I DUBBI DEL CUORE [Destini Incrociati 1*]

Capitolo 56

NOAH

Davanti al ristorante prenotato da Bianca, attendo insieme ai miei zii che lei e i suoi genitori arrivino. 
Nel pomeriggio ho provato a chiamarla ma non ha risposto. Non ho insistito, o meglio mi sono trattenuto, per non risultare il solito geloso che la controlla.
È difficile non cedere, la gelosia non puoi eliminarla, quella di fondo rimane, puoi solo impararla a gestire. Sto facendo uno sforzo enorme per mia moglie, per non perderla di nuovo e forse adesso ho ottenuto un risultato...
Sono emozionato per questa sera, Bianca ha qualcosa in mente e non me ne ha voluto parlare, destando la mia curiosità. So solo che si tratta di una sorpresa. Spero abbia intenzione di tornare a vivere con me, mi sono stancato di questa separazione, di accontentarmi solo di fugaci momenti. Il suo posto è al mio fianco, sempre.

Vedo sopraggiungere nel parcheggio l'auto dei miei suoceri e mi avvicino impaziente per andare a prendere mia moglie, ma con sorpresa noto che sono da soli.

"E Bianca?" Domando al sig.Lewis appena esce dalla macchina.

"Pensavo venisse insieme a te…" Risponde altrettanto stupito.

"No…, io credevo fosse con voi..." Ribatto serio e in apprensione, prendendo il telefono e chiamandola. Squilla ma non risponde, inizio ad agitarmi.

"Non risponde…Doveva essere già qui…" Affermo, guardando l'ora sull'orologio al mio polso.

"Oggi è uscita per una commissione, vedrai che avrà avuto un contrattempo e sta ritardando." Interviene la madre di Bianca fiduciosa.

Decido di darle ascolto e attendo.

Ma i minuti passano e di lei non si vede l'ombra.
Continuo a chiamarla senza esito, ogni volta si attiva la segreteria. Le lascio un messaggio:

"Bianca, amore chiamami appena puoi, mi stai facendo preoccupare…"

Poi mi rivolgo a mia suocera :

"A che ora è uscita oggi? "

"Verso le quindici...Credevo si fosse vista con te dopo…" La preoccupazione inizia ad aleggiare nell'aria.

"No." Ripondo serio.

La mia ansia cresce. Decido di dirigermi dentro il ristorante e chiedere se per caso mia moglie ha chiamato per un qualsiasi motivo. Purtroppo ricevo una risposta negativa.
Riesco fuori dal locale, continuando a telefonarle e a lasciarle  messaggi, camminando avanti e indietro per il parcheggio nella speranza di vederla arrivare. Anche gli altri iniziano ad allarmarsi.
Ormai il sole è tramontato, è passata mezz'ora dall'orario stabilito per l'appuntamento.

Dove sei finita tesoro…?

Il tempo continua a scorrere inesorabilmente aumentando la mia agitazione. Non sopporto non sapere dove si trovi, è una doppia tortura per me.

"Può darsi che ha trovato traffico…" Azzarda mia zia Mary, notando la mia angoscia crescente.

"E perché cazzo non risponde al telefono?" Le rispondo alterato.

Il panico ormai si è fatto strada.

Rientro nel ristorante, mi confermano nuovamente che non si è fatta sentire.
Controllo di nuovo l'orario, sono passati tre quarti d'ora e non ho la minima idea di che fine abbia fatto mia moglie.  La mia inquietudine mi fa agire.
Esco dal locale e affermo certo e preoccupato:

" …è successo qualcosa!"

Avviso gli altri di tornare a casa, mentre io mi dirigo di corsa verso la mia auto per cercarla.
Ho una paura fottuta che le sia accaduto qualcosa di grave. Bianca sa dei miei problemi di fiducia e ha sempre cercato di rassicurarmi, non mi avrebbe mai lasciato per così tanto tempo senza sue notizie, mi avrebbe informato se avesse avuto un contrattempo. Inoltre il suo telefono che squilla a vuoto aumenta la mia ansia. Istintivamente penso ad un incidente, pregando non sia così.

Per fortuna mi ricordo del GPS  che le ho fatto installare in auto tempo fa. È collegato al mio telefono e cosi, dopo aver controllato, risalgo ad  un indirizzo nella periferia opposta della città. L'ipotesi dell'incidente perde valore mentre altri timori ancora sconosciuti mi assalgono.

Ti ho trovata…!

Ingrano la marcia e mi reco immediatamente sul luogo indicatomi.