•Brutti presentimenti•

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Tutto era pronto. Dopo poche ore dal nostro accordo con i Mangiamorte avevamo già un piccolo esercito di Auror schierato per combattere, perché nonostante avessi detto tre giorni non potevamo sapere se avrebbero rispettato l'accordo, o se invece avrebbero attaccato prima. La promessa di Narcissa mi aveva rincuorato un po' ma prima di poter combattere avevo bisogno di parlare con Draco. Nel Manor regnava una calma innaturale, c'era chi si allenava come un qualunque giorno di lavoro, chi lavorava ai propri casi come se si trovasse in ufficio, e chi si godeva il tramonto nel giardino del maniero. Io, Draco e Richard ce ne stammo tutto il giorno seguente a discutere le prossime mosse prima della battaglia, e dopo cena Draco mi portò a fare una passeggiata in giardino.
«Dimmi una cosa...perché hai proposto la battaglia? Potevamo catturarli li...Non credo che centrasse mio cugino, vero?»
Io scossi la testa: da una parte era anche per suo cugino, perché volevo dargli la possibilità di passare dalla nostra parte, ma dall'altra avevo anche un altro motivo per il mio gesto.
«Ho proposto la battaglia anche perchè voglio vendicare la morte di Lupin e Tonks, per vendicarmi su colui che ha fatto diventare Teddy orfano...»
«...Antonin Dolohov.»
Certo che Draco lo sapeva, lui era li quando i due coniugi erano stati uccisi.
«Si, esatto. Se Teddy è solo è soprattutto per colpa di quello stronzo, e non può passarla liscia. Voglio vederlo morire come lui ha ucciso Lupin e Tonks senza farsi scrupoli, voglio vedere il terrore nei suoi occhi, voglio sentirlo implorarmi come un verme affinché gli risparmi la vita.»
Strinsi le mani a pugno, rovente di rabbia.
«Va bene, Guerriera, hai espresso perfettamente il concetto.»
Lo fissai sconcertata. Lui sapeva il mio...
«Come fai a sapere il mio soprannome?»
Draco sorrise malizioso e mi accarezzò i capelli.
«Come posso dire...in ufficio le voci corrono molto in fretta, specie se riguardano la migliore Auror che ci sia.»
Scoppiai a ridere come una ragazzina, lusingata dal suo complimento, poi all'improvviso mi feci seria, ricordandomi di avere una cosa importante da dire a Draco.
«Tesoro, devo chiederti una cosa.»
Lui dovette percepire il mio repentino cambio d'umore, perchè si fece serio e preoccupato.
«Dimmi, Herm.»
Dovevo chiederglielo, perché nonostante sapessi che Narcissa ci sarebbe sempre stata per Teddy, dovevo avere la conferma che anche Draco non lo avrebbe abbandonato.
«Devi promettermi una cosa.»
Lui mi strinse la mano sinistra, sfiorando l'anello di diamanti con un dito.
«Qualunque cosa, amore mio.»
Sispirai amaramente. Non so perché avessi quel costante pensiero per la testa, quella costante sensazione che qualcosa sarebbe andato storto, eppure non riuscivo a levarmelo dalla testa.
«Voglio che tu mi prometta che qualsiasi cosa accada in battaglia, tu ti prenderai cura di Teddy come fosse nostro figlio, con o senza di me. Promettimelo!»
Draco spalancò la bocca per lo sgomento, il suo sguardo si fece intenso e teso, come se cercasse di leggermi nella mente per capire che accidenti mi prendesse.
«Hermione Jane Granger, mi spieghi che accidenti ti prende? Che razza di discorsi sono?»
Lui era incazzato, si capiva, ma io avevo bisogno di una conferma.
«Ti prego, Draco...»
Il pensiero della morte non voleva lasciare la mia mente, era un brutto presentimento che si era insinuato e non voleva andarsene.
«...promettimelo. Ho questo costante brutto presentimento che qualcosa andrà storto, e ho bisogno di sapere che qualunque cosa MI accada, tu per Teddy ci sarai sempre, che non lo abbandonerai, e che lo adotterai. Me lo prometti?»
Draco scosse la testa, mi strinse in un abbraccio e affondò le sue mani tra i miei capelli.
«Io sono convinto che andrà tutto bene Hermione, ma se senti la necessità di essere rassicurata te lo prometto...qualunque cosa accada mi prenderò cura di Teddy come fosse mio figlio. Ma ora basta con questi pensieri, perché ho voglia di fare l'amore con te, adesso.»
Senza preavviso mi prese in braccio e mi condusse dentro il Manor e su per le scale, fino alla nostra stanza da letto. Mi adagiò sul letto e mi tolse maglioncino e pantaloni, quindi cominciò a baciarmi sul collo, sulla clavicola, e poi sempre più giù. Raggiunti i seni scostò il morbido tessuto nero del reggiseno e con le dita cominciò a pizzicare i capezzoli ormai inturgiditi per l'eccitazione. Quando la sua bocca succhiò con avidità uno di essi, dalla mia bocca scappò un gemito, seguito da respiri sempre più affannosi. Avevo bisogno di lui, volevo sentirlo pienamente  dentro di me, fosse anche per l'ultima volta.
«Draco, ti prego...ti voglio...»
Come se non aspettasse altro che queste semplici parole, lui si privò velocemente dei suoi abiti e si infilò un preservativo. Poi fece scivolare le mutandine nere di pizzo lungo le mie gambe e mi penetrò. Le spinte inizialmente erano lente, dolci, voleva torturarmi un po', farmi arrivare al limite della sopportazione, che al momento era già poca.
«Più veloce, Dray. Per favore.»
Draco aumentò l'intensità, e intanto con le mani iniziò a esplorare ogni parte del mio corpo, mentre le nostre bocche erano costantemente attratte come due calamite. Il mio bacino iniziò a muoversi a tempo con i suoi assalti, facilitando i suoi movimenti. Sentivo la sua presenza dentro di me farsi sempre più forte, ad ogni spinta mi avvicinavo sempre di più all'apice, e sentivo che anche per lui era lo stesso.
«Ti amo piccola, sei la cosa più importante della mia vita. Tu e il nostro bambino, e non potrei vivere senza di te. Ora vieni, vieni per me, vieni con me, e non pensare a nient'altro. Ti prego Herm, vieni, e goditi il momento. »
Aumentò la pressione delle spinte, bramando l'orgasmo tanto atteso. Seguendo i suoi movimenti e le sue parole, raggiungemmo l'apice della passione insieme, le mie gambe tremarono incontrollate, mentre sentivo la sua tanto desiderata presenza dentro di me. Sfiniti ma felici, restammo abbracciati in quella posizione per qualche minuto, e quando Draco sfilò il suo membro io fui scossa da brividi lungo la schiena, ancora eccitata e sensibile. Riprendendomi da quello stato, mi alzai e mi sedetti sopra il suo petto, torreggiando su di lui, nuda e sudata. Il suo sguardo non si staccava dal mio neanche un secondo, le sue iridi color della nebbia mi leggevano dentro, fino al profondo dell'anima.
«Oh Hermione, tu non ti immagini neanche quanto mi rendi felice ogni volta che facciamo l'amore. Sei talmente bella che non mi stancherò mai di te, neanche tra cent'anni.»
Sorrisi imbarazzata e appoggiai la mia testa nell'incavo del suo collo, e di nuovo quella brutta sensazione, quel brutto presentimento tornò a farsi sentire.
«Tesoro, tutto bene?»
Non mi resi conto di aver iniziato a piangere, e quando sentii qualcosa di bagnato sulle mie guance e sul suo collo, capii il perché della sua domanda. Forse aveva pensato di aver detto qualcosa di sbagliato.
«Va tutto bene...solo...quella sensazione continua a perseguitarmi da ieri. E se dovessi morire, Draco? Io non voglio morire, non ora che sto per diventare moglie e madre, non ora che sono veramente felice. Non ora che ti ho ritrovato.»
Ormai piangevo talmente tanto da non riuscire quasi a parlare. Draco si sedette e mi sistemò contro il suo petto, accarezzandomi la schiena e ascuigandomi le lacrime.
«Tu non morirai, Hermione. Andrà tutto bene, vedrai, perché io ti proteggerò. È la mamma che è in te a parlare, non la Guerriera. Ma se pensi positivamente vedrai che non succederà nulla.»
Draco aveva ragione, forse il mio atteggiamento era dovuto alla gravidanza. Avevo letto che quando si è incinta si può avere continui sbalzi di umore, un secondo prima si è la persona più felice del mondo, e il secondo dopo si è tristi e conviti che tutto andrà male. Corrispondeva esattamente al mio stato. E allora perché sentivo che quei presentimenti non centravano niente con la gravidanza? Poche volte mi era capitato di sentirmi così, e tutte le volte era veramente successo qualcosa di brutto.
«Hermione, tu non morirai, credimi. Forza, andiamo a dormire, così ti rilassi un po'. Vedrai che con una bella dormita tutte quelle brutte sensazioni spariranno.»
Seguendo il discorso di Draco, ma allo stesso tempo incapace di fare qualsiasi cosa, mi lasciai vestire da lui, che con estrema dolcezza mi infilava i vari indumenti. Quando ebbe finito mi adagiò sul materasso e mi abbracciò.
«Ti amo, Hermione. Buonanotte.»
«Anche io ti amo.»
Sfinita da quella giornata estremamente dura dal punto di vista emotivo mi addormentai, ritrovandomi ben presto nel mondo dei sogni. Neanche li, però, fui risparmiata dal pessimismo. Infatti ebbi principalmente incubi, scene di morte talmente reali da farmi svegliare madida di sudore e pronta a urlare. Riuscii a trattenermi solo perchè riconobbi il profilo di Draco, addormentato accanto a me e bello come un angelo. Mi alzai il più piano possibile, in modo da non turbarlo dai suoi sogni sicuramente più belli dei miei, e indossai la vestaglia. Quindi uscii dalla stanza ed entrai in quella di Teddy. Lo osservai da lontano. Era così piccolo, così indifeso, così solo. Una rabbia che poche volte avevo provato mi crebbe nel cuore, stravolto da tutti quei sentimenti così contrastanti. Mi distesi vicino a lui e lo strinsi a me. Teddy si mosse nel sonno, ma non si svegliò. Cullata dal suo dolce fiato che mi sfiorava il collo mi riaddormentai, finalmente libera di fare bei sogni. Mi svegliai poche ore dopo, sentendo qualcosa scuotermi piano il braccio. Non appena aprii gli occhi incontrai lo sguardo tenero di Teddy, che sorrideva mostrandomi i denti bianchi e perfetti.
«Ciao tesoro. Torna a dormire, che è ancora presto.»
Mi alzai dal letto e gli rimboccai le coperte, gli lasciai un dolce bacio sulla fronte e poi uscii. Scesi in salotto, dove trovai Draco e Richard intenti a parlare. Appena entrai le loro facce si fissarono su di me, e la loro conversazione si interruppe. Subito mi balenò in testa una domanda che non avevo mai fatto, e che era di estrema importanza.
«Buongiorno. Richard, dovrei chiederti una cosa.»
Mi sistemai vicino a lui sul divano, dopo aver baciato sulle labbra il mio ragazzo.
«Dimmi, Hermione.»
«Cosa vogliono veramente i Mangiamorte da Teddy? So che non può essere semplicemente per vendetta...»
Richard guardò prima Draco, poi me, come insicuro se darmi l'informazione o meno.
«Ne stavo giusto parlando con Draco prima che tu entrassi. E si, hai ragione. I Mangiamorte vogliono molto di più dal bambino.»
Mossi le mani istericamente, come ad invogliarlo a proseguire.
«Cinque anni fa, dopo la morte di Lupin e Tonks, Teddy andò a vivere dalla nonna materna, Andromeda. Poco tempo dopo la donna morì, e il bimbo fu trasferito in orfanotrofio. Come Auror ad occuparsi del caso fu chiamato Andrew, che ebbe così modo di controllare il fascicolo di Teddy. L'uomo fece fare degli esami, perché aveva dei sospetti, e dopo aver analizzato il risultato scoprì che il bimbo aveva ereditato dal padre un gene particolare, quello della licantropia.»
Rimasi senza parole. Teddy poteva diventare un lupo mannaro?
«Quando lo disse ad Antonin, durante una visita in prigione, cominciammo ad escogitare un modo per evadere e rapire il bambino. Il piano era chiaro: fare del bambino un mostro. Antonin voleva testarlo, addestrarlo per far si che si trasformasse, perchè nonostante Teddy possegga il gene, per farlo trasformare c'è bisogno di molto allenamento.»
Dopo il suo discorso ero letteralmente senza parole. Non potevo crederci...allenare un bambino per renderlo un mostro. Era una cosa che superava ogni logica.
«Quindi...correggimi se sbaglio. I Mangiamorte vogliono Teddy perchè possiede lo stesso gene del lupo mannaro di Lupin, e perchè vogliono fare in modo che si trasformi. Ma per quale motivo? Perchè fare una cosa del genere a un bambino di sei anni?»
Ero incazzata, anzi...fuori di me. Guardai Draco, e mi resi conto che anche lui era furioso, e che stava solo cercando di trattenersi.
«Perchè vogliono farlo diventare talmente cattivo da riuscire un giorno a sbranare chiunque gli si avvicini e che sia un essere vivente. Vogliono fare in modo che lui, nel giro di qualche anno, non solo riesca a trasformarsi, ma che si trovi pure bene nel corpo di un lupo e che cominci ad adorare la sensazione che si ha quando si uccide qualcuno a sangue freddo.»
La testa mi girava, mentre tutte quelle terribili informazioni mi vorticavano nella testa. In un baleno tutte le brutte sensazioni che avevo provato mi lasciarono, e dentro di me tornò impetuosa la determinazione che mi aveva resa famosa.
«Bene, ora abbiamo un motivo in più per mandarli tutti a marcire in prigione.»

Spazio autrice: Ciao a tutti!! Eccomi qua con un nuovo capitolo! Inizio col dire che all'inizio non era così, ma ho dovuto riscriverlo quasi interamente perchè ogni tanto Wattpad mi cancella i capitoli. Spero non ci siano errori di ortografia, ma se ci dovessero essere mi dispiace: non sono riuscita a ricontrollare tutto. Inoltre, spero che questa seconda versione vi piaccia lo stesso. Fatemelo sapere con voti e commenti!! Detto questo...anche a voi succede la stessa cosa o capita solo a me? E cosa pensate dei brutti presentimenti di Hermione e di ciò che i Mangiamorte vogliono fare a Teddy? Al prossimo capitolo!! Ciaooo!!

Giada

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