•La dichiarazione•

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«Herm, potresti scrivere una e-mail a Edward?»
Avevamo passato tutto il pomeriggio a perfezionare nei dettagli il piano di salvataggio, e si stava ormai avvicinando il momento della cenetta. Dopo le varie correzioni eravamo quasi certi che il piano potesse funzionare.
«Si, e cosa gli dico?»
«Solo che abbiamo bisogno di quelle cose. Poi andiamo.»
Annuii e mi fiondai davanti al mio computer. Entrai nella casella della posta elettronica di Catherine Lewis e scrissi la mail al capo.
A: Edward Mason
Da: Catherine Lewis
Oggetto: piano Teddy
Salve Edward, le invio questa mail per informarla che io e mio 'marito' William abbiamo perfezionato un piano per salvare il bambino. Non le sto a dire i particolari perché non vorrei che questa e-mail venisse intercettata, le dico soltanto che potrebbe funzionare. Ma...per farlo andare al meglio avrei un estremo bisogno che ci invii al più presto il Mantello dell'invisibilità di Harry Potter e un capello del Mangiamorte Lucius Malfoy. Ci servono assolutamente, perchè sono di estrema importanza per il piano. Confidando nella sua piena fiducia nei nostri confronti, e sperando in una sua conferma a breve, cordiali saluti,
Catherine Lewis (H.G.)
P.s. Contiamo di concludere la missione nel giro di due mesi al massimo.
Permetti l'invio e rilasciai il fiato che non mi ero accorta di aver trattenuto. Dopo qualche istante mi arrivò una e-mail di conferma. La aprii e lessi attentamente il contenuto.
A: Catherine Lewis
Da: Edward Mason
Oggetto: Conferma
Cara signorina Lewis (H.G.), ero sicuro che lei e suo marito William (D.M.) avreste trovato subito un piano per salvare il piccolo Teddy, e come sempre non smettete mai di stupirmi. La informo che ho già provveduto affinché gli oggetti da lei richiesti le vengano spediti entro qualche giorno attraverso la posta babbana. Dovrebbero arrivare entro e non oltre una settimana. Confido in voi e vi auguro buona fortuna. Cordiali saluti a lei e suo marito,
Edward Mason
Sorrisi soddisfatta del mio lavoro e spensi il PC, poi mi alzai e andai a sistemarmi davanti a Draco, che era concentrato su un lavoro al computer.
«Fatto. Entro una settimana ci arriveranno sia il mantello che il capello di tuo padre.»
Altro passo falso. Draco non vedeva più Lucius Malfoy come suo padre da quando era stato mandato ad Azkaban, poiché lo considerava la causa dei suoi ormai continui incubi. Lo odiava per avergli reso la sua vita da adolescente un vero inferno, per non avergli mai lasciato possibilità di scelta, per avergli fatto portare dei veri macigni sulle spalle.
«Lui...non è...mio padre.»
Lo guardai spaventata. Non lo avevo mai visto così tetro e freddo. Il suo sguardo glaciale esprimeva tutto l'odio e il rancore nei confronti di quell'uomo perfido che gli aveva distrutto la vita.
«Scusa...io...mi dispiace.»
Capivo quanto poteva essere stato difficile rifarsi una reputazione partendo da zero, odiato da tutti ed additato come Mangiamorte e come traditore, nonostante fosse stato costretto a farlo, e nonostante non avesse avuto scelta. Ma aveva avuto la forza di ricominciare, lasciarsi tutto alle spalle, diventando in soli quattro anni il miglior Auror maschio della storia magica.
«Non fa niente, piccola. Ormai è acqua passata. Solo...non sopporto quando qualcuno mi ricorda che sono figlio di un...un...un vigliacco senza palle. Non voglio più avere a che fare con lui.»
Notai la tristezza nei lineamenti del suo viso, nei suoi occhi color tempesta, nelle sue labbra tese. Gli tirai i capelli per far incontrare le nostre iridi, e poi cancellai quei brutti ricordi dalla sua mente con un bacio pieno di passione.
«Andiamo a casa?»
Lui annuì contro le mie labbra, senza staccarsi e senza perdere il contatto visivo. Quando mi alzai dalle sue gambe eravamo entrambi senza fiato per quel lungo e intenso bacio.
Draco mi fissò per quelle che mi sembrarono ore, con un sorriso mozzafiato stampato sulle labbra, poi si alzò e mi passò il giubbetto. Lo indossai, presi la mia borsa e insieme uscimmo dall'ufficio, mano nella mano. Gli operai stavano terminando il turno, ma noi non vi prestammo molta attenzione. Entrammo nella nostra Lamborghini rosso fuoco e sfrecciammo per le strade di Belfast. Una volta davanti a casa, Draco mi aprì la portiera, come un vero galantuomo, e stringendo la mia mano mi accompagnò all'interno della villa.
«Mentre io finisco di preparare la cenetta, vuoi farti una doccia?»
Annuii emozionata e salii in camera nostra. Era tutto il giorno che pensavo a quel momento. Ero super curiosa di sentire cosa doveva dirmi di tanto importante, e non stavo più nella pelle. Entrai in bagno e mi spogliai, per poi lasciarmi cullare dalla calda acqua della vasca. Rimasi li per vari minuti, a calmare i muscoli tesi, e dopo aver lavato anche i capelli presi un asciugamano e me lo sistemai intorno al corpo. Tornai in camera e sentii un buonissimo odore di patatine fritte e salmone. Il mio stomaco Brontolo per la fame, ma contando che a pranzo avevo mangiato un minuscolo panino, era più che giustificabile. Cercando di non pensare al cibo mi immersi tra la coltre di vestiti nella cabina armadio. Volevo essere bellissima per lui, volevo risplendere e ammiccare per il mio amore, per il mio Draco. Volevo vederlo sorridere di felicità osservandomi, volevo notare nei suoi occhi quella eccitazione che aveva ogni volta prima di fare l'amore. Con quelle idee precise optai per un lungo vestito verde smeraldo a maniche corte, con una profonda scollatura sulla schiena, che faceva risaltare ogni mia curva. Il corpetto era molto semplice mentre la gonna risplendeva di luce. Presi dei gioielli color argento come le scarpe che indossai, e questo mi ricordò del bellissimo anello di fidanzamento che mi aveva regalato Draco a San Valentino, e che quel maledetto giorno di quattro anni fa gli avevo lanciato addosso. Mi ripresi da quel momento di tristezza e sorrisi contro lo specchio. Poi recuperai la mia bacchetta e con un veloce gesto sistemai i capelli e il trucco. Ero pronta.
«Hermione, è pronto! Vieni?»
«Arrivo!»
Mi lisciai il vestito, presi un profondo respiro e scesi le scale. Lui era li, di fronte la porta di entrata, ad aspettarmi come un principe. Appena mi vide la sua bocca si schiuse in un magnifico sorriso a trentadue denti, e nei suoi occhi spuntò quella nota di desiderio che non gli vedevo da molto tempo. Mi prese la mano e me la baciò, per poi lasciare un dolce bacio contro le mie labbra.
«Sei bellissima, Granger. Sono veramente abbagliato da tanta bellezza.»
Mi condusse nella sala da pranzo, che per l'occasione era stata addobbata con candele rosse, come rosse erano le rose al centro del tavolo. Aveva davvero fatto un lavoro stupendo, e solo per me.
«Draco...è tutto...magnifico.»
Avevo le lacrime agli occhi per la gioia. Ogni secondo che passava mi ri-innamoravo di lui sempre di più. Anzi...lo amavo sempre di più, perché io non avevo mai smesso di amarlo.
Mi fece accomodare e poi scomparve in cucina, tornando poco dopo con due piatti stracolmi di cibo.
«La cena è servita, signorina
Come mi aspettavo la cena consisteva in salmone al cartoccio e patatine fritte, e anche verdura mista.
«Buon appetito Draco.»
«Anche a te, Herm.»
Mi fiondai sul cibo, che era divinamente buono. Nella sala regnava il silenzio, spezzato solo da un disco di musica classica. Vivaldi, per la precisione. In quel momento non servivano le parole per descrivere l'amore che mi stava donando. Gli occhi trasmettevano già tutto, e molto chiaramente. Lo guardavo e sorridevo quando lui mi puliva la bocca dai residui di ketchup. Lui era bellissimo. Non sapevo quando si fosse cambiato, ma era molto elegante. Aveva i pantaloni e la giacca neri, come le scarpe. La camicia era bianca e la cravatta verde. Lo stesso verde del mio vestito, manco a farlo apposta. Quando finimmo di cenare, dopo aver gustato una buonissima torta al cioccolato e fragole, lui mi prese per mano e mi accompagnò in camera da letto. Con un solo movimento della bacchetta fece comparire candele e petali di rosa, rendendo l'atmosfera ancora più intima e piacevole. Mi beò di uno dei suoi migliori sorrisi, poi mi prese in braccio e mi appoggiò delicatamente sul letto cosparso di petali di tutti i colori.
«Draco...cosa dovevi dirmi di importante?»
Non ce la facevo più ad aspettare. Volevo e dovevo sapere, assolutamente. Dovevo sapere cosa centrava la scatoletta.
«Abbi ancora qualche secondo di pazienza, Herm.»
Mi lasciò un dolce bacio a fior di labbra e poi si inginocchiò davanti a me, facendomi sgranare gli occhi.
Non poteva essere quello che immaginavo che fosse...o forse si? Mi misi una mano davanti alla bocca, per nascondere i singhiozzi di sorpresa e aspettativa che premevano per uscire, mentre lui mi prendeva con estrema gentilezza la mano sinistra, senza però incontrare i miei occhi, che erano puntati attentamente su di lui. Prese un respiro profondo, come a voler assicurarsi di avere bene in mente le parole da dirmi, e quindi mi guardò, i suoi occhi color della nebbia che mi scrutavano, emanando tensione e timore.
«Hermione Granger, da tutti soprannominata la Strega più brillante della tua età, la migliore Auror della storia del mondo magico. Cinque anni fa tu mi hai fatto capire il significato della parola AMORE. Non avevo mai provato questo sentimento con nessuno, solo tu me lo hai fatto scoprire. È iniziato tutto per delle lezioni, e da li è sbocciato tutto, come una rosa rossa. Quello che prima era desiderio fisico, carnale, si è trasformato in una voglia matta di dimostrarti quanto eri importante per me, quanto ti amavo, quanto ti amo...»
Si bloccò solo un istante, per asciugarmi una lacrima traditrice che mi era scesa involontariamente, poi seguita dalle sue gemelle.
«...Poi è arrivato quel giorno che non dimenticherò MAI in vita mia. Il giorno in cui ti ho persa. Mi sono lasciato fregare da una Vipera che aveva solo l'intenzione di rovinarci, e ci è riuscita a pieno. Ho passato questi quattro anni a rodermi l'anima, a torturarmi per il dolore e il rimorso, senza però avere il coraggio di venire a parlarti, per chiarire e riconquistarti. Oggi voglio farti una promessa. Ti prometto che ti amerò per sempre, fino a quando inalerò il mio ultimo respiro, e anche dopo. Ti prometto che, se tu vorrai, ti renderò la donna più felice del mondo. Ti prometto che avrò occhi solo per te, e per nessun'altra. Hermione Jane Granger, la donna che con il suo sorriso mi ha rubato il cuore e se l'è preso, voglio invecchiare con te, mano nella mano, per sempre. Quindi...»
Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni la scatoletta. Sorrisi mentre la apriva e scopriva l'anello di fidanzamento, impreziosito di altri diamanti. Si, lo riconoscevo, era quello di quattro anni fa ma molto più luccicante. Avevo le lacrime agli occhi dalla felicità, e non vedevo l'ora di sentire quelle parole.
«...Hermione, luce dei miei occhi, fonte della mia felicità e del mio amore, la miglior collega che potevo desiderare...Vuoi sposarmi? Mi renderesti l'uomo più felice dell'universo diventando mia moglie?»
Ero senza parole. Bastava dire un semplice si, lo voglio, ma sentivo la gola secca, il respiro corto e il cuore in subbuglio. Non riuscendo a proferire parola, mi buttai su di lui e lo abbracciai, bagnando la sua camicia con le mie lacrime. Una marea di emozioni mi investì. Avevo atteso quel momento per anni, lo avevo sognato in modo esattamente uguale, con lui inginocchiato davanti a me, e finalmente quel sogno era divenuto realtà.
«Quindi...»
Lo guardai nelle sue pozze grigie, leggendoci speranza. Mi tirai su e mi inginocchiai di fronte a lui. Poi gli accarezzai i morbidi capelli biondi e annuii, sorridendo per la contentezza.
«Si, lo voglio. Per sempre.»
Appena lo dissi il suo viso si illuminò di gioia e le sue labbra furono sulle mie. Mi baciò con passione e affetto, con amore e gioia, con desiderio e brama. Quando si staccò eravamo entrambi senza fiato, ma nulla poteva rovinare quel momento così perfetto.
«Manca solo una cosa...»
Prese la mia mano sinistra con la sua che tremava, e con movimento infermo mi infilò l'anello al dito. Ero ufficialmente la sua fidanzata, e presto sarei diventata sua moglie.
«Ti amo, Hermione Jane Granger.»
Mi accarezzò la guancia, provocandomi brividi di piacere in tutto il corpo.
«Ti amo anche io, Draco Lucius Malfoy. Ti amo e non ho mai smesso di amarti. MAI.»
Lo baciai e mi lasciai spogliare, e poi mi beai di quella visione eterea che era il mio ragazzo, mentre i nostri corpi si muovevano insieme a suggellare quella promessa di vita insieme.

Spazio autrice: Salve a tutti!! Eccomi qua con un nuovo capitolo! Fatemi sapere con voti o commenti che ne pensate del capitolo! Allora...che dire...Draco ha finalmente fatto la proposta ad Hermione, e lei ovviamente ha detto si...ma sarà veramente tutto rose e fiori come loro sperano? Non potete nemmeno immaginare cosa accadrà nel prossimo capitolo! Ahahah!! Non vi anticipo niente...per scoprirlo vi toccherà leggerlo...quando lo pubblicherò. Ciaooooo!!!

Giada

The MissionWhere stories live. Discover now