voce di Malfoy mi ridestò dai miei pensieri. Lui aveva accettato. E io? L'idea di dover partire in missione con lui non mi piaceva, ma allo stesso tempo volevo farlo, perché sotto sotto sapevo di amarlo ancora.
«Lei, signorina Granger?»
Avevo i loro sguardi puntati addosso. Quello speranzoso di Edward e quello freddo e distante di Draco. Che fine aveva fatto il dolce sguardo che mi lanciava quando eravamo fidanzati?
«Io...»
Accetta! No rifiuta! Fallo per Lupin! No, fallo per Draco! Bastaaa!!!
«...accetto.»
In che razza di situazione mi ero cacciata? Il capo sorrise felice, mentre sulle labbra del Furetto comparve il suo caratteristico e odioso ghigno.
«Perfetto! Sulle vostre scrivanie troverete tutti i dettagli! Partirete fra tre giorni. Potete andare, la riunione è terminata.»
Appena lo disse scattai in piedi e senza degnare il mio ex di uno guardo mi diressi verso la porta.
«Arrivederci signore.»
Uscii dall'ufficio ed entrai di fretta nell'ascensore. Premetti il tasto del decimo piano e attesi che si chiudesse. Quando ormai le ante di metallo stavano per serrarsi, delle possenti mani si infilarono e le riaprirono. Poi Draco entrò all'interno dell'abitacolo, come se nulla fosse. Cercai di non sembrare troppo nervosa e ripremetti il tasto. Poi l'ascensore partì e io iniziai a contare i secondi. Uno, due, tre...perché andava così lento?
«Ciao Hermione.»
Ignoralo, ignoralo. Non rivolgergli la parola.
«Ciao, Draco.»
Feci un finto sorriso e lo guardai dritta nelle iridi grigie.
«Sembra che lavoreremo insieme.»
«Già, a quanto pare...»
Quanto mi era mancato. Era davvero ancora più bello di prima. Più muscoloso, più alto, più adulto, più macho.
«La cosa ti dispiace?»
«Non faccio i salti di gioia, questo è ovvio. Ma il lavoro è lavoro.»
Decimo piano, ero salva.
«Beh, ci vediamo tra tre giorni, Malfoy.»
«Ciao, Granger.»
Uscii e corsi nel mio ufficio. Una volta dentro urlai tutta la rabbia trattenuta. Non era possibile! Di tutti i colleghi a cui avrebbe potuto affidare questa missione, proprio lui doveva scegliere! Mi accasciai a terra, mentre tutte le offese, le discussioni, le derisioni mi colpivano come una pioggia di acqua ghiacciata. Poi ripensai alla nostra storia d'amore, ai momenti felici che avevo passato con lui, ai baci, ad un Draco diverso da come mi era apparso qualche minuto fa. E infine arrivò il momento peggiore: la rievocazione del tradimento, del momento in cui lo beccai mentre mi faceva le corna con quella Vipera. Scoppiai in lacrime, appoggiando la testa contro la porta. Poi scacciai quei brutti ricordi e andai a sistemarmi nel mio posto dietro la scrivania. Come promesso, su di essa trovai il fascicolo con tutti i dettagli della missione. Lo aprii con mani tremanti e cominciai a leggere.
Missione di Hermione Granger e Draco Malfoy:
Carissimi agenti, come già detto la vostra missione è salvare il piccolo Teddy Lupin, figlio dei defunti Remus Lupin e Ninfadora Tonks, entrambi appartenenti all'Ordine della Fenice, nonché stimatissimi Auror. Dovrete trasferirvi in Irlanda del Nord , a Belfast, dove i Mangiamorte hanno portato il bambino. Assumerete la falsa identità dei coniugi Robinson. Hermione, tu sarai Catherine Lewis, 25 anni, nata a Doncaster il 14 settembre 1978, figlia di padre irlandese e di madre inglese. Laureata a pieni voti in medicina all'Università di Londra, e attualmente in cerca di lavoro. Draco, tu ti chiamerai William Robinson , 26 anni, nato a Belfast il 26 maggio 1977, figlio di un ricchissimo imprenditore irlandese e di una professoressa scozzese. Laureato in economia e commercio all'Università di Londra, e proprietario di una bellissima villa fuori città (poco distante dall'ubicazione dei rapitori). Tuo padre dirige l'azienda di famiglia a Londra, e tu dovrai dirigere l'azienda a Belfast (alla vera famiglia Robinson abbiamo fatto un incantesimo di memoria per facilitarvi il lavoro). Nell'azienda avrai un tuo ufficio personale, dove ti recherai ogni giorno, e tu Hermione andrai con lui. Da li dirigerete le vostre indagini, ed escogiterete un modo per liberare Teddy. Passiamo alla vostra storia d'amore. Vi siete conosciuti all'Università, ed è stato amore a prima vista. Dopo qualche mese di frequentazione William ha fatto la proposta di fidanzamento a Catherine. Siete sposati da due anni. Il resto ve lo inventerete. Ora, i Mangiamorte conoscono tutti e due molto bene. Draco perché è un loro ex compagno, e suo padre era uno di loro. Hermione perché è la migliore amica del loro acerrimo nemico, Harry Potter. Quindi dovremo farvi qualche ritocchino per rendervi meno riconoscibili.
Partirete tra tre giorni con un'automobile che troverete nel garage dei sotterranei. Per arrivare in Irlanda prenderete il traghetto, e farete credere di esservi appena trasferiti li per assumere il ruolo di proprietari e dirigenti dell'azienda, e di aver appena terminato una lunga trattativa di lavoro qui a Londra. La mattina verrete normalmente in ufficio, dove ad attendervi ci saranno delle ragazze che vi rifaranno il lifting, rendendovi in tutto e per tutto i coniugi Robinson. Nelle vostre valigie portate solo lo stretto necessario, perché troverete tutto alla villa. Non ho nient'altro da aggiungere. Buona fortuna, e ci si rivede quando avrete portato a termine questa missione.
Edward Mason
Finii di leggere con la testa piena di informazioni. All'interno del fascicolo c'erano passaporto, carta d'identità, tessera sanitaria, curriculum vitae di una finta Catherine Lewis. Sui documenti non c'erano foto, perché probabilmente le avrei dovute aggiungere dopo aver subito una grande trasformazione. Sistemai i documenti nella mia borsa e passai il resto della mattinata sul caso della strega prima torturata e poi uccisa. All'ora di pranzo andai in mensa a prendermi un panino.
«Allora, è vero che lavorerai con Malfoy?» Mi chiese Alan Smith. Morsicai il mio panino e annuii soltanto. Tutti nell'edificio sapevano che al tempo della scuola avevo avuto una storia con Draco Malfoy, ma non mi avevano mai fatto più domande del dovuto.
«Felice?»
Ma perché non mi lasciava mangiare in pace? Lo incenerii con lo sguardo e mi alzai.
«No, non sono contenta. Buona giornata, agente Smith.»
Tornai nel mio amato ufficio e mi chiusi dentro per il resto del pomeriggio, infuriata con il mondo intero. Perché tutte a me? Perché la mia vita doveva essere così complicata? Lessi e rilessi il fascicolo con le prove dell'omicidio della strega anziana, e dopo un'attenta analisi arrivai alla mia conclusione. L'assassino era il nipote, che non rientrava nel testamento dell'anziana, e si era tradito per un minuscolo pelo trovato sul cadavere della vecchia. Scrissi il mio resoconto sul computer e lo spedii ad Edward. Al resto c'avrebbe pensato lui. Il mio lavoro per quel caso era concluso.

Spazio autrice: Eccoci quaaaaa!! Sono così eemozionata di pubblicare questa nuova storia!!! Non potete neanche immaginare cosa succederà in questa nuova avventura...sarà piena di colpi di scena, e non vedo l'ora di condividerli con voi. Che dire...spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che la storia in generale sia all'altezza di 'Lezioni di seduzione'. Fatemi sapere con voti o commenti cosa vi pare di questo primo capitolo!!! Ciaooo!!!

Giada

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