Ormai lo sanno tutti

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Mi preparo per andare a scuola.
Mia madre ha deciso di chiamare Clara per andare con lei, prevedo già le milioni di domande che mi farà.
-Tua madre è davvero terrorizzata- mi dice -sapevo che sarebbe successo. Avresti dovuto sradicare il problema fin da subito.
Adesso verrai trattata come una detenuta.-
-Poco m'importa se verrò trattata come un galeotto.
Quel che voglio è sapere la verità.-
-La sai già, cosa vuoi di più?-
-Non del tutto. Sono sicura che mi stanno nascondendo qualcosa...-
-Ad esempio?-
-Non so... sembra che lo conoscano già, magari è successo qualcosa tra loro.-
-È ovvio, quello lì è il pericolo fatto persona.
Ha rubato, provato ad uccidere...
Almeno il 99% del paese avrà avuto a che fare con quello.-
-Sì, ma... perché io non ne ho mai sentito parlare prima d'ora?-
-Ci sono un sacco di cose che non sappiamo.
I nostri genitori cercano di proteggerci nascondendo la verità.-
-E a te non dà fastidio?-
-No, in questo modo ho meno problemi a cui pensare.
Quando si presenterà un problema ci penserò, ma per adesso mi godo la vita. Pensavo ti ricordasse come funziona con me.-
La sua spensieratezza mi lascia perplessa.
È sempre stata così, ma non sono mai riuscita a capire come fa.
Per lei è tutto facile, le basta solo ignorare il problema.
Ma prima o poi tutto le si ritorcerà contro, già lo so...
E poi c'è ancora quella storia con Alex... vorrei tanto chiederle perché l'ha fatto, perché ha mentito.
Ma ho fatto una promessa a Fabrizio, non posso infrangerla.
-Alessandro non è con te oggi?-
-Non volevo che ti rompesse il cazzo adesso che sei in questo stato.
So che non vi sopportate e non volevo metterti ancora più giù di morale...-
-Hai fatto bene, grazie per la comprensione.-
-Sono la tua migliore amica, è ovvio che sappia cosa fare con te in qualunque occasione.-
È a questa sua affermazione che storgo il naso, ma meglio evitare l'argomento, almeno per adesso.

Anche se è la mia migliore amica so perfettamente che non sa neanche la metà delle cose su di me.
Leon è insuperabile in questo.
A proposito... chissà cosa è successo ieri sera.
Mio padre è andato a lavoro prima che mi svegliassi e mia madre non mi ha voluto dire niente.
Spero almeno che non sia andato in carcere... proprio adesso che stavo pensando a quanto fosse gentile.
Mi ha consolata, abbracciata e persino preso per mano.
È stato diverso dalle altre volte, più dolce e romantico, meno rude e pericoloso.
Solo a ripensare a quel che è successo mi viene da sorridere.
È strano pensarlo, ma vorrei rivederlo un'altra volta, solo per risentire quella sensazione.
Il fatto che provi qualcosa quando lo vedo è troppo stupido, dopotutto provo già qualcosa per Fabrizio... non va bene.
Spero di non diventare come Clara... non voglio approfittarmi dei sentimenti degli altri per colmare un vuoto che la persona che amo non fa.
Devo riuscire a decidermi sui miei sentimenti, capire cosa provo, ma è impossibile.
Dannata adolescenza.

Come ogni giorno sin dall'inizio, le lezioni sono una noia mortale.
Riesco però, come sempre, ad uscirne viva dopo la quinta ora.
-Signorina Serra- dice il professore Brian -rimanga qui in classe.-
-Ho fatto qualcosa di male?- gli chiedo vedendo i miei compagni dirigersi verso l'uscita.
-Certo che no, è una ragazza modello per questa classe. Non deve preoccuparsi per questo.-
Le sue lusinghe sono carine, ma essere reputata così da un professore non è buon segno.
Forse è anche per questo che non ho amici in questo schifo di posto.
-Andrò dritto al punto- dice rimettendo i libri nella sua cartella -ho parlato con sua madre.-
Se ha detto che sono un modello per questa classe non c'è bisogno di preoccuparsi... eppure perché lo sono?
-Che cosa le ha riferito?-
-Io non le ho detto nulla di negativo.
È quel che mi è stato detto che mi fa preoccupare.
Lei ha dei seri problemi e non ne ha mai fatto parola con nessuno... pensavo di averle detto che potevo darle una mano.-
-Non è una faccenda che riguarda la scuola.-
-Anche se indirettamente, sì.
Ma non è questo il punto, non voglio che uno dei miei studenti percorra brutte strade o che persino ci muoia.
Specie se sono persone brillanti come lei.-
-E che cosa intende fare?-
-Per il momento eseguo la richiesta di sua madre.
La riaccompagnerò a casa.-
-Quindi... tutto questo per dirmi che mi scorterà fino a casa?-
-La metta come vuole, ma cercherò il più possibile di aiutare i miei studenti come posso.-
Perfetto, adesso anche la scuola non mi dà tregua.
Non che prima non lo facesse, ma adesso è anche peggio.

Entrando nella sua macchina noto che ha diversi santini sparsi in giro.
È un tipo che tiene molto alla religione a quanto pare, ma a scuola non sembra un tipo molto rigido.
Insomma... con le sue discussioni in classe ho capito che ha una mentalità molto aperta, mentre la maggior parte dei cristiani, quelli veramente credenti, hanno una mentalità chiusa e non accettano tesi diverse dalla propria.
-Ogni essere umano ha bisogno di credere in qualcosa- mi dice capendo che stavo osservando i suoi santini -che sia uno o l'altro, gli Dei aiutano le persone ad andare avanti e a trovare una soluzione a fatti inspiegabili.-
-Molti pensano che la scienza possa risolvere tutto.-
-In parte è vero, ma ci sarà sempre qualcosa che la mette in dubbio.
E poi dobbiamo pur dare la colpa a qualcuno per le nostre disgrazie... diciamo che sono dei capri espiatori.-
È brutto dirlo, ma è vero.
Inutile dire che la penso come lui.

-Siamo arrivati- mi dice spegnendo il motore.
Scendo dalla macchina e noto che anche lui fa lo stesso.
-Sua madre desidera parlarmi- mi spiega, così decido di non andare oltre.
Entriamo dentro casa e noto che mia madre è di fronte a noi ad attenderci.
-Puoi andare in camera tua?- mi chiede subito -vorrei parlare in privato col professor Brian se non ti dispiace.-
Eseguo gli ordini e vado in camera mia, ma non resisto alla tentazione di originare.
Così scendo di nuovo, mi nascondo e cerco di originare la conversazione dei miei due prossimi nemici.

Lovely Stalker: Lui Sa Tutto Di MeWhere stories live. Discover now