•Lettera e conversazioni rubate•

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Uscii di corsa dallo studio e mi precipitai in camera da letto. Mi misi a rovistare attentamente in tutta la stanza, senza però trovare nulla di importante. Entrai quindi nella cabina armadio e aprii tutti i cassetti, sia i miei che i suoi. Niente! A parte mutande, calzini e altri indumenti non c'era niente che mi desse l'aria di essere fondamentale per la missione. Cosa dovevo cercare? Tornai in camera sconfitta e mi distesi sul letto, pensando a Draco e alle sue parole. Appena appoggiai la testa sul cuscino sentii qualcosa di duro darmi fastidio. Afferrai il cuscino e lo buttai a terra. Sotto di esso c'era una busta con sopra il test di gravidanza. Con mani tremanti presi entrambe le cose e andai a sedermi sul divanetto. Cosa c'era dentro la busta? Non avevo il coraggio di aprirla. E se ci fosse stato un bigliettino in cui diceva che non voleva il bambino e che non mi amava più? Come l'avrei presa? Scossi la testa per scacciare quel pensiero e tornai al piano di sotto, perchè dovevo chiamare il capo e dirgli del rapimento di Draco. Mi preparai una cioccolata calda e poi  composi il numero dell'ufficio. Erano le otto di sera, ma sperai comunque che Edward fosse ancora li. Il telefono continuava a squillare, ma dall'altra parte nessuno rispondeva. Quando ormai stavo per rinunciare, sentii la voce di Alan Smith, il mio odioso collega.
«Si pronto?»
«Alan. Ehm, ciao, sono Hermione!»
Presi il telefono e me lo portai su nello studio.
«Oh Guerriera. Come va con la missione?»
Mi sedetti di fronte ai computer e appoggiai la tazza di cioccolata sulla scrivania.
«Ehm, tutto bene. Senti, avrei bisogno di parlare con il capo. È ancora in ufficio?»
Sguardo veloce allo schermo. Nulla di strano: i Mangiamorte erano in salotto a bere e parlare, mentre uno era di guardia a Draco e Teddy.
«No, è uscito giusto un'ora fa. Se vuoi mi dici e gli riferisco.»
Potevo veramente fidarmi di lui? No, ma che altre possibilità avevo? Nessuna.
«Va bene. Senti, digli che abbiamo avuto delle complicazioni con la missione. Hanno preso Draco, che ora è loro ostaggio con il bambino, e io sono sola. Diglielo, e fai in modo che mi chiami il prima possibile, ok?»
Bevvi un sorso di cioccolata, riscaldandomi il corpo infreddolito.
«Certo! Appena lo vedo glielo dico. Serve altro?»
Avevo bisogno di altro? Un consiglio forse.
«Perché secondo te Draco non può smaterializzarsi? Cioè, era riuscito a liberarsi...perché non approfittarne?»
«Non saprei, forse non ha voluto farlo per evitare che lo seguissero e arrivassero alla vostra casa...»
Poteva anche essere, effettivamente.
«Può essere. Grazie Smith, e ricordati quello che ti ho detto.»
«Certo, buona fortuna.»
«Ciao.»
Spensi la telefonata e mi guardai in giro. Avevo fatto bene a dirlo a lui? Forse era meglio aspettare e richiamare quando fossi stata sicura di trovare il capo...ma ormai quel che era fatto era fatto. La cosa però mi puzzava. Come avevano fatto a scoprirlo? La pozione polisucco era fatta bene, quindi era impossibile che non avesse fatto effetto. E allora cosa? Contro incantesimi! Ma certo! Dovevano sospettare qualcosa, ma perché? Per sospettare bisogna avere qualche informazione a riguardo, e loro non dovevano sapere del nostro intervento. A meno che...dovevo vedere cosa mi aveva lasciato Draco nella busta. Subito! Tornai velocemente in camera, e recuperai la busta. Se ciò che pensavo era vero, Draco ci era arrivato prima di me, e io avevo appena commesso un grosso sbaglio. Con mille domande senza risposta presi il foglio dentro la busta e riconobbi immediatamente la calligrafia ordinata di Draco. Cercando di non lasciarmi sopraffare dalle emozioni iniziai a leggere.
Cara Hermione,
Quando leggerai questa lettera io sarò già nelle mani dei Mangiamorte. Non spaventarti, fa tutto parte del mio piano. Sapevo già che la pozione polisucco non avrebbe funzionato, almeno non di fronte a quei bastardi. Hanno una grande capacità a scovare gli incantesimi, e dovevano avere qualche sospetto. Ascolta...io penso che in ufficio abbiano una spia, e penso anche di sapere chi.  Prima di partire ho fatto un paio di ricerche sui nostri colleghi, sono andato a cercare tutta la loro vita, e ho scoperto uno collegato ai Mangiamorte: Alan Smith. In realtà non si chiama così, ma Andrew Greyback, ed è figlio del Mangiamorte che ha trasformato Lupin in un lupo mannaro, Fenrir Greyback.
La lettera mi cadde dalle mani, mentre mi rendevo conto della cavolata che avevo fatto. Quando avevo chiamato in ufficio mi aveva risposto Alan, che quindi poteva scoprire dove ero nascosta. E se lui poteva scoprirlo...ero nella merda fino al collo. Presi la mia bacchetta e feci l'incantesimo di protezione sulla casa, così che nessuno sarebbe potuto entrare. Ma come aveva fatto Draco a scoprire che Alan Smith era in realtà figlio di Fenrir Greyback? E perchè non me ne aveva parlato? Ancora più preoccupata di prima, raccolsi la lettera, terrorizzata dalle informazioni che a questo punto poteva contenere.
So cosa ti starai chiedendo ora: perché non te ne ho parlato. Penso per non farti preoccupare più del dovuto, oppure perchè non ho prove sufficienti per incolparlo. Cioè...anche io sono figlio di un Mangiamorte, eppure anche io faccio l'Auror. In ogni caso, il motivo per cui mi faccio catturare è dare un minimo di conforto a Teddy. E controllare la situazione dall'interno, ovviamente. Ma non temere...troverò il modo per liberarmi, ho solo bisogno di controllare i loro movimenti da vicino. Fino a quando non tornerò, ti prego di non fare nulla di impulsivo, controlla le telecamere e i microfoni, usa la tua mente brillante per perfezionare il nostro piano, e non fidarti di nessun collega. So che potrai farcela, e spero che entro un mese tutta questa storia possa finire...nel migliore dei modi. Ti amo tanto, ricordarlo sempre, qualunque cosa accada.
Tuo Draco.
Avevo le lacrime agli occhi. Si era fatto catturare per non lasciare solo Teddy. Stava correndo un pericolo enorme per controllare da vicino quei bastrdi. E cosa ancora più bella...mi amava. Una lacrima solitaria andò a posarsi sul foglio , attirando la mia attenzione. C'era un PS.
P.S. Visto che molto probabilmente non faremo in tempo a parlarne, te lo scrivo. La mia reazione riguardo la gravidanza è stata più che esagerata, ma cerca di capirmi...ho avuto un padre di merda, e ho paura di diventare come lui. Non sto cercando di giustificarmi, ma solo di farti capire che io per quel bambino, o bambina, voglio essere un padre migliore di quello che ho avuto io. Voglio maturare e diventare genitore insieme a te, voglio imparare a fare il papà, a cambiare il pannolino e a fare il bagnetto al nostro bimbo. Quindi si...accetto il pargoletto che nascerà con tutto il mio cuore, e non vedo l'ora di abbracciarlo. Ci rivedremo presto, mia dolcissima Hermione. Ti amo.
La vista mi si appannó per via delle lacrime, e se non fossi stata seduta sul materasso probabilmente sarei caduta a terra per l'emozione. Draco voleva diventare padre, e accettava la mia gravidanza. Ora più che mai sentii la sua mancanza, e avrei voluto averlo vicino per scusarmi con lui e per abbracciarlo e baciarlo. Ma avevamo una missione da portare a termine, e come mi aveva detto lui, dovevo usare la testa per sistemare al meglio il nuovo piano. Il fatto che lui fosse stato scoperto era si un grande problema, perché ora i Mangiamorte sapevano che gli stavamo dietro, ma era anche un 'bene', perché così Draco avrebbe potuto controllarli e proteggere il bambino. Se era vero che Alan stava facendo il doppio gioco, speravo solo che non sapesse delle telecamere e dei microfoni, e sopratutto che non sapesse quali erano le nostre false identità. Con il cuore pervaso da mille emozioni tornai nella stanza con i computer, alzai il volume dei microfoni e ascoltai la conversazione tra due Mangiamorte, seduti sul divano nel salotto.
«Phil, secondo te Malfoy lavorava da solo?»
Appena vidi in faccia i due stronzi li riconobbi subito: Phil Lauren e Berry O'Donnel. Ormai avevo imparato a memoria i loro fascicoli, e conoscevo tutto di loro, ogni piccolo particolare importante.
«Non credo. Andrew ha detto che Malfoy era in missione con una sua collega, ma non ha detto il nome. Ha detto solo che è la migliore Auror della storia.»
I due risero allegramente.
«Malfoy un Auror. Stento a crederci.»
Visto che la loro conversazione non mi stava portando a nulla di utile e anzi mi stava facendo solo innervosire, mi concentrati su un'altra conversazione...quella tra Draco e il capo dei Mangiamorte, Antonin Dolohov, nella cantina dell'abitazione. Se c'era un uomo che non potevo sopportare e che mi faceva paura, quello era lui. Uomo spietato, aveva ucciso Lupin e Moody, aveva cercato più volte di uccidere me ed era uno dei seguaci più fedeli di Lord Voldemort. Fissai il mio sguardo sullo schermo del computer, e sulla figura di quell'essere immondo.
«Draco, Draco, Draco...piccolo sciocco. Cosa credevi di fare, l'eroe? Pensavi che non ci saremmo accorti del tuo stupido trucchetto?»
Invece di rispondere, Malfoy gli sputò in faccia, guadagnandosi uno schiaffo in piena guancia. Il Mangiamorte scattò in piedi, terribilmente alterato.
«Ma cosa credi...che stando in silenzio migliori la tua situazione? Ti conviene sputare il rospo, Malfoy.»
Draco lo guardò con sguardo sprezzante, sfoggiando il ghigno che lo aveva reso tanto famoso. Stava apertamente sfidando Dolohov, mirando alla sua poca pazienza.
«Altrimenti che fai, Antonin, eh? Mi uccidi?»
L'altro sorrise malignamente, rendendo ancora più spaventosa la sua faccia già terrificante.
«Potrei farlo...ma ho un'idea migliore.»
Uscì dalla cella di Draco ed entrò in quella di Teddy, che stava cercando inutilmente di dormire. Lo prese di peso e lo portò davanti a Draco. Il bambino iniziò a piangere, mentre Dolohov gli puntava la bacchetta alla tempia.
«Allora, Draco, ti decidi a parlare o devo ucciderlo?»
Nonostante il momento teso, Draco sembrava fin troppo tranquillo.
«E che giovamento ricaveresti nell'uccidere questo povero bambino? Neanche uno. Non avete fatto tutto questo, rapito questo povero bambino per poi ucciderlo. No, il vostro scopo è un altro.»
L'uomo, tremando per la rabbia, puntò la bacchetta su Malfoy e lanciò la maledizione Cruciatus su di lui, ottenendo solo qualche gemito silenzioso. Furente più di prima, il Mangiamorte lanciò di peso il bimbo nella sua cella e poi prese Draco per il colletto.
«Non costringermi a leggerti nella mente, stupido sciocco.»
Malfoy sorrise felice, come se leggere nella mente degli altri fosse la sua attività preferita, cosa tra l'altro vera.
«Puoi provarci, ma sai anche tu che non ci riuscirai. Ricorda che sono uno dei migliori occlumanti della storia, e che ho imparato da Piton, che era il migliore e che per anni è riuscito a prendere in giro il caro e vecchio Voldy.»
Dolohov lo guardò arrabbiato. Draco era riuscito a pungerlo nell'orgoglio, ma doveva essere più cauto.
«Osi offendere colui che ti ha risparmiato la vita più volte?»
Draco annuì, sostenendo lo sguardo.
«Oso eccome. Ma tanto Voldemort è morto, quindi che ti frega?»
Come risultato ottenne un pugno nello stomaco, che però non gli tolse il sorriso beffardo dalle labbra.
«Riuscirò a farti parlare, Malfoy. Fosse l'ultima cosa che faccio su questa Terra.»
Il Mangiamorte uscì dalla cella e la chiuse a chiave, lanciando occhiatacce a Draco e Teddy.
«Va bene, Antonin. Io non ho fretta!» Dolohov salì velocemente le scale, e io lo seguii nello schermo, attraverso le altre telecamere. Andò in cucina, dove il resto del gruppo si era riunito.
«Voglio che scopriate con chi lavora Draco Malfoy, e dove si nasconde. E quando lo scoprirete cattureremo la ragazza e la uccideremo. Davanti a Malfoy e al bambino. E poi uccideremo anche quel moccioso.»
Prese un bicchiere di brendy e lo bevve tutto d'un sorso. 
«Ma Antonin...non era questo il piano...»
«Niente ma. Fatelo, o invece della ragazza e del bambino ucciderò voi, branco di idioti.»
Rimasi pietrificata a fissare lo schermo. Mi volevano morta. Perchè? Spensi i microfoni e rimasi li, a cercare di riordinare le idee. Ormai era chiaro...Alan era la loro spia, i Mangiamorte sapevano della mia esistenza e mi volevano morta, e cosa peggiore...volevano uccidere Teddy. Non c'era più tempo. Dovevo perfezionare il piano e agire, e in fretta. Non avrei mai permesso che quei luridi vermi faccessero del male a quel povero bambino, non dopo quello che aveva passato in cinque anni di vita. Uscii dalla stanza come una furia ed entrai in camera da letto. Era arrivato il momento di attuare la prima parte del mio nuovo piano, che comportava il rischio di uscire allo scoperto. Dovevo solo perfezionarla, attuarla e dare un senso alle 'Lezioni di seduzione' che Draco mi aveva dato durante l'ultimo anno di scuola.

Spazio autrice: Ehilaaaa!! Vi avevo promesso il nuovo capitolo entro oggi, quindi eccomi qua. Cosa ne pensate...vi piace? Fatemelo sapere con voti e commenti! Che dire...cosa avrà in mente Hermione? Vi è piaciuta la lettera? E cosa ne pensate di questo Draco così sprezzante del pericolo? Secondo voi qual è il vero scopo dei Mangiamorte? E Alan sarà veramente un traditore? Al prossimo capitolo!! Ciaoooo!!!

Giada

The MissionWhere stories live. Discover now